Oggi mi hanno posto una domanda a cui ho risposto, ma dopo mi sono soffermato a riflettere sul significato della domanda e della mia risposta e di come effettivamente stavano le cose... Mi domando ancora se una persona con il solo suo pensiero ed i desideri inconsci riesca a condizionare gli eventi o più semplicemente si è capaci di intuire come andranno le cose? Comunque sia tra l'impormi a dover rispondere alle responsabilità che mi competono, l'avversione ad andare in luoghi splendidi ma per me complicati da vivere, richieste di aggiornamenti che non so ancora dare, a risposte che io attendo inconsciamente con ansia, tutto è immobile.
Al contrario di altre volte nella mia vita, in questo passaggio (forse più importante di quello che immagino) sto avendo una pazienza che non riconosco come mia, sto immobile, quasi senza respirare, allontanando la mente da ogni momento di riflessione e ragionamento concreto o sconclusionato che possa essere: sto solo aspettando per la maggior parte del tempo, si perché a non pensare faccio una fatica esagerata, ma in quest'occasione proprio mi sto isolando e allontanando dalla mia mente. Dovrei fare miriadi di cose, pensare al futuro con gli occhi di chi ha vissuto un passato, ma in realtà sto nel presente in modo statico. Ripensandoci anche in questo momento non sto cogitando a quello che dovrebbe essere la mia priorità! Sto qui a scrive parole sconnesse, contorte, disomogenee, senza focalizzare nulla di significativamente rilevante. Solo una domanda persiste nella mia mente: io posso condizionare gli eventi? O semplicemente ho visto il punto di rottura degli episodi?
Al contrario di altre volte nella mia vita, in questo passaggio (forse più importante di quello che immagino) sto avendo una pazienza che non riconosco come mia, sto immobile, quasi senza respirare, allontanando la mente da ogni momento di riflessione e ragionamento concreto o sconclusionato che possa essere: sto solo aspettando per la maggior parte del tempo, si perché a non pensare faccio una fatica esagerata, ma in quest'occasione proprio mi sto isolando e allontanando dalla mia mente. Dovrei fare miriadi di cose, pensare al futuro con gli occhi di chi ha vissuto un passato, ma in realtà sto nel presente in modo statico. Ripensandoci anche in questo momento non sto cogitando a quello che dovrebbe essere la mia priorità! Sto qui a scrive parole sconnesse, contorte, disomogenee, senza focalizzare nulla di significativamente rilevante. Solo una domanda persiste nella mia mente: io posso condizionare gli eventi? O semplicemente ho visto il punto di rottura degli episodi?