martedì, luglio 28, 2009

Ripensandoci

Oggi mi hanno posto una domanda a cui ho risposto, ma dopo mi sono soffermato a riflettere sul significato della domanda e della mia risposta e di come effettivamente stavano le cose... Mi domando ancora se una persona con il solo suo pensiero ed i desideri inconsci riesca a condizionare gli eventi o più semplicemente  si è capaci di intuire come andranno le cose? Comunque sia tra l'impormi a dover rispondere alle responsabilità che mi competono, l'avversione ad andare in luoghi splendidi ma per me complicati da vivere, richieste di aggiornamenti che non so ancora dare, a risposte che io attendo inconsciamente con ansia, tutto è immobile.
Al contrario di altre volte nella mia vita, in questo passaggio (forse più importante di quello che immagino) sto avendo una pazienza che non riconosco come mia, sto immobile, quasi senza respirare, allontanando la mente da ogni momento di riflessione e ragionamento concreto o sconclusionato che possa essere: sto solo aspettando per la maggior parte del tempo, si perché a non pensare faccio una fatica esagerata, ma in quest'occasione proprio mi sto isolando e allontanando dalla mia mente. Dovrei fare miriadi di cose, pensare al futuro con gli occhi di chi ha vissuto un passato, ma in realtà sto nel presente in modo statico. Ripensandoci anche in questo momento non sto cogitando a quello che dovrebbe essere la mia priorità! Sto qui a scrive parole sconnesse, contorte, disomogenee, senza focalizzare nulla di significativamente rilevante. Solo una domanda persiste nella mia mente: io posso condizionare gli eventi? O semplicemente ho visto il punto di rottura degli episodi?

venerdì, luglio 17, 2009

Salgo e Ti Ci Porto!!!

Me l'ero ripromesso! Ed almeno questa volta ce la sto facendo, con calma, piano piano, senza fretta e frenesia ma ci sto provando e riuscendo. Volevo stupirmi, ritornare a sorprendermi piacevolmente e sto cercando tutti i mezzi possibile per intraprendere la via dello stupore e del gusto di assaporare nuovi gusti della vita e grazie ad un po' di attenzione e nuovo spirito sto riuscendo a sorprendermi a fare diverse esperienze. Se le raccontassi (come poi sto facendo altrove) sono per i più delle banalità, ma per uno come me sempre legato a stretto giro su pochi eventi ed attività, sto superando dei piccoli limiti e mi sto proponendo per come sono, senza vergogna e senza falsi pudori. Ma la cosa che più mi sorprende e che davvero sono aperto a fare pazientemente nuove conoscenze: che poi non è limitato alle persone, ma gusti musicali, ambienti e luoghi da visitare o frequentare. Non ho grandi aspettative, o meglio non ne ho proprio, e lascio che tutto mi permei il più possibile a modo mio senza vergogna o senza etichette. Come ieri sera, ad un concerto in una città che non è la mia, dove ho gustato l'incontro con una passante a cui avevo chiesto come arrivare a destinazione e colei, donne forse nemmeno italiana, ma nel nostro paese da molto, non so almeno è questa la sensazione che ho avuto nel sentirla parlare, ad un certo si è fiondata e prodigata a salirmi in auto per farmi strada come fossi un lontano parente incurante di chi diamine io fossi, e di che cosa effettivamente andavo cercando; resta il fatto che mi sale in auto, mi fa vedere dove parcheggiare e subitane dopo scesa dall'auto mi accompagna per un pezzo di strada per poi lasciarmi in direzione della mia destinazione ultima, per poi fuggire via lesta, nonostante io stessi cercando di ringraziarla a dovere per la disponibilità e per la fiducia accordatami nel salire sull'auto senza remore. Per una sera ho fatto pace con il mondo grazie ad una sconosciuta, loquace, disponibile e frettolosa. Banalità, ma non per me in fondo nessuno le ha chiesto di dedicarmi il suo tempo e la sua fiducia in quel modo e l'entusiasmo che ha mostrato nel volermi aiutare mi ha fatto felice tutta la sera ed ancora oggi se ci ripenso. Sorpreso sono stato sorpreso e ancora ora spero che quella simpatica signora abbia un pezzetto di felicità come ce l'ho io oggi. Insomma per qualche fermata sono salito sul treno della semplice gioia dei piccoli gesti; tanto gioioso che mi sono gustato il concerto a cui ho assistito in estasi lontano dalla festante massa che ballava e cantava, ma sorridendo e ascoltando della buona musica suonata e cantata da artisti che non conoscevo ma davvero apprezzabili. Spero che serate così si possano ripetere e trovare sempre qualcuno/a che senza che me lo aspetti mi facciano salire e mi ci portino sull'avventura sorridente e sorprendente!!! E se non ci sarà qualcuno insisterò per farlo il  più possibile anche da solo.

martedì, luglio 14, 2009

mercoledì, luglio 01, 2009

SettecentoTrentUno - 731

Un numero che ha un suo valore, quantificabile sia come spazio che tempo. Al suo interno un insieme di persone, eventi, paesaggi, messaggi, anime, locali, dimore... Un pezzo di vita costellato da una multitudine di sfumature che si sono inseguite, susseguite, sovrapposte, separate, avvicinate e allontanate.  731 guarda caso composto da tre numeri primi ovvero indivisibili... unici come tutti gli altri della loro categoria, un messaggio essenziale anche abbinabile alla vita: ognuno di noi è unico e indivisibile non si può accontentare tutti se non uno alla volta; dentro questo numero ho trovato, amore, felicità, tristezza, malattia, rammarico, dolore, disperazione, soddisfazione, gioia, condivisione, divisione e accomunamento; non solo virtuale. Ho toccato da vicino grazie a questo numero realtà che forse non avrei immaginato nemmeno; non è stato facile, anzi ammetto che è stato davvero difficile e forse non sono stato nemmeno all'altezza di tutto quello che ho e mi ha attraversato, incapace di stare attento nei momenti opportuni a quello che questo numero mi stava proponendo, se non sbattendoci la faccia, si perché invece di affidarmi alla mia solita percezione, se così si può chiamare, ho chiuso occhi ed orecchie ed ho insistito dove normalmente avrei ceduto il passo. Come già altre volte mi sono dato al camaleontismo, ma attenzione non verso gli altri, io sono sempre stato onesto, ho mentito a me stesso. Ho portato avanti un teatrino ogni volta nel modo più mimetizzato possibile per obbligarmi a non abbandonare. Ma abbandonare cosa poi?Questo numero è più piccolo di altri, come il 2556 oppure il 1096,eppure questo numero rispetto ad altri mi ha permesso di forzare la mia natura e mettermi in gioco in modo diverso riseptto ad altre occasioni o momenti. Dovevo, eh si dovevo proprio altrimenti non avrei mai saputo se quello che potevano rappresentare numeri come il 2556 o il 1096. Non so cosa farò, forse prenderò l'ultimo numero di 731 e da lì ricomincerò, infondo non si smette mai di iniziare, basta vedere le cose sotto aspetti e prospettive differnti: una cosa è certa, per me sarà sempre più complicato.  Troppo tempo è trascorso dalla vita ingenua e innocente che vissi anni fa, per cui ora sono vittima della mia rigidità mentale, dei miei preconcetti, della mia ottusità e della mia innata arroganza.  Troppo presuntuoso e superbo per concedermi il lusso di diventare diverso. Oggi il numero è 731, o poco di più, domani l'1, oppure 4383; non importa quello che sono,comincio ad esserne anche troppo consapevole, non posso che vivermi nel modo migliore. Aspetterò il domani con il nuovo 1.