martedì, dicembre 09, 2014

La Danza dello Strillone

Strillone di ieri e di oggi
C'era un tempo in cui nel mondo dell'editoria esistevano un sacco di figure lavorative che contribuivano alla diffusione delle notizie, dei giornali quotidiani, delle pubblicazioni più interessanti. Uno di questi mestieri era quello dello "strillone" ovvero colui che, per mestiere, vendeva giornali per le strade o in luoghi pubblici annunciando ad alta voce le notizie più interessanti. Ebbene questo ruolo oggi non esiste più o quasi, almeno in italia. Progressivamente il ruolo è stato soppiantato dalla locandine gialle su cui vengono riportati i titoli e/o la notizia più accattivante per invogliare il pubblico ad accedere all'edicola o al giornalaio per comprare una copia del quotidiano, ma anche questo strumento, oggi è in disuso a causa del proliferare delle "notifiche" virtuali che raggiungono i media elettronici molto diffusi ed in mano a tutti. Ma a ben pensarci, non è del tutto vero. Se ci penso bene mi vengono in mente due tipi di lavoratori che ancora fanno rivivere almeno in parte la figura dello "strillone".

La prima è quella degli omini posti agli incroci ed ai semafori tra le 00:00 e le 9:00 che zigzagando tra il traffico e cercando di non farsi investire dalle auto si adoperano per vendere ai trafelati automobilisti le prime edizioni dei quotidiani stampati nella notte; oramai questi personaggi sono tutti per lo più extracomunitari che cercano di sbarcare il lunario, visto che gli italiani snobbano ogni tipo di lavoro che non sia ad una scrivania. L'altra figura invece è relativa ai ragazzi e ragazze che si prestano (spero retribuiti in qualche modo) a fare distribuzione delle copie dei nuovi media definiti come free press, che vengono distribuiti per lo più agli accessi delle metropolitane e/o ai capolinea dei mezzi pubblici di terra. Ognuno di loro con in braccio una risma di giornaletti sottopone più o meno attivamente le copie ai passanti cercando di aumentare la diffusione del free press con i relativi contenuti.

Entrambe le figure che ho descritto non sono certo lavori facili, vuoi per il posizionamento, vuoi per il rischio di essere travolti dalla folla uscente in massa dalle metro o dalla fiumana di auto che sfrecciano sulle strade ai semafori, a ben vedere non tutti sarebbero capaci di fare questo mestiere, perché richiede una buona dose di pazienza, una grande capacità di rendersi affabili e degni di fiducia al primo colpo d'occhio, per far accogliere la propria azione di distribuzione. Ogni giorno ci sono moltissime persone che danzano sulla strada e davanti alle stazioni delle metro, piroettano di qua e di là, stendono un braccio in alto e in basso per lasciar passare dalla propria mano a quelle del passante un giornale con delle informazioni, delle pubblicità, delle notizie e perché no anche anche delle intenzioni; ballano a destra ed a sinistra, nella speranza di compiere al meglio il proprio "lavoro" oggi non adeguatamente compreso: ovvero elargire chi gratis e chi no l'informazione scritta e ponderata. 

Personalmente mi ci sono riavvicinato grazie ad una idea interessante di un free press, #MiTomorrow, che riporta le notizie del giorno dopo, ovvero degli eventi più salienti dei giorni che seguiranno (le notizie del domani), ma soprattutto perché sono stato catturato dall'appeal della strillona di base alla metro/stazione di Garibaldi. Ci passo praticamente tutti i giorni ed ammetto che sono stato calamitato dalla sua capacità "silenziosa" di proporsi; affascinato al punto di essere rimasto una sera, ad osservarla giusto qualche minuto, in lontananza, mentre danzava da una parte all'altra di fronte alle scale dell'accesso della metro, da cui spuntavano i viaggiatori, stendendo il suo braccio con in mano la copia del free press che distribuisce e che si propone in un momento della giornata diverso dal solito, la sera. La "mia strillona" preferita poi ha anche la capacità di riconoscere i clienti diciamo più "fedeli" e fidelizzarne il rapporto, relazionandosi sempre più con essi con piccoli accorgimenti che fan sì di rendere il momento di incontro/scambio un momento tra persone e non tra "fantasmi in fuga". Molti sono quelli che driblano la raggazza del "domani da leggere" ma infaticabile lei prosegue, gioendo per le occasioni in cui riesce a concedere il free press ai passanti, elargendo il giornale ed un sorriso. 

Ormai per me, è un appuntamento d'obbligo quando sono a Milano, non tanto per la lettura che mi si propone che è spesso d'interesse, ma quanto per il momento in cui prendo il giornaletto, seguito da un sorriso ed un saluto non scontato, che creano così  insieme al piacevole volto della "strillona" il momento migliore della mia giornata lavorativa.