mercoledì, agosto 17, 2011

Che Fatica

Era da tempo immemore che non passavo quasi una giornata intera su internet. Devo dire che rispetto ad un tempo mi stanco molto di più e più in fretta. Mi da la sensazione che sia diventato un lavoro a tempo pieno, considerando tutte le potenziali piattaforme dove ci si può iscrivere, quanti accessi occorre fare, click di qua e di là per visionare un po' tutte le pagine, i profili dei contatti, leggere le e-mail i messaggi, le bacheche, fare manutenzione dei propri profili, verificare e aggiornare sezioni nuove o vecchie, ecc. E' vero! Era parecchio tempo che non mi dedicavo al web come ho avuto occasione oggi  e quindi magari mi si sono accumulate parecchie cose, ma è pur vero, almeno dal mio punto di vista, che ci sono troppe pagine da visionare, troppe aree da gestire, troppe registrazioni ridondanti e comunque sia troppe funzionalità/applicazioni/servizi che occorre tenere sotto controllo. Dopo una giornata come questa comincio a farmi una ragione su quale sia il motivo che porta la nostra cultura sociale a stare su internet tutto questo tempo. Vuoi per risponderre ad un commento ricevuto, vuoi per visionare il nuovo album fotografico che qualcuno ha pubblicato, vuoi perché dovevi ancora risponsere a quella persona che ti aveva scritto già qualche giorno fa, poi vuoi negarti un aggiornamento di quello che accade nel mondo, vuoi non condividerlo o commentarlo dove è concesso farlo... Insomma è una piccolo labirinto che ti fagocita e non ti lascia più uscire con i suoi meccanismi perversi, tali per cui ti fai lo smartphone per poter essere "circuito" dalla rete anche quando non hai la possibilità di stare davanti ad un computer, e per non perdere l'ultimo commento, l'ultima battuta, la foto del momento, o chissà cos'altro. Una giornata impegnativa questa che ho affrontato oggi, e dovrei ancora fare innumerevoli click qui e lì, ma come sempre ho preferito dargli un taglio e venire qui a scrivere così da svuotare un po' la capoccia e riordinare un po' i pensieri, riprendendo in considerazione le cose ancora da fare fuori dalla rete, per arrivare a fine giornata senza perdermi qualche cosa per strada. Ammetto anche che in questi mesi che non ho vissuto internet così tanto, non mi sia mancato molto, forse qualche ora di connessione "sana" per consentirmi di venire qui a scrivere i miei pensieri più o meno sconclusionati, ma che mi permettono di alleggerire magari le giornate più tese o preoccupanti, ma per il resto direi che riesco a vivere bene anche se non sto connesso costantemente. Sia chiaro non sto ne giudicando ne demonizzando, ho solo condiviso alcune mie considerazioni e sensazioni sul mondo virtuale che sempre più ci attornia e fa parte della nostra quotidianità. Mi domando ora come potrebbe evolversi tutto questo sistema di condivisione e comunicazione sempre più globalizzata e capillare nella vita di tutti i giorni...


mr.zugo

lunedì, agosto 15, 2011

Zugo's Zoo

Lunedì di ferragosto, invece di dedicarmi alle faccende di casa, mi fermo qui per condividere con voi le mie frequentazioni. A ben pensarci visti i soggetti in questione quasi quasi apro un piccolo zoo.
Da quando sono tornato in queste terre pontina, non sono mancate le occasioni in cui gli animali mi abbiano fatto visita, soprattutto in questi ultimi 6 mesi pressapoco. L'ordine preciso di apparizione sinceramente non lo rammento, ma di quali animali mi si sono parati davanti, occasionalmente o intenzionalmente ne sono certo. In 22 mesi sulla mia strada o alle porte dei miei domicili si sono presentati:
  • un geco
  • 2 cani
  • 7 gatti
  • 1 rospo bianco (o grigio chiaro se volete)
  • 1 civetta
  • 3 colombi
  • 1 cardellino
  • diversi passerotti
A rileggere questo elenco sembra proprio un piccolo zoo che mi ha accompagnato in questi mesi con la ricorrenza dei gatti che mi danno l'impressione di venirmi a cercare intenzionalmente. Secondo una cara amica questi animali hanno un sesto senso, una seconda vista, che gli permette di vedere dentro le persone, e che all'occorrenza portino anche dei messaggi. Io non saprei dire, sin da bambino sono stato circondato dai gatti, anche quando non li trattavo troppo bene, di certo però considerato che molte delle mie conoscenze hanno dei gatti potrei davvero pensare, come in molte culture capita, che questo sia il mio animale guida. Per certi versi lo spirito di indipenza del gatto è molto simile al mio carattere, come anche  l'attaccamento a posti e persone.
Certamente il fatto di avere attorno degli animali, non è una situazione estemporanea; sin da ragazzo ho avuto occasione di stare in mezzo agli animali, nel vecchio cascinale in cui sono cresciuto sono stati miei compagni di gioco, i 2 cani, Roll e Toby oltre ai 4 gatti, Micia, Lince, Poldo e Tigre, e fin quando era in vita mio nonno, non mancavano conigli e galline. Insomma sono stato un eletto con il mondo animale, anche perché non sono mancate occasioni per poter accarezzare/toccare altri animali più o meno domestici. Ma lasciando questa divagazione animale, torniamo ai miei "ospiti pontini" dove per  la gioia dei gattofili qui di seguito trovate alcune foto dei gatti che ho incrociato, purtroppo degli altri non ho potuto documentare il "contatto ravvicinato" perché sono state apparizioni davvero fugaci e soprattutto notturne.

il gatto del muretto, un signore con il frac

il gatto del muretto si mete in posa

il gatto abusivo (si è appropriato del mio giardino)

il gatto abusivo che si crogiola

questa è Morgana (2011) la piccola belva di una mia amica

Morgana un anno dopo (2012)

 la gattina coccolona della vicina

ogni volta che mi sente uscire viene a farsi coccolare

Questo piccolo zoo credo non si fermerà qui, ho la netta sensazione che nel perdurare in questi luoghi, vivendo per lo più da solo, non mancheranno altre apparizioni e/o frequentazioni bestiali.
Che siano dei messageri o delle guide non saprei dire, ma per la mia seppur limitata esperienza sono rinfrancato dalla presenza o appazione di queste bestiole, quanto meno non posso sentirmi troppo una brutta persona, altrimenti non mi avvicinerebbero, perché di questo sono convinto, la sensibilità degli animali è di gran lunga migliore e più spiccata che non negli uomini, per cui visto che nessuno di questi animali mi ha aggredito, morso, graffiato, beccato posso per il momento starmene tranquillo.

mr.zugo

sabato, agosto 13, 2011

Punto A Capo

Ecco, ora la smetto, ve lo giuro. Nel mio piano di riordino della mia presenza sul web, questi ultimi piccoli cambiamenti su questa piattaforma credo definiscano il punto di non ritorno e di stabilizzazione.


Per prima cosa, non me ne voglia pannasmontata, ma non riuscendo a mettermi in contatto con lei per recuperare la vecchia immagine della testata, mi sono dovuto arraggiare per conto mio con questa nuova che potete vedere. Ovviamente ho cercato nel mio piccolo di emulare quanto aveva già fatto la titolare di questo template, ovviamente però prendendomi le mie libertà creative. Scusa ancora, ma senza immagine non potevo più state.

Ma tornando a noi, ho cambiato avatar in quantità, ma negli ultimi mesi, questo che vedete a fianco al mio nickname, è quello che mi da più equilibrio, anche perché sono io proprio. Si certo non sono in bianco e nero ne tanto meno sotto forma di disegno a matita, ma vi garantisco che sono io. Tra ieri ed oggi ho iniziato le pulizie estive, pronto per le prossime stagioni. Non ho rinnovato il dominio del sito che avevo, cosa che un po' mi rattrista, ma era d'obbligo. Troppo tempo fermo e ancora non mi ero deciso per una veste grafica che mi soddisfacesse, per tanto per risparimiare un pochino, ho abbandonato abacuc. Il progetto reale, sarà abbinato e molto vicino alle poche utenze virtuali che lascerò su questa landa cybernetica che sta diventando veraemente troppo vasta. Un blog è stato chiuso (ed è già il secondo che chiudo) considerato che non ho mai troppo tempo tenere troppe cose appese non serve a nulla. Ora i blog sono solamente due, questo ed un altro che considero il diario che raccoglie la voce della mia coscienze soiale, oltretutto questo secondo è stato ricollocato e consolidato in uno spazio web che sta tra il nuovo e il vecchio; considerato i molti servizi e l'ottimo supporto tecnico, mi sono affiliato a google, con tanto di mail, blog, youtube,  fotoalbum (picasa dove oltretutto risiede l'immagine nuova della testata di questo blog), google plus (controvoce di facebook), più tutta una serie di aree per la gestione dei documenti, calendari, ecc. Insomma sto riordinando un po' di cose e non per la smania di controllare o organizzare tutto (che male non fa) ma semplicemente perché al momento dai miei conteggi, memoria permettendo, sono a oltre 30 registrazioni differenti sul web. Quando ho messo su carta tale elenco, mi sono spaventato perché temo di non riuscire a stare a dietro a tutto e tutti, non ho il tempo per fare tutto, non riesco ad essere un superzugo o un wonderzugo che dir si voglia. Almeno in questa occasione, voglio riuscire, senza fretta ad arrivare ad avere 1 spazio unico, un dominio definitvo, che raccolga tutti i miei contatti sul web, dal quale chiunque possa raggiungermi senza dovermi correre dietro con le millemila mail, millamila blog, millemila socialnetwork, ecc. Insomma per  farla breve, un sito tutto mio dove oltre a mettere quel poco che avete già visto e qualcosina di nuovo, anche una pagina dedicata a tutte le pagine che mi riguardano sul web, come questo blog ed il resto...

Faccio punto a capo. Non solo riparto dal web per dare ordine non solo nella virtualità di queste pagine, ma anche nella mia vità. Ci ho messo un po' ne avevo già parlato un po' di tempo fa, ma ora almeno so quale direzione voglio e devo prendere. Non è più tempo di dispermi negli spazi e nel tempo, come non voglio ppiù disperdere energie inutilmente. I primi passi li ho mossi, sul web è tutto semplice a sapersi orinetare, nella vita un po' meno, ho cominciato con un bel 2 di picche, ma che mi sono preso volentieri visto che la controparte è di tutto rispetto. Eventi inattesi hanno smosso l'inerzia che mi attanagliava, dunque non mi resta che non fermarmi.

mr.zugo


P.S. sono le 3 passate del mattino, e non ho riletto quanto ho scritto, scusate eventualo orrori ortografici

giovedì, agosto 11, 2011

Quelle Cose Perse Nel Tempo

Non mi è parso vero, ma dopo parecchio tempo ed in un modo alquanto inaspettato per non dire del tutto casulae ho ritrovato una parvenza di "umanità". Niente azioni buone o storie a lieto fine ma soltanto una persona, una donna per la precisione, che mi ha sbattuto in faccia antiche virtù e valori, troppo spesso dimenticati.
Tutto è iniziato con uno scambio epistolare elettronico per lavoro dove nel corso del tempo è andato instaurandosi un dialogo sempre più serrato, rispettoso e collaborativo a cui sono seguiti anche ben presto contatti telefonici, tra queste due persone di per se sconosciute. Credo che entrambe le parti si fossero fatte un'idea ben chiara del proprio interlocutore, generando come conseguneza, rispetto e credo (sperando di non sbagliare) anche simpatia reciproca, producendo così una ottima collaborazione proficua e soddisfacente per entrambe le parti. Succede così che almeno da una parti, nasce un interesse particolare per la controparte che di giorno in giorno dimostra qualità che oggi sono rare da trovare; qualtià che portano ad evidenziare una solida concretezza di carattere e di spirito, accompagnati comunque da gentilezza, disponibilità e... sì, anche piacevole colloquialità, nonostante tutto sia circoscritto a rapporti di lavoro. Di questi tempi si corre talmente tanto che ci si dimentica che ci relazioniamo con persone e non con entità estratte e distanti, ma in questo caso, nonostante le tante responabilità, le vite personali che si sommano ai mille impegni ed altrettante telefonate, e-mail a vuoto, lo "scambio tra i due è umano": per me quasi inverosimile come realtà.
Eventi particolri che non sto a riportare, fanno si ché una delle due parti si espone e per un semplice impulso di contatto umano platonico chiede o se volete propone un incontro alla Lei in questione. Ed ecco il salto dal mondo lavorativo a quello personale, qui accade sempre di tutto, ed in questo caso esplode un mondo: entrambe le parti sono "fuori zona" e chi imbarazzato per la richiesta forse troppo intraprendente e chi per l'invito ricevuto del tutto inatteso, sono "nudi" alla vita di tutti i giorni. Qui spuntano fuori pesantemente quelle virtù ricche di valori. Lei si nega, gentilmente cercando di contenere l'imbarazzo, senza superbia o disprezzo o chissà quale altro sentimento, ha semplicemente palesanto che sarebbe inopportuno, in quanto Lei è impegnata... Questa cosa mi ha lasciato esterefatto! Nell'era in cui tutto è concesso e sdognato Lei candidamente si nega, non per preconcetto o chissà quali strani pensieri, ma soltanto perché non eticamente corretto... Spettacolare questa cosa!
Ci sono ancora persone che si hanno delle regole, vivendo di virtù e valori in cui credono, e non solo perché tutti si concedono qualsiasi libertà, ci si deve per forza uniformare, anzi al contrario, agiscono e si relazione per come pensano sia più giusto. Non ho mai nascosto che ero dell'uso dagli usi e delle consuetudini contemporanee, ma questa situazione di cui vi ho parlato, ha dato nuove nergie alle mie speranze. Chissà se esiste un qualsiasi tipo di catalizzatore per individuare e reccolgire queste persone che hanno quel certo spessore andato perso nel tempo, antico quanto ricco di umanità scevra dalle intossicazioni sociali della globalizzazione terzo millennio. Devo cominciare a cercare con più attenzione queste anime che sono troppo sperse per il mondo sole, contro una moltitudine troppo conformata e "fotocopiata" su se stessa.

N.B. L'autore di questo blog è sempre il medesimo

sabato, agosto 06, 2011

Questa Volta...

... posso raccontarla!


Quando:  giovedì 4 agosto 2011
Dove: sulla strada pronvicianele per Bra SP661


Erano da poco passate le 19.00 quando stavo percorrendo una delle solite strade provinciali piemontesi per incontrarmi con amici per una serata tranquilla a chiacchierare, l'a velkocità non era per nulla sostenuta, in quanto davanti a me a fare l'andatura c'era un auto articolato che trasportava un mezzo di movimentazione terra subito seguita da un altra auto. Il tratto di strada era in quel momento un rettifilo con due sensi di marcia ad unica carreggiata. Avevo preso anche distanza, oltre quella di sicurezza, dai veicoli che mi precedevano, e mi stavo acoltando la radio, tranquillamente, guardando quanto c'era intorno, per vedere se riconoscevo ancora qualcosa di quei posti che non attraversavo già da un po'. Ad un certo punto però la mia attenzione si è concentrata sulla strada di fronte a me, come se avessi avuto la sensazione di qualcosa fuori posto. Ed era così! L'auto davanti a mesi era fermata a centro strada pre svoltare a destra, con tanto di indicatore direzionale regolarmente in funzione. Nonostante non stessi andando veloce, 53 km orari circa (gran cosa il tachimetro digitale) mi stavo avvicinando troppo velocemente e pericolosamente al mezzo che mi precedeva ora fermo per eseguire la svolta, che ovviamente non poteva fare per il traffico nel senso di marcia opposto al nostro.


E' stato un attimo: rimesso le due mani sul volante, guardato velocemente specchietti retrovisori e spazi attorno al veicolo in attesa di svoltare, tempo di decidere, una frazione di secondo ed ero a ridosso dell'auto, frenato bruscamente, procedendo dritto, perché nel franttempo ho anche pigiato la frizione (mai farlo in questi casi) scalato 2 marce dalla 5 alla terza rilasciato la frizione scarto a destra passando con le ruote di destra fuori oltre il ciglio della strada sulla terra battuta, sconnessa, accelerando per non perdere trazione e direzionalità, chiuso per un nanosecondo gli occhi, e riaperti per completare la manovra di rientro nella carreggiata, controllando gli specchietti, per assicurarmi di non aver lasciato danni o peggio alle mie spalle. E solo in quell'istante mi sono reso conto che l'auto in attesa di  svoltare suonava a rotto di collo il clacson per lo spavento che gli avevo procurato, al ché meccanicamente ho tirato fuori il braccio per chiedere scusa, continunando ad allontanarmi con il fiato rotto; incredulo allo scampato pericolo, non ho toccato neanche gli specchietti esterni mio o dell'altro veicolo, domandandomi come era possibile non aver fatto distrastri all'altra auto od alla mia; la mente bloccata su due pensieri: " sono un delinquente..."(=traducibile in grandissima testa di cazzo) e "ancora una volta il mio angelo custode della guida me la fatta sfangare"...

Dopo qualche km mi sono fermato, con ancora il cervello inceppato, su quei due pensieri. Sono sceso dall'auto ho controllato che non ci fossero danni, accendendomi meccanicamente una sigaretta e cercando di ripercorre al rallentatore, come in un film, l'accaduto cercando di capire dove mi ero perso in quel tratto di strada, per non accorgermi cosa stava accadendo davanti a me... come era possibile che dopo più di 250.000 km precorsi possa ancora incappare in queste distrazioni "banali quanto fatali". L'auto era integra, i semi assi e la ruote sembravano a posto... Ho terminato di fumare la sigaretta osservando le auto scorrermi a fianco e chiedendomi ancora come era stato possibile, come diamine mi è passato per l'anticamera del cervello, chiudere gli occhi anche solo per quel brevissimo, infinetesimale istante... era l'unica cosa di cui mi sono effettivamente e stranamente terrorizzato. Tutta la manovra in emergenza per colpa della mia distrazione è stata fatta nel modo giusto per evitare il tamponamento e chissà cos'altro, ma non mi perdonavo la chiusura degli occhi, in quel momento in cui non avrei visto cosa sarebbe potuto accadere...

Ora che ne sto scrivendo è già il giorno dopo, son passate più di 24 ore, ed ancora sto rivivendo tutta la scena accomapagnato da un solo pensiero: un istante è tanto breve quanto fondamentale, e non posso più sprecare i miei istanti vanamente. Domani la chiamo e le chiedo di venire a prendere un aperitivo, un caffè o un gelato, per non avere rimpianti e sperando di fare i prossimi 700 km indenne.

mr.zugo

martedì, agosto 02, 2011

Evidenza Dei Fatti

Il mercato del lavoro è allo sfascio, molte città, le cui realtà economiche non hanno saputo essere lungimiranti e parsimoniose al tempo in cui occorreva, sono stagnanti se non in remissione come opportunità e tenuta dei posti di lavoro, ed una di queste temo fortemente sia Torino. Se pensavo ancora una volta di riuscire a tornare nella mia città, questa volta mi devo arrendere all'evidenza dei fatti: non è più possibile.
Posso solo sperare un domani, remoto domani (non prima di 36 mesi), di chiedere un trasferimento ma che difficilmente mi concederanno. Le oppotunità di lavoro si assottigliano (se come penso prima di 18 mesi non ci sarà un rinvigoimento delle opportunità), e non a caso altre persone a me care stanno considerando un cambio radicale di piazza per la ricerca di lavoro. Attualmente, senza ipocrisia, ho un posto di lavoro che molti sognano, per tanto non posso pensare di fare la solita testa di capitone e mollare tutto, solo perché voglio tornare a casa. Sarebbe una scelta irresponsabile e indignitosa, oltre che irrispettosa verso coloro che fanno fatica a trovare lavoro. Non sarebbe bello dire "me ne fotto e mollo tutto" solo per un capriccio personale.
E poi devo anche essere onesto con me stesso, la scusa di essere ancora da solo perché mi definisco zingaro ed apolide, non regge più; sento la mancanza di una compagna di viaggio (forse l'avevo scritto anche un paio di anni fa) e se non metto radici da qualche parte sarà ben difficile che possa pensare di farmi avanti con qualcuna, sereno e consapevole di non fuggire da lì a qualche mese per chissà quale colpo di testa lavorativo.


L'evidenza dei fatti è che devo mettere la testa a posto e iniziare una nuova vita, vera e diversa da quella del ragazzo sempre in fuga; devo ricalibrare esigenze e doveri da qualche parte nel mondo. Un mezza intenzione già ce l'ho, impegnativa economicamente e moralmente, ma sta maturando con una certa velocità e consistenza, per cui la trasmutazione da gitano a stanziale sta avvenendo in un modo o nell'altro.

Saranno i 40 che si avvicinano e il senso della solitudine aumentando ma comincio a sentir voglia di pantofole!

[aiuto no... vi prego non fatemi diventare un pantofolaio... aiuto]


mr.zugo