sabato, novembre 21, 2015

11 Anni = 390.618





Dopo 11 anni solo un numero: 390.618!
Questi sono i chilometri percorsi dal sotto scritto in poco più di un decennio in giro per il Paese.
Per dare un senso a questo numero devo ovviamente fare anche un breve excursus per far comprendere meglio cosa possa rappresentare o meno questo numero. In quel di ottobre del 2004 sono stato, per certi versi, obbligato a intraprendere un percorso lavorativo e personale in cui a seguito di un precetto non ho avuto modo di restare a lavorare nella mia città ritrovandomi così così catapultato nella città capitale d'Italia. Da quel momento un solo pensiero mi ha accompagnato: tornare a casa. In un primo momento i ritorni a casa erano estemporaneamente periodici per ricongiungermi con i familiari, sfruttando ferie e fine settimane in modo tale da non restare mai troppo tempo lontano da casa. Ma più passava il tempo e più facevo i conti con me stesso, con la città capitolina, con la famiglia e più cresceva e prendeva forma il pensiero originale: volevo tornare a tutti i costi a casa. E' stato così che nel maggio 2007 ho colto la prima occasione decente che mi si è presentata per ritornare nella città natale. Così per poco più di due anni ho avuto modo di tornare a respirare l'aria sabauda oltre che riempirmi gli occhi del favoloso panorama che stagionalmente l'arco alpino che circonda la città taurinense offriva di volta volta in volta. Ma questa opportunità non è potuta durare, perché in definitiva l'opportunità lavorativa non era così decente come mi ero augurato. Ritorno dunque sui miei passi e nell'ottobre 2009 mi ritrovo nelle terre pontine in provincia della capitale, dove rimango relegato in limbo che dura 3 anni con poche occasioni per tornare alla mia tanto amata residenza torinese. Situazioni mutevoli che non posso controllare, fanno sì che si crei un'opportunità per avvicinarmi ed è così che a gennaio 2013 approdo nella metropoli ambrosiana, dove però in questo caso non resto a viverci ma dove invece quotidianamente raggiungo ed abbandono per via del lavoro. Giungiamo quindi ad uno degli ultimi atti di questo peregrinare per mantenere un posto di lavoro: a novembre di quest'anno abbandono definitivamente la città meneghina per tornare ad approdare nella città metropolitana piemontese.
Vien da se quindi che il numero 390.618 siano la sommatoria dei chilometri che ho percorso in 11 anni per andare e tornare da casa verso i vari siti lavorativi a cui ero destinato. La maggior parte sono stati percorsi con i treni, di ogni categoria e classe, per un totale di 301.328 km, mentre i restanti 89.290 k sono stati percorsi in automobile. Solo negli ultimi 3 anni per  raggiungere ed abbandonare la metropoli meneghina ho percorso più di 260.000 km di strada ferrata. Per completezza  e chiarezza va tenuto presente che i numeri sono ricavati dai biglietti ferroviari e della mappe stradali, sono precisi al 96% in quanto di alcuni viaggi non ho tenuto traccia dei biglietti e/o dei pedaggi, ma sostanza i numeri sono realistici tanto da poter palesare anche il costo sostenuto per tutti questi viaggi che ammontano ad un totale di 17.637, 32 euro in cui di nuovo la fa da padrone nuovamente la strada ferrata con 13.313,15 euro spesi in oltre due lustri  contro i 4.322,17 euro spesi con l'automobile tra benzina e pedaggi. 
Trovate tutto ciò maniacalmente inutile? Forse potrebbe esserlo ma non per uno come me che ha la tendenza ad avere un'elevata coscienza e consapevolezza delle proprie esperienze. Ovvero con il senno di poi se avessi avuto maggiori mezzi economici il numero sarebbe stato ben più elevato, soprattutto quello relativo ad i viaggi in automobile, perché l'istinto in primis, ma anche esigenze familiari piuttosto oggettive mi avrebbero portato a rientrare verso le colline torinese il maggior numero di volte possibile. 
Comunque sia ben conscio che nella vita ci sono stati e ci saranno sempre i veri  "Grandi Viaggiatori", io non mi ritengo tale, bensì un modesto viaggiatore, a cui questo numero resta di fatto significativo ed impressionante al punto da poter e voler considerare concluso questo ciclo e di no dover riprendere a vagabondare per il Paese per inseguire un lavoro o chissà quale altra chimera, ed incrementare così questo numero.