lunedì, dicembre 28, 2009

2 Anni e 1/2

E così sono arrivato a 2 e mezzo di questo blog, mezzo lustro... e come avevo già scritto era nato un po' per gioco/sperimento e un po' per non perdere qualche contatto. Oggi ha preso una valenza differente, direi molto più di sfogo e reinterpretazione di mestesso, ma anche limitato. Negli ultimi anni mi ero ripromesso di diminuire la presenza sul web per dare più corso alla vita sociale che sta oltre questi mezzi di socializzazione, ed oggi ancor di più vorrei stare più in mezzo alla gente che non a leggere pagine del web di giochini più o meno interattivi, o di cosa sta o non sta facendo i contatti che ho qui sulla rete; considerato che mi ritrovo nuovamente a vivere da solo, non posso e non voglio relegarmi dietro una monitor per vivere il tempo che non trascorro dormendo o al lavoro. Così come ho già letto altrove e come avevo anticipato qualche post addietro (e forse più di una volta) direi che queste "Note di Viaggio" non saranno chiuse, e nemmeno dismesse, ma solamente un po' trascurate, per lasciare più spazio ad altri ambiti. In fondo quello che voglio è comunicare su questa rete globale di connessione, ma posso farlo nei tempi e nei modi che mi sono più congeniali almeno per quello che riguarda questo periodo della mia vita. Per cui ci sarò sempre meno, se non in alcuni momenti in cui tornerò libero da maschere e recite. Chi mi ha conosciuto sa dove trovarmi per non perdere troppo contatto con me, altri ancora hanno modo di potermi sentire per telefono se non di vedermi addirittura per cui, non mancano i modi, i mezzi e le occasioni per mantenere i contatti anche senza un blog o un socialnetwork (che tanto stanno spopolando). Non vogliatemene, ma questo è quello che mi voglio concedere come tempo sulla rete. Per cui niente addii e niente epitaffima solo un normalissimo arrivederci, e quando pubblicherò mi farò notare certamente io. 


mr.zugo

sabato, dicembre 26, 2009

73 Giorni Dopo - La Seconda Vita

Parafrasando un filone di film, eccomi qui a 73 giorni dopo l'inizo della mia seconda avventura romana, o per meglio dire pontina. Ebbene un primo consuntivo direi che posso già farlo, anche se mancano ancora 17 giorni al compimento del periodo di prova. Consuntivo... negativo, ma non senza speranze. Si perché in questi 73 giorni ho potuto riprendere un po' contatto con quello che avevo lasciato oltre a iniziare a inserirmi in un nuovo contesto; questo ha fatto si che oltre a ritorvare amicizie sopite dalla distanza ho ritrovato gli stessi personaggi più o meno grotteschi che ricordavo e che avrei voluto non ritrovare così presto, ed invece così non è stato. Lo scenario è cambiato non poco, e devo ammettere, con un non so che di apocalittico viste e considerate le non poche defezioni che ci sono state e che ancora ci saranno, oltre a vedere un progressivo declino della professionalità. Quelle poche energie positive che mi hanno spinto a riprendere la seconda vita era la possibilità di vivere da lontano Roma sia come città sia come ambientazione delle persone (intendendo in questo caso quelle che gravitano intorno al lavoro), ma una piccola parentesi ha fatto si che mi si riproponesse quello che avevo abbandonato, obbligandomi così nuovamente a snaturare quello che è il mio essere. Poco male in fondo una tuffo nel limo del passato ci poteva anche stare, cosicché potessi fin da subito non sottovalutare la realtà delle cose. Realtà che come sempre nasconde macchinazioni di cui questa volta posso starne fuori, situazioni ambientali che si sono rivelate avverse per certi aspetti ma che mi consentono di fortificare il carattere e prendere così poi un domani il soppravvento sulle esperienze inadeguate degli altri. Non nego che la confusione per un certo periodo ha fatto si che mi ritrovassi disorientato, ma ora che ogni cosa pare stia prendendo il suo equilibrio e la sua posizione nell'ordine delle cose, mi viene più facile vedere e programmare i miei passi futuri. Maturato dall'esperienza precedente, oggi posso vivere sereno quel tanto che basta per alzarmi ogni giorno e far fronte alle quotidianità, senza dovermi preoccupare troppo di quanto mi accade intonro e non per sufficienza o menefreghismo, bensi perché coscente che quanto è il mio essere è sufficientemente forte da far fronte a quanto gli altri possano tentare di pormi davanti come ostacolo. Una seconda vita è veramente iniziata, in meno di 20 anni di lavoro (ovvero solo 12) ho raggiunto l'equilibrio che altri raggiungono solo al termine della propria carriera, quella serenità e professionalità che mi permettono di tornare a casa tutte le sere sufficientemente soddisfatto del mio operato e dormire sonni tranquilli, avendo però anche ancora del tempo da dedicare a mestesso al contrario di un tempo. Un seconda vita in equilibrio tra doveri e piaceri, tra conoscenze ed amicizie, tra obblighi e libertà di scelte. Dopo 73 giorni ho già metabolizzato e contestualizzato questa mia nuova avventura, almeno a me stesso: un punto di forza non da poco. Ancora 17 per superare lo scoglio della prima incertezza per poi prendere la rotta verso un decennio di navigazione verso una rotta che solo il sottoscritto al momento immagina, una rotta non facile, ma di certo con ambizioni diverse da quelle che comunemente altri cercano di realizzare. Oggi mi è venuta voglia di scrivere questo post e la casualità ha voluto che il numero di  giorni dalla mia partenza corrispondessero al numero che rappresenta l'anno della mia nascita: buffa questa cosa ma di certo parlando di una seconda vita non poteva che avere questa corrispondenza. 


mr.zugo

martedì, dicembre 01, 2009

Di Vite Mai Vissute

Io potrei anche smetterla ma non vedo perché farlo... Una delle cose che mi piace della scrittura è che può far vivere quello che difficilmente si può mettere in pratica, specie per una persona come me, troppo concreta e troppo abituata a dare soluzioni piuttosto che fuggirle. Il post precedente  è una specie di dialisi con la quale far uscire il limo nero che a volte si accumula nei reconditi miei pensieri e che troppo mi affaticano col passare del tempo. Son troppo saccente e presuntuoso con me stesso perché sia veritierio quanto scritto, non rappresenta l'uomo che voglio essere, o che mi sento di essere, ma rappresenta quello che mai vorrei. Un percorso, una via, uno strumento chiamatelo come volete che  dal mio punto di vista è obbligato, necessario per compredere che uomo sono o non sono. Lo sconforto, il senso di sconfitta devo toccarli con mano altrimenti sarei un uomo debole e insignificante se non conoscessi gli infimi limiti che si possono raggiungere o quantomeno avvicinare. Sentirsi sopraffatti credo, sia soffocante, sentirsi incapaci fa sentire inutili, ma se provando a esternare e purgare questo limo che potrebbe diventare troppo spesso ci si avvicina alla disperazione è più facile comprendere che a tutto c'è rimedio che tutto a suo tempo può essere ricondizionato in energia nuova e mai un capolinea. Il post stranamente è stato letto e commentato ma certamente non è significativo, o meglio non corrisponde alla cruda realtà ma solo alle mie paure. Sono strambo per non dire proprio "fuori come un balcone", ma io devo andare a fondo per risollevarmi e non per ricominciare, ma semplicemente per cambiare prospettiva e pormi da lato che quasi mai si considera: quello peggiore. Chi mi ha letto in passato sa bene che mi ritengo una persona fortunata (qualcuno potrà dire che non esiste la fortuna o un destino, ma per me si) e per questo non posso abusare nella superficialità e buttare tutto per via della depressione o dello sconforto; quando la mia dignità viene attaccata non posso subire passivamente, quando le mie capacità professionali sono sottovalutate non posso far finta di niente, quando sono contestato non posso consentire la prevaricazione ingiustificata... Insomma se so che potrei essere quello che ho scritto nel post precedente, posso vivere tranquillo per il momento consapevole che per ora sono in una condizione migliore, anche rispetto a chi invece si nega l'introspezione e non affronta se stesso nel bene e nel male.La verità è che il lavoro nonostante sia confusamente invivibile, mi piace e mi diverto nel farlo, nella vita ho trovato molte persone delle quali alcune me ne sono circondato perché valide, la salute va è viene un po' come a tutti e non devo tribolare come molti altri che soffrono magari quotidianamente; non me ne si voglia dunque se mi concedo un lamento oscuro con il quale abbandonare le piccole, perché piccole sono, incrinature della mia esitenza giusto per ricordarmi che vivo meglio di quello che potrei immaginare. Sono strambo e dunque esprimo degli eccessi che lasciano il tempo che trovano, altrimenti non mi sarei inventato di andare a vivere e lavorare a 700 km da casa, altrimenti non mi preoccuperei della mia salute, altrimenti non cercherei di far vivere tutti più serenamente contribuendo nel mio piccolo.

Vorrei diventare Uomo, ma ancora non sono pronto... troppo infantile e troppo irresponsabile e cedere alle debolezze potrebbe anche aiutarmi, chissà!


mr.zugo

La Nera Vena

C'è sempre quel periodo in cui non si riesce a vedere la luce... massì quella in fondo al tunnel, quella che fa sperare che tutto si sistema e che tutto andrà meglio. Sinceramente non so se ho voglia di vedere quella luce laggiù in fondo. Passano i giorni e mi sto perdendo con persone che non conosco, di cui nulla so e forse nemmeno voglio sapere, se buone o cattive, se rispettabili o delinquenti; sono avulso dalla realtà vivo vite separate e parallete al momento oltre alle varie identità virtuali ne ho altre tre che ancora non hanno pace, seppur per motivi diversi. Una vuole e cerca l'annientamento, per semplice vigliaccheria, consumarsi sino a scomparire del tutto accelerando ogniqualvolta sia possibile gli eventi autodistruttivi; una che vorrebbe essere solo altrove, già il mio altrove che ogni tanto mi ritrovo a scrivere nei profili di internet perché vorrei andare altrove, senza una meta precisa ma lontanto, ogni volta da quello che vivo nel presente; una logorata dalla doppia vita che conduce tra luci ed ombre.
Da ragazzo ci pensavo alla morte oggi la vorrei incontrare, non ho più stimoli di alcun genere se non vivere alla giornata senza pormi troppi problemi per l'indomani, ma quello che più mi sconvolge e la facilità con la quale continuo nelle cose di tutti i giorni senza lasciar traprelare nulla di quelle che non voglio io, ho quanto meno è questa la sensazione che io ho. La continua ricerca dell'isolamento che poi va a cozzare con la frequentazione di personaggi ogni volta sempre più anomali, strampalati e forse addirittura inadatti a me, ma non me ne curo e lascio che le cose procedano da sole. Non sopporto più nulla della quotidianità, ne la TV che oramai sono 5 mesi che non vedo per più di 3 minuti nelle poche occasioni che capita, non leggo giornali e stancamente leggo le notizie da internet dove si sa, la bufala è all'ordine del giorno; le relazioni sociali sono costruite sullo scambio minimo sindacale per poter lavorare senza troppe complicazioni, la maschera è sollevata al punto giusto. Il rispetto oramai pare essere decaduto a semplice merce di scambio, la tolleranza e dei religiosi e non più delle religioni, la dignità ha cambiato ufficialmente nome in scordatela, l'umiltà è la quotidianità dei buoni che si sa prendono solo mazzate, e dunque io cammino "ciancicato" per la mia vita, tanto scocciato da non farmi la barba per giorni e non curarmene affatto, avere la necessità di trovarmi una sistemazione indipendente e non concludere mai e vivere accampato in uno stabilimento dove ora non c'è nemmeno più il riscaldamento e l'acqua calda; che poi basterebbe chiamare qualcuno e tutto torna in ordine, ma non me ne importa e forse domani sera dormirò in auto buttato da qualche parte come uno zingaro. Non c'è vita, non c'è entusiasmo... non ce più nulla che abbia un valore o un'etica per la quale vivere decorosamente. Chiunque io sia per ora non voglio in alcun modo vedere la luce del tunnel, voglio stare nell'oscurità come i pesci degli abissi, al freddo quasi immobile, orrendo e sconosciuto se non addirittura ignorato e dimenticato. Non ho più forze, non ho più istinti di sopravvvivenza, come la canna di bambu mi lascio sbattere dal vento, sperando addirittura di spezzarmi ma senza che succeda mai.  Ascoltando annoiato note classiche o più forti come quelle del rock sto qui a scrivere della mia nera vena che pulsa nella testa, nel corpo, nello spirito... dovrei domire ma non voglio, voglio stare sveglio e dormire in auto mentre guido che sia una strada o un'altra non importa basta dormire anziché guidare, tanto da queste parti nessuno se ne cura più di tanto. Una sconfitta annunciata, null'altro che questa: una sconfitta annunciata. L'oscurantismo sta salendo e non se ne andrà più, troppi gli sforzi vani, troppe le energie impiegate senza risultati, troppa spiritualità mal coltivata, in fondo è vero, non sono altro che un piccolo uomo, che scappa dalla sua vita e dalle sue responsabilità dunque un'inetto fallito e vile! Le ombre si allungano e mi abbracciano... attendo impaziente il buio eterno!
 


il nulla è in me

martedì, novembre 24, 2009

La Clessidra Contraria - Fuori Programma

In questi frangenti non sono altro che una clessidra che funziona al contrario, dove ogni singolo e piccolissimo granello di sabbia, anzichè cadere sale, vola verso l'altro a svuota l'ampolla inferiore del tempo trascorso. Non posso fermare questo movimento ritroso che cerca inesorabile di riparare agli errori del passato, non posso modificare la dimensione di ogni singolo granello per farmelo piacere o per farlo piacere a qualcunaltro. Nella mia mente la sabbia composta dai suoi granelli, tutta sale ineluttabile verso il passato per insegnarci a comprendere che la vita è fatta di attimi che devono essere vissuti, devono essere goduti come ce li sentiamo addosso, dentro proprio in quell'instante, in quel granello di sabbia: unico irriproducibile, sebbene simile ad altri miliardi, ma unico a se stesso, irriproducibile in alcun modo, come il tempo che scorre avanti e non contrario come nella mia clessidra che cerca, senza dignità, senza rispetto di coprire, evitare i danni fatti in passato: ma non aiuta non succede mai di poter rimediare sino in fondo, sono solo altri attimi che trascorrono lentamente verso il futuro e non possiamo fare altro che viverli appieno perché sono i nostri e nessuno, ma proprio nessuno può intervenire, ma solo contribuire.
La mia clessidra vorrebbe fermarsi al 1994/1995 in cui la mia vita non era ancora così complicata, non avevo ancora dei granelli di sabbia sulle responsabilità, ero ancora ingenuo di credere nell'amore, ero ancora illeso dal mondo sporco che il lavoro crea attorno a se, ma la clessidra non funziona, non ha mai funzionato, ne mai funzionerà. Il sapere del futuro aiuterebbe, ma anche così i granelli di sabbia non farebbero che fare il loro corso. Paziente devo attendere che qualcuno o qualcosa arrivi a girare la clessidra per non lasciarla troppo tempo ferma. Vorrei dimenticare ma non posso, vorrei non portarlo con me ma non posso togliermi queste zavorre che mi accompagnano, ogni esperienza un sacchetto di sabbia; troppa sabbia vorrei, sentirmi più leggero, magari lasciar cadere la sabbia e vedere che sale al cielo anzichè cadere a terrà, ma non succederà mai. Ma in tutto questo ancora sogno la macchina del tempo dove mettere la mia clessidra e lasciare che vada in senso contrario a tutta la mia vità. Sognare non costa, basta non illudersi e il risveglio è meno amaro, meno triste... [fuoriprogramma]

giovedì, novembre 12, 2009

Per Chi Suona la Campana?

Da ragazzino sognavo il giorno in cui sarei diventato adulto! Oggi sogno il giorno della mia vecchiaia e conseguente recessione a decerebrato. Le aspettative sono state disattese: nonostante abbia oramai 36 anni, ancora mi sento dire cosa devo fare e come lo devo fare; ancora accade che sia messo a confronto con l'esperienza e la maturità altrui, anche quando forse non c'è. Qualche giorno fa ero assolutamente stanco fisicamente e mentalmente al punto da lamentarmi di come venivo trattato, poi a forza di lamentarmi mi sono stufato della mia stessa lamentela e dopo un pacato confronto con una persona che rispetto, mi sono ritrovato a dire questa presuntuosissima frase: "... non mi sottovalutate! Non sapete chi avete difronte e con chi avete a che fare." e mentre lo dicevo i miei occhi erano fissi, imperturbabili, ero solido e in equilibrio. La fine è giunta. Torno nella "fossa dei più furbi" e pertanto io torno ad essere "maligno, falso, opportunista e instabile" quanto meno agli occhi dei più, l'ennesimo personaggio che attraversa la mia vita mi stava insegnando a stare al mondo e dirmi come dovevo regolarmi in un determinato contesto sia lavorativo sia personale, e questo accadeva dopo che le persone ignorantemente hanno abusato delle mia fiducia e che si sono arrogati il diritto di vivere la mia vita per me e scegliere al posto mio, cambiare le condizioni senza confrontarsi e senza condividerlo con me. Di dignità occorrerebbe parlare, ma anche di educazione e di onestà intellettuale, ma sapete cosa vi dico? Oramai sono totalmente disilluso e stanco di adoperarmi per dare anche il mio contributo... che non ne ho più voglia, ne di raccontare, ne di discutere, ne di condividere niente con nessuno. Ho solo voglia di tornare ragazzino decerebrato che non sa nulla del mondo e da ribelle ascoltare quello che gli altri sanno meglio, fanno meglio, vivono meglio di me, ma poi fare come dico io. Ascoltare tutti, dare ragione a tutti, ma poi vilmente, egoisticamente, meschinamente fare a modo mio. Invidio l'età delle non responsabilità e l'età in cui si viene emarginati perché troppo "rincoglioniti" per saper come va il mondo di oggi.
Qualche settimana fa ho scritto di persone da cui mi è dispiaciuto allontanarmi, cosa che confermo tutt'ora ma con una postilla: mi scuso fin da ora se non sarò più presente come prima ma ora non ho più energie per continuare a rendermi disponibile ad oltranza e venire tacciato di incapace di affrontare i casi della mia vita; se verrò cercato saranno tutti accolti a braccia aperte sempre senza giudizio e senza rancore, ma non riesco più ad essere me stesso, voglio fuggire nella menzogna, farmi forza della falsità e vivere da opportunista. Ad essere il bravo ragazzo non ci si guadagna niente, anzi! Visto che tutti si nascondono dietro qualcosa, perché non posso farlo anche io? Ognuno ha problemi più grandi incofessati, perché non io? Gli altri sono sempre i migliori in tutto ed i più cazzuti sul lavoro, perché non io?
In conclusione posso essere quello che voglio o quello che vogliono gli altri. Qui sono sempre stato mestesso, al punto da rendere palese quanto sono contorto e oscuro nei miei pensieri (e poco fa mi sono anche "sputtanato"a vita) ora possa anche smettere di scrivere qui. Devo impegnare le mie energie ad essere quello che tutti si aspettano che io sia, visto che io non so o non posso capire e non sono all'altezza dei "giochi" degli altri.
 


mr.zugo vi saluta

martedì, novembre 10, 2009

Svarionando con un test...

Prima o poi doveva riproporsi un caso come questo ed è così che sono stato invitato a fare questo test in cui bisogna svelare 7 cose che chi ci legge non sa di noi. In realtà molte cose già le ho dette anche se ho come l'impressione siano restate inascoltate. Comunque giusto per ammare il tempo e non disattendere la richiesta di Romins andiamo a cominciare: 

Regole.


  • si ringrazia la persona che l'ha conferito

  • si copia il logo e lo si sistema da qualche parte

  • si linka la persona che l'ha conferito

  • si svelano 7 cose di noi che per i nostri lettori sono ancora ignote

  • si nominano i 7 bloggers creativi e si linkano i fortunati vincitori

  • si avvisano i 7 premiati con un commento nei loro blogs


Grazie Romins per questo invito ed ora facciamo outing


  1. odio ed amo la fotografia: dopo un fidanzamento di 7 anni tra alti e bassi con una fotografa vivo questo rapporto conflittuale con la fotografia;

  2. scriverò il post che seguira questo senza che nessuno sappia quando;

  3. ho tenuto due corsi come docente in corsi per principianti di riqualifica professionale;

  4. odio il mio nome;

  5. nella mia vita non ho mai fatto una scelta importante per piacere ma solo per necessità;

  6. conoscendola abbastanza bene odio la solitudine ma non posso farne a meno;

  7. odio le catene di sant'antonio dunque...


I successivi 7 blogger si potranno autoscegliere da soli, così non dovrò calamitare le antipatie o lamentele di nessuno proprio per il punto 7 e soprattutto non dovrò avvisare nessuno.

sabato, ottobre 31, 2009

Alla Fine di Tutto

Alla fine di tutto è sempre così: prima malinconia, poi i demoni mista a depressione, poi umilazione (di cui non ho scritto ne detto troppo); ed ora esaltazione, carica emotiva, mentale e spirituale. Sempre così per quello che mi riguarda, se vengo demolito in qualche maniera non faccio altro che lasciare che tutto avvenga senza opposizione e senza ansia che finisca presto, anzi più segue il suo ciclo naturale e più forte mi risollevo dopo. Dalle esperienze negative ho sempre cercato di impare qualcosa, e nonostante questa volta alcune cose siano state disattese non ho sofferto, anzi ho come l'impressione che incosciamente ero consapevole che sarebbero state tali. Da una condizione di disagio logistico non posso che migliorare e solo con le mie forze e le mie scelte, senza dover dipendere da nessuno... In realtà da qualcuno sono dipeso dagli amici/che che hanno sopportato il sottoscritto nei suo momenti di acredine e scontosità, comunque sostenendomi. Di per se, in fondo, non ho fatto altro che inseguire un lavoro che avevo abbandonato ma di cui ero innamorato, che in qualche modo facevo per il meglio, ero arrivato all'esaurimento perché ancora immaturo e impaziente, oggi dopo  un periodo di purgatorio e macerazione delle mie giovanili ambizioni, posso riprendere a fare ciò che mi piace e che mi viene meglio senza pagare troppe conseguenze sul mio equilibrio; anche se questa minestra riscaldata è stata servita nel modo peggiore e più indegno di quello che potessi immaginare, ed anche se sto minacciando chissà quali stramplate vendette, sono cosciente e forte di me stesso: non sarò mai come loro, sono uno che preferisce appianre i disappunti e passare oltre, non foss'altro perché voglio vivere bene con me stesso e fare la mia parte. Oggi ho avuto un'occasione e credo che non la perderò, pur restando al di fuori dei limiti che mi ero concesso, ma quanto meno preservo la mia vivibilità e dignità di persona, faccio io la mia scelta senza condizionamenti ed è un gran bel passo. So già che appena si verrà a sapere molti mi daranno addosso ma non mi interessa, la vita è mia e me la gestisco io: gli altri possono solo guardare e condividerla fino a quando glielo permetterò.
Le cose belle le ho sempre salvaguardate e per questo motivo oggi per la prima volta ho fatto una cosa che mai avrei fatto, ho chiesto un frivolo favore ad una persona che non conosco molto ma che so essere come me, buono nonostante la tanta cattiveria che ci fanno crescere dentro; comunque questo favore pare mi verrà fatto (me lo auguro), e nonostante la piccolezza per me significa molto!!! Forse chi sarà oggetto del favore se la prenderà ma sono anche convinto che apprezzeranno e capiranno. Dunque dopo tanto mugugnio, sono alla fine del tunnel di questo primo periodo di questo secondo trasferimento della mia terza trasformazione personale! Tutto alla fine va come deve andare e questa volta ho sprecato meno energie negative ed anzi le ho assimilate tutte, e visto il giorno che è oggi direi che non potevo esorcizzare il negativo in un giorno migliore. Una rinuncia oggi c'è stata ma mi ha ripagato onorevolmente, mi costerà qualche giro di birra ma le pagherò con piacere e spero presto e con la giusta compagnia. Buona serata a tutti a coloro che festeggiano il pagano Halloween e buon festività domani coloro che  ricorderanno chi si è allontanto.


mr.zugo

giovedì, ottobre 22, 2009

Quando la Paura è...

... troppa i mostri dall'oscurità salgono e vengono a cercarmi. In silenzio, guardinghi, attenti a non farsi vedere sino all'ultimo per potermi coglie così di sorpresa e prendere il controllo su di me. Facendo tornare tutte le paure infantili, facendo crescere la disperazione, aumentanto, acuendo tutte quelle sensazioni che mi fanno stare male per un non nulla. Sono demoni oscuri che spesso ho combattuto e spesso sono riuscito a ridimensionare ma mai a vincere completamente: forse non potrò mai. Quando le cose ti vengono sbattute in faccia con freddezza, con consapevolezza, come lame ti tagliano più e ppiù volte sino a quando non senti quasi più il dolore tanto e parte di te.
I demoni salgono dal buio che mi compentra e mi avvolgono in un mantello sempre più tetro e profondo come un barato infinito. Annichilisco di fronte a loro, mi piego succube al loro volere, sottile, profondo, che infierisce sulla mia debole mente. Le più semplici delle parole accendono turbinii di pensieri contorti, perversi e suadenti che mi portanto sulla strada della perdizione, della inettitudine, della volgarità e dell'odio... non vorrei ma cedo al dolce e suadento richiamo dei miei demoni che albergano dentro e intorno a me anche se io non li vedo ci sono e non mi abbandoneranno mai. Di nero si è tinto il cielo, mentre il mondo è divenuto incolore e inodore, ma niente è come appare, tutto si esplicità al momento opportuno e questa sera è toccato a me. Mi ritrovo con i miei demoni che minano le mie poche e incerte convinzioni per impedirmi di fare le mie scelte serenamente, nonostante abbia cercato di essere un'altro, ricado nell'oblio di me stesso. Vorrei raccogliere il coraggio a due mani, ma è talemente poco, talmente frammentato che solo con le mani è impossibile trattenerlo, come acqua scivolerebbe via, e mi ritrovo così sul fiume demoniaco della paura: paura di essere, paura di scegliere, paura di vivere. La tentanzione di abbandonarmi è forte, perdere la mia dignità, lasciare che la vigliaccheria abbia il soppravvento, dimenticare le responsabilità, dimenticare, dimenticare, diment...

oguz.rm

martedì, ottobre 20, 2009

Parentesi Delirante

Questo post doveva esservci ieri, ma non c sono riuscito, inoltre non è attinente al mio trasferimento, quanto meno non direttamente collegato agli eventi diretti che sto vivendo con un certo dissenso; è più che altro uno dei miei soliti post in cui do voce a quei pensieri che disordinati nella mi testa si muovono per ingenerare ancor più caos a quello già presente. Ma prima di procedere al mio solito esercizio, avviso colei che sempre cerca il senso nei miei post e suggerisco di non farlo, troppo complesso troppo contorto e troppe cose sconosciute per coglierne le sfumature più o meno nascoste, leggi e attendi il prossimo meno introspettivo.
In questi ultimi giorni mi sono messo a cofronto con non pochi aspetti personali, sia interiori sia rivolti verso le persone con cui mi relazioni in un modo o nell'altro, ed in alcuni casi mi ci sono ritrovato, in altri invece mi sono dovuto scontrare con delle piccole ma dure realtà, e un paio di queste mi hanno anche ferito. L'amicizia è davvero difficile da trovare, ottenere e donare! Mentre in questo caso sono io ad arrivare come novizio in un contesto sociale (comprendente geografia, mansioni lavorative e di soggiorno) e quindi teoricamente in difficoltà, in passato io ero uno di quelli che si rendeva disponibile per agevolare l'arrivo degli altri. Al contrario della mi seppur misera ospitalità, ma che quanto meno non faceva sentir troppo soli, nel mio caso mi ritrovo solo a me stesso, fatta una eccezzione che è stata una conferma... Ed oltre a questo si complicano anche tutta una serire di considerazioni che nei rapporti tra le persone si vanno modificando e affievolendo, ingigantendo e tracollando. Nonostante i tempi si siano dilatati e le occasioni per sentirsi e frequentarsi siano diminuiti, ci sono rapporti che restano invariati e rapporti che mutano radicalmente. Chi sta attorno a me ha delle percezioni, chi sta con me perché ha voluto condividere seppur in minima parte qualcosa ha delle certezze. Chi sembrava vicino, anche maliziosamente troppo per taluni, ora è distante nonosante ci siano a malapena 9 metri di separazione, chi sembrava distaccato oggi è ancor più accogliente. Le locuste non mancano e si sono confermate tali come in passato. Gli opportunismi non sono cessati, bensì aumentati. La superficialità regna sovrana, come anche una diffusa e veltata maleducazione. Dal canto mio ho cercato di comportarmi a dovere, con rispetto, onestà e dignità: non è bastato, i pesci in faccia sono arrivati comunque; le serpi si sono già mosse, le rivalse attuate: ma io sono diverso. In questo passaggio peccherò di presunzione e saccenza, sappiale: ma non me ne frega niente di tutto quello che mi sta attorno, sono convinto di essere un uomo per bene, onesto e schietto e tanto mi basta per deridere coloro che cercano e cercheranno di dimostrare con parole o azioni il contrario, non sono più un ingenuo, non ho più aspettative che altri possono rovinare, ragione per la quale me ne sbatto di cosa le persone possano pensare di me, o cosa pensino di controllare della vita del sottoscritto, o cosa credano di sapere dalla loro libera interpretazione delle parole che posso aver detto. Me ne sbatto e proseguo per la mia strada, assumendomi le mie responsabilità. Per il resto chi rifuta il mio affetto, solo per principio, chi rifiuta la mia professionalità per invidia, chi ama sfruttare gli ingenui, ecc. possono proseguire per la loro strada senza problemi, non amo la vendetta ne tanto meno la rivalsa. In tre anni di vita solitaria ho imparato ad apprezzare la dignità, il rispetto per me e per tutti, ma soprattutto ho imparato a selezionare finemente.
Non so bene cosa potrà dare la lettura di queste mie parole scritte senza troppi filtri ne con un filo logico ben preciso, ma serviva a me per chiarire alcuni aspetti che nei prossimi giorni dovrò affrontare e che voglio far andare nel migliore dei modi per tutte le parti concorrenti. Basta lottare, basta istigare, basta tramare, voglio solo vivere sereno e trovare la mia dimensione di uomo, che ormai sono stanco di fare lo zingaro.
 



mr.zugo

venerdì, ottobre 16, 2009

La Mia Vita Come un Replay

Che stranezze succedono nella vita di un uomo... soprattutto nella mia. Chi l'avrebbe mai detto che la mia seconda avventura a Roma sarebbe stata come rivedere un film, rivedere quel che è accaduto poco prima come in un replay. Ebbene si, caso vuole che sorvolando su alcuni dettagli, tutto sta accadendo come 5 anni fa, forse sarà il fatto di aver anticipato l'arrivo rispetto alla volta precedente, forse perché nel rivedere il replay alcuni dettagli sono più nitidi, ma resta comunque il fatto che sto facendo un'esperienza fotocopia. Sto ripercorrendo grosso modo gli stessi passi di allora, sia con il lavoro, sia con la vita dopo il lavoro. Ma andiamo con ordine.
Riprendendo il discorso della sede lavorativa, ora al termine dei primi due giorni di lavoro, mi sembra abbastanza probabile che a Pomezia ci andrò non prima di febbraio salvo anticipazioni dei tempi per fare pressione alle strutture preposte, ragion per cui dovrò trovare una sistemazione temporanea per Roma ed evitarmi così l'andirivieni tutti i giorni da Pomezia a Roma e viceversa (circa 65 km al giorno col traffico locale improponibile). Nell'ambito lavorativo dunque si diceva che dovrò restare nella sede dicamo amministrativa, dove mi sento come 5 anni fa, un po' mal visto ed un po' in disparte, ma certamente utile per essere sottoposto alla maggior quantità di mole di lavoro visto il periodo di transizione e di confusione che verrà: peccato che nessuno tenga in considerazione le mie aspettative. Ma proseguiamo dopo il lavoro ho dovuto affrontare non poche, ma piccole, difficoltà logistiche per la sistemazione quantomeno notturna, considerato che gli accordi pre-assunzione sono stati totalmente disattesi e dimenticati, ma tant'è che abituato a fare lo zingaro ho già provveduto a minimizzare la spesa per i pernottamenti, e soprattutto a trovare suoluzione ai miei problemi, contingenti sino a fine mese e poi per una sistemazione consolidata per i mesi a venire. Vorrei raccontare delle mie peripezie ma temo i commenti per cui questa volta non scenderò nel dettaglio dei pernottamenti, ma sappiate che c'è mancato poco che non andassi in un dormitorio comune per lo più popolato da indiani e pakistanti, che gentilemente mi hanno concesso di andarmene senza troppe storie (dopo tutto questa città ha i suoi vantaggi). Con questo fatto di rifiutare una stanza ho avuto modo tramite passaparola della sera precedente di rimettermi in contatto con il mio primo locatario della prima discesa nella capitale, il quale mi ha permesso di evitare di dormire sotto uno dei ponti del Tevere per questa notte e per i prossimi giorni; oltre a questa immediata disponibilità chiacchierando è uscito fuori la possibilità di prendere una stanza non molto lontano da dome vi trovo ora, per i prossimi mesi restanto nel budget che mi ero prefesso. Ovviamente non sarò indipendete, essendo dentro la città non credo di poter pretendere di spendere certe cifre ed essere totalmente autonomo e solitario, ma a seconda delle sensazioni e possibilità che avrò deciderò se approffittare dell'opportunità, si anche perchè sono in parola per altre informazioni per altre sistemazioni, e tutto questo in meno di 2 giorni. Questa parte è praticamente la condensazione dei primi 18 mesi di permanenza a Roma, che in questa occasione si contrarranno a poco più di 10 giorni termine entro il quale voglio svincolarmi dall'ospitalità, ormai forzata, che ho ottenuto dall'azienda per cui sono venuto a lavorare. Resta forse ancora un piccolo jolly per il quale potrei anche evitare per qualche settimana di sborsare mia pecunia, ma per il momento non ci spero troppo più per scaramanzia che non per impossibilità oggettiva della cosa. Concludendo dunque sto ripercorrendo gli stessi passi o quasi in tempi più brevi e un po' diversi, ma certamente la sensazione dei ricorsi di alcune situazioni mi fa pensare... e se comincio a fare questi pensieri, forse forse comincio a intravedere una luce in fondo al tunnel dell'idiosincrasia che mi è venuta. Mi auguro solo che altri pensieri, ricordi mi supportino nel affrontare e dipanare le mie future vicissitudini.

mr.zugo

domenica, ottobre 11, 2009

-1 & Giorno Zero

Eccomi qui, nella mia stanza d'albergo a poche ore dall'inizio della mia nuova avventura lavorativa che sta iniziando come un odiessea vera e propria. Dal dubbio iniziale instillatomi prima di partire, di quale sarebbe stata la mia sede lavorativa, scopro un'ora prima di partire che sarò gitano a tutti gli effetti. Inizio domani ore 08.30 presso la sede di assunzione per poi avere distaccamento presso la sede di Roma per almeno 3 mesi, giorno più, giorno meno. Cominciano le danze dunque!
Comuqnue sia, dopo un'altra risata per questa lieta novella, finsico di preparare le valige ed alle ore 16.12 sono in auto in partenza verso la mia destinazione; alle ore 17.34 passo lo svincolo di genova verso livorno in perfetto orario, procendendo verso la mia destinazione, ma haimè mi sovviene gran fame e dunque scelgo di fare una prima fermata per liberarmi dal languore. Solitamente faccio solo due fermate in questo viaggio verso la capitale, ma questa volta ne faccio ben 3, perchè voglio fare un viaggio tranquillo e sereno, per cui mi fermo ancora alle 19.45  prima di imboccare l'aurelia e ultimo stop alle 22.30 circa per l'ultimo caffè prima della tappa finale, nella quale mi trovo e da dove sto scrivendo, in fretta e male per evitare che la batteria del mio portatilino catorcioso, mi abbandoni sul più bello, ma certo è che qui h più segnale UMTS che a casa mia! Dunque sono arrivato a destinazione al giorno zero... tra qualche ore inizia tutto questo nuovo viaggio, ma faccio davvero fatica a non pensare a quello che qualche ora e fa e l'altra notte ho provato dentro di me; era da tempo che alcune esternazioni non si presentavano, era da tempo che non mi esprimevo in modo palese, ed invece tutto questo è tornato, tutto insieme, travolgente e avvolgente. E non smetterò di ringraziare chi mi ci ha fatto arrivare pur passando da Piacenza, e spero di non disattendere le aspettative di chi mi vuole già accasare in queste nuove lande, e spero di farmi perdonare da chi poeticamente condivide i suoi pensieri anche con me, o di continuare a stupirmi di come posso essere visto (omone piccolo). Il tempo è trascorso, ma non lo voglio concedere all'oblio, oggi sarà una giornata campale, da come io inizierò io proseguirò, è questa volta voglio... si voglio e non vorrei, voglio iniziare amando, voi che mi leggette, voi che di me scrivete, voi che commenterete... voglio amare la vita perché così mi è stato insegnato in questa parentesi torinese  in mezzo alle mie vite romane! Il destino o un dio non so chi ma questo ha voluto per me, è ne farò tesoro, perché solo io so quanto mi è stato donato, le parole non basterebbero, dovrei abbracciare tutti con tutta la gioia di cui un mondo possa essere fatto. Non è un addio, è solo un arrivederci, per una volta ho deciso di scegliere il mondo che mi piace e me lo voglio tenere! Ed ora prima che la batteria mi molli sul più bello buona notte!

mr.zugo

venerdì, ottobre 09, 2009

A Settegiorni Da...

Visto che il conteggio alla rovescia mette un po' di ansie, questa volta il titolo l'ho mascherato un pochino, eh si! Siamo a 7 giorni dall'inizio della nuova avventura... Inutile ricordare quello che ho già scritto nel post precedente, perché siamo sempre nella stessa situazione nonostante i giorni passino e la data si avvicini. Certo è che la realtà in cui andrò pare non essere cambiata per nulla, stessi atteggiamenti, stesso ambientamento, lo dimostra il fatto che giusto ieri ho scoperto che non è ben chiaro a tutti dove io debba andare a lavorare, nella sede amministrativa o nella sede produttiva? Io mi sono fatto una gran bella risata appena si è palesato questo dubbio, si perché mi sono ritrovato nella stessa situaizone in cui mi sarei potuto trovare quasi 3 anni fa. Incredibile come certe cose non cambino. Però grazie a questo piccolo contrattempo ho mi sono sorpreso a reagire nel complessivo, oltre alla risata, ad avere un atteggiamento diverso da 7 anni, diverso da 3 anni fa; come potrebbe dire qualcuno l'ho presa con filosofia ed a tutt'ora non mi sto scapicollando più di tanto per comprendere dove dovrò presentarmi e dove effettivamente lavorerò, una sorte di pace dei sensi mi porta solo a considerare le eventuali implicazioni e le azioni che dovrò intraprendere, ma attendo di esserci dentro per attivarmi a tutti gli effetti. Questo mi rincuora perché temevo molto di fare dei passi indietro rispetto alla piccola crescita fatta in questi ultimi 5 anni.
A cornice di questo grottesco evento, devo dire che ci sono state delle piccole  sorprese che miste all'affetto e alla goliardia sono state molto gradite, nonostante possa sembrare esuberante o sempre a mio agio, ho cercato di celare forse male anche il mio imbarazzo per le attenzioni ricevute. Queste cose però sono quelle che mi conforteranno nella trasformazione che tra una settimana andrò ad iniziare. Per i più curiosi le piccole sorprese sono constate in un accappatoioin spugna molto particolare , il cui utilizzo possiamo definirlo certamente molto intimo, mentre per le altre sono state molto colorate e inaspettate ma certamente troveranno spazio della mia futura dimora in quanto allegre e molto accoglienti. Grazie a tutti/e.
 


mr.zugo

martedì, settembre 29, 2009

-16

Eccomi oramai a mezzavia verso il cambiamento o come già altre volte sostenuto, trasformazione. Iniziamo con un nuovo vestito per questo blog, trovando questo nuovo template con l'immagine di una tastiera che molto bene si sposa con il titolo di questo mio blog "Note di Viaggio". Non è l'unico vestito che ho cambiato, anche quello di un altro blog ho rinfrescato, forse proprio per darmi quel senso di nuovo, già perché domani sarà l'ultimo giorno di lavoro in questa azienda torinese, che a suo tempo mi permise di rientrare a casa mentre oggi invece mi vedo costretto, come già avete letto, a doverne fuggire… Domani, dunque ultimo giorno di lavoro con relativi saluti e le solite frasi di circostanza con promesse che cadranno nell'oblio; ormai ho imparato che più per le vicissitudini che tutti viviamo quotidianamente cercando di restare a galla, più che per effettivo disinteresse e indifferenza queste promesse vengono disattese. Molto aiuterà o meno anche la frequentazione dei social network, ma io confido sempre di più nel contatto diretto con le persone.
Nei prossimi 15 giorni invece mi attenderanno tutti quei preparativi utili ad affrontare la nuova sfida lavorativa oltre che di vita, il più serenamente possibile coinvolgendo anche in buona parte la famiglia, che al contrario del trasferimento precedente, mi sono premurato di interessare quel tanto che basta a far vivere tutti un po' più sereni: me per primo. Le cose saranno molte, e le più difficili come sempre quelle da gestire in remoto a 680 km di distanza, cercando di evitare fin da subito i primi passi falsi e non trovarmi i situazioni ambigue come nell'esperienza precedente. Fortunatamente in questa occasione i miei pensieri sono proiettati alla qualità della vita, dove è anche molto importante non tagliare i ponti con quello che rimane nella mia città preferita, ed anzi sfruttando la scusa di ravvivare i contatti per tornare in un luogo che mi permetterà di rasserenarmi quando occorrerà, ricaricarmi quando le "pile" saranno esaurite; ma oltre che a quelle che lascio la qualità sarà rivolta anche a coltivare nuove relazioni, con lo spirito nuovo appreso in questi ultimi 2 anni grazie a alle persone che ho conosciuto, facendone tesoro augurandomi che mi permettano di velocizzare il processo di integrazione. Mi scuso sin da ora se non sarò più molto presente ma so che pazienterete, sino a quando avrò stabilizzato un po' di cose, mentre dal canto mio ad ogni occasione cercherò di tornare qui e lasciare il segno del mio passaggio. Con l'occasione esterno una domanda che mi frulla per la testa da alcuni giorni, a qualcuno degli intimi e già partecipanti a Bacheca interesserebbe avere privilegi da amministratore per sopperire alla mia latitanza, se non addirittura prenderne, diciamo così la "virtuale presidenza?" Ovviamente nessun obbligo, solo piacere ed interesse, altrimenti resto in carica ben volentieri… E dopo questo, direi che posso portarmi alla dimora anche per questa sera.


mr.zugo

mercoledì, settembre 23, 2009

[ri] - Partenze & Ritorni

Le partenze sono sempre dei momenti particolari dove si mescolano sempre emozioni contrastanti, almeno per me, in cui ci si ritrova combattuti tra la gioia e l'eccitazione della partenza e quella leggera tristezza legata all'abbandono di quel qualcosa che poi in fondo non è altro che "casa" (in tutto il suo significato). Questo è un periodo dove mi trovo ad una ripartenza importante, non assimilabile ad un viaggio di piacere ne tanto meno ad un viaggio di lavoro, questi ultimi sono circoscritti nel tempo, al termine c'è sempre il ritorno a "casa" la mi ripartenza invece riguarda un cambiamento sostanziale che ho già vissuto ed ora mi si ripropone: cambiare città per lavoro dove considerata la logistica del cambiamento non posso affrontare come un cambio circoscritto ma quasi definitivo. Dico quasi per il fatto che faccio sempre fatica a partire, in qualche modo non amo lasciare "casa", il mio luogo sicuro, il luogo in cui ritrovo me stesso e ricarico le mie energie; ora a dispetto della volta precedente dovrò, e in questo caso  voglio, creare una seconda "casa", in modo da non soffrire di una strana solitudine apatica e dissociata che la prima volta mi fecero da compagnia, cattiva compagnia ammetto. La seconda "casa" dovrà essere ricca di vita, la mia e di nuove o ritrovate amicizie che riempiano le stanze della "casa" con la loro presenza fisica e spirituale.
Ogni qualvolta qualcuno parte tutti fanno la domanda "sei contento?" oppure affermano "beato te" o ancora "come ti invidio" ma in cuor mio, dopo aver risposto in qualche modo senza urtare le aspettative e non sembrare sempre incontentabile, penso tristemente al dispiacere di lasciare ciò a cui tengo, ed in questa occasione il dispiacere è più forte rispetto a 5 anni fa. Allora ero pervaso dalla voglia di cambiare molte cose, fare una svolta su certi aspetti della mia vita, ma ad ogni modo dovevo allontanarmi da una passione sportiva e dalla famiglia che stava attraversando un momento decisamente triste e inconsolabile; oggi il cambiamento voluto è legato solo al lavoro e in minima parte ad una necessità di indipendenza come uomo, ma la partenza pesa più di allora perché dovrò allontanarmi da affetti nuovi e cresciuti nel tempo con gli amici che ho trovato al mio ritorno a Torino. Di contro non mi alletta l'idea di ritornare in centro Italia e ricominciare completamente, spero che alcune realtà virtuali intraprese qualche tempo fa possano concretizzarsi e diventare qualcosa di pregnante, proprio per evitare quelle cattive compagne di viaggio con cui ho avuto a che fare in precedenza. Mi auguro anche che al contrario delle amicizie antiche ed ormai relegate ai ricordi, queste nuove degli ultimi anni siano più partecipi e volenterose, non pretendo nulla, solo le stesse cose che mi donano qui, seppur in proporzione alle distanze che si verranno a creare: sono fiducioso di questo! Resta però il fatto che sono a tutti gli effetti un gitano, in un modo o nell'altro non sono mai stato troppo fermo e troppo legato a compagnie di amicizie, e questo ripetersi di cambio città o scelta di lavori vagabondi dimostra che dovrò sempre essere l'uomo dei nuovi inizi, l'uomo che non si deve stancare mai di reinventarsi e riproporsi agli altri... ma a dispetto di qualche anno, non voglio perdere le amicizie trovate, non voglio più relegarle ai ricordi, e personalmente l'impegno sarà intenso ma riscoperta la famiglia deglia amici non è mio desiderio lasciare che l'oblio se ne impossessi e in più allargarla anche dove costruirò la mia seconda "casa".

 

giovedì, settembre 17, 2009

-28

Il conto alla rovescia continua… ormai è stato ufficializzato! Il sottoscritto riprende un percorso che tempo fa aveva interrotto, ma che ora devo riprendere. Nonostante la scelta di tornare all'ovile e cercare di improntare il mio futuro in modo, diciamo, canonico, eventi della vita mi hanno portato a fare l'ennesimo cambio di rotta. Dimissione e accettazione di impegnativa sono state le principali attività di questi ultimi 2 giorni. Le emozioni, contrastanti per altro, non sono mancate e soprattutto con mia sorpresa mi hanno anche messo in difficoltà per alcuni versi. Questa parte di blog indirizzato su quelli che sono i tempi che porteranno ad un cambiamento, spero mi aiuti a focalizzare nuove esperienze e nuovi modi di interpretare la vita e direi che in parte per ora sta accadendo. Le note dolenti, dimissioni, avevano delle aspettative che inizialmente sono state, ragionevolmente, disattese, ed escludendo solo alcuni sfoghi mi sono stupito della tenacia del mio pensiero… tenacia che è stata ripagata  grazie a piccolezze che hanno permesso di far girare gli aventi a mio favore. Allo stesso modo nelle note piacevoli, accettazione dell'impegnativa, ci sono state delle disillusione su accordi verbali e non significativi dunque, ma anche qui un po' atteggiamento compassato e riflessioni su quali soluzioni adottare mi hanno permesso di avere poi nuovamente  novità significative e rasserenanti su quegli accordi verbali. Insomma in 2 giorni non sono mancati: delusione, tristezza, frustrazione, gioie, soddisfazioni. Quindi alienandomi brevemente dalla cronistoria, credo che la saggezza vada mai cercata ma gustata perché risultato di esperienze e confronti e le linee dure non aiutano, mentre una flessibilità mentale ed emotiva certamente aiutano noi ad essere persone migliori. A tutto questo poi oserei dire che altre realtà legate a questa trasformazione si stanno dimostrando significativamente gratificanti, rigeneranti e confortanti. Ma in tutto questa ventata di positività stamane un'ombra è comunque apparsa, ma spero nel prosieguo della giornata di riuscire a dileguarla velocemente… e così sono -28.

 

martedì, settembre 15, 2009

-30

Da qui comincia una nuova avventura, con un piccolo conto alla rovescia… Molti avranno già cominciato comprendere o quanto meno si staranno domandando a cosa mi riferisco. Certamente con il passare dei giorni e il tam tam del passaparola la cosa sarà più chiara, ma anche per coloro che da distante mi seguiranno qui a mano mano ne verranno a capo. Considerato la brevità d questo conto alla rovescia, non ci si impiegherà molto, ed io comunque spero di poter trovare comunque tempo per scrivere normalmente i miei soliti e incomprensibili post. Oggi è il giorno -30 è arrivata la comunicazione che attendevo oramai da qualche tempo e questo significa che dovrò mettere in moto il volano per sistemare e organizzare non poche cose.
Certamente non sarà facile ma fattibile a tutti gli effetti, infondo lavorare sotto pressione e con scadenze mi fa dare sempre il meglio… ma in tutto questo dovrò anche fare i conti con degli aspetti che sino ad oggi ho messo da parte ma che per il futuro dovranno essere affrontati, e non con poca sofferenza; rispetto alla volta precedente non voglio dare un colpo di spugna, e spero di trovare aiuto e sostegno per riuscire a non darla vinta al signor oblio! Bene per ora direi che può bastare, anche perché è uno di quei rari post notturni, ma che visto il tema ci sta al punto giusto!!!

 

sabato, settembre 12, 2009

Futuribilmente.... Stregone?


Quando Il Futuro Va Come Io Penso!

Premessa: il periodo non è dei migliori, tutto si muove lentamente e apparentemente fuori controllo, umori, situazioni, persone, luoghi diventano un'unica entità entro il quale muoversi è sempre più complesso e in certi casi pericolosi.
Contenuto: di pensieri sul futuro
Effetti: eventi del futuro che si concretizzano
Modo: per "deja vu" o successione di venti che arrivano alla conclusione pensata mesi prima
Riflessioni: casualità, destino, capacità di costruirsi il futuro


Poco più di due anni, almeno di quest'ultimo periodo, ma in passato è accaduto ugualmente, persone, luoghi emotività diversi ma sempre raggruppati per il risultato che in tempi non sospetti venivano evocati, ipotizzati, sentiti, sognati. Molti credono nella magia, nella stregoneria, nel malocchio, nelle fatture, nei riti, ecc. io non so a cosa credere quando mi ritrovo nel "mio futuro".

Attento osservatore, dotato di fine logica raggiungo le conclusioni più facilmente e chiaramente di altri? Non so! Bambino baciato dal dono della preveggenza dopo essere rotolato da un capo all'altro del tavolo del tinello per poi piombare a terra con la testa, rompendo la mattonella ma non il mio piccolo cranio? Non so! Semplicemente un ignorante che sentendosi tale ha lavorato per migliorare le proprie doti di stratega? Non so! Emulo, condizionato dai fumetti giovanili, di Gastone il cugino iper fortunato di Paperino? Non so! Avrò sviluppato doti del perfetto imbonitore e convincere chiunque a fare quello che mi fa più comodo? Non so.

Resta il fatto che ad oggi pochi sono gli obbiettivi a cui ambivo e che non ho raggiunto e non so più se per merito mio, per fortuna, per capacita di prevedere eventi e anticipare azioni delle altre persone, per tenacia e costanza, i risultati sono arrivati. Eppure sembra, a volte anche troppo, che non sia mai contento o soddisfatto, ma credo di aver capito perché. Considerando il fatto che da 20 risulto una persona esigente, mai doma sempre alla ricerca di nuove sfide e iniziative, il fatto di raggiungere buona parte degli obbiettivi più importanti ora più che mai non sono sazio, e vedendo oltretutto che molto di quello che penso del futuro si avvera, comincio a temere di me stesso, ho paura di quello che posso vedere per il domani, oppure non vedere realizzato quello che personalmente mi sembra bello, interessante e piacevole per molti... Già in altre occasioni mi sono poste domande simili, possiamo condizionare gli eventi del nostro futuro? potrò mai essere così meschino da interagire con le persone per condizionarle a mio piacimento anche quando non dovrei? Oggi la domanda è più strampalata ma più corretta: sarà possibile che abbia qualche dote divinatoria e vedere lucidamente eventi del futuro che altri non vedono?
Potrei essere solo malato e vittima di piccole crisi epilettiche al cervello che creano i "deja vu" o semplicemente sentire più vividamente i sogni e poi ritrovarmi in situazioni simili e credere che io le abbia già viste o pensate... Con tutti questi nuovi santoni, capi spirituali, maestri, chissà mai che io possa futuribilmente diventare uno stregone? La risposta forse l'ho già vista nel futuro, o forse no per ora voglio inseguire un futuro che ho sentito, sognato e visto in un film tutto mio, guidato dal cuore, dallo spirito e dalla mente consapevole che non potrò comunque esimermi dal fare sacrifici.

giovedì, settembre 03, 2009

Demoralizzato... Furibondo

Oggi va così, e non solo oggi... questi ultimi 2 mesi devo ammettere faticosi, e non certo per la parte fisica o lavorativa, ma solo ed esclusivamente mentale e morale. E temo che sarà solo l'inizio le cose paiono davvero immobili. Quello che più mi spiace e che i pensieri più oscuri prendono sempre più spazio rispetto ai pensieri positivi, anche se cerco di sforzarmi ad essere positivo, attivo e propositivo... La tenuta mentale e morale nonostante lunghi periodi di allenamento questa volta sono stati messi a dura prova dalla sudditanza delle decisioni altrui, decisioni insindacabili e inderogabili. Mi sono concesso ancora un po' di tempo, poi purtroppo non avrò più scelta, me ne resterà solamente una: lasciare libera la "Bestia". Questa ultima risorsa non sarà di quelle piacevoli, solitamente accade che gli "sfraceli" sono assicurati e dolorosi. Come nel post di FataMatta e di abacublog probabilmente questo è il periodo di un ciclo basso in cui prendere coscienza e attenzione su di se nei tempi e nei modi che non possono essere controllati ma solo seguiti e fatti propri. Sono certo che ad ogni modo l'andamento cambierà, quando sarà il giusto tempo e con le giuste persone, incasellando eventi e scelte che pur nascendo dalla liberazione della "Bestia" per me saranno solo una spinta positiva in avanti per un altro piccolo passo di crescita. Per questa volta mi concederò il lusso dell'egoismo e non solo, in fondo come un tempo sopravvive il più forte, spero solo di riuscire a non ferire persone che mi sono vicine, perché la Bestia è cieca, colpisce frontalmente e con cognizione di sorta, non ha freni morali, etici e non si preoccupa delle conseguenze: lotta solo per raggiungere la sua quiete, con ogni mezzo. Tremo alle parole che sto scrivendo ma oramai...

 

mercoledì, agosto 26, 2009

Oltre A Noi...

... cosa c'è oppure chi c'è. Nei giorni prima e dopo ferragosto mi sono ritrovato a chiacchierare con diverse persone, uomini e donne diversi tra loro, diversi da me; si diversi perché ognuno con la propria infanzia e la propria storia giovanile, adolescenziale che ci ha portato ed essere quello che siamo. Ma in realtà abbiamo molto che ci accomuna, seppur in tempi e modi ineguali quasi tutti hanno perso amici, persone care, affrontato cambiamenti nella loro vita, provato privazioni più o meno importanti. Quello che mi stranisce e la difformità con cui sono state vissute e le conseguenze o le scelte che hanno portato ad ognuno di noi. Qualche tempo imputavo le diverse reazioni e scelte all'eduzione ricevuta ed all'ambiente in cui si è vissuto, ma oggi comincio a pensare che non siano sufficienti queste cose a giustificare... o meglio a spiegare diverse reazioni, diverse scelte e soprattutto diverse emotività. Non so bene cosa possa esserci d'altro ma certamente ognuno di noi ha una specie di motore spirituale, caratteriale che ci spinge e ci guida alle nostre scelte ed alle nostre azioni e lo stupefacente è che non siamo mai soddisfatti o convinti sino in fondo: ci resta sempre quel velo di tristezza, oppure quel senso di amaro in bocca, o al contrario una inspiegabile euforia per delle inezie, ecc. Di base però come qualcuno ha ben sottolineato in un commento del post precedente abbiamo tutti una babele dentro di noi, di parole, emozioni, sensazioni di cui dobbiamo trovare un senso, giorno dopo giorno, attimo dopo attimo... forse però non è così semplice perché siamo sempre immersi in un fiume melmoso che ci impedisce di nuotare con facilità o con regolarità per seguire il senso delle nostre parole e delle nostre emozioni. Tutti siamo costantemente e disperatamente alla ricerca di equilibri che ogni volta sembrano avvicinarsi, si dimenano e danno la solita spallata e ci riportano se non al punto di partenza, almeno a tre passi prima. Oltre noi ci sono gli altri, oltre alla nostra vita c'è quella degli altri. In questo terzo millennio pretendiamo tutti la nostra fetta di felicità e per inseguirla ci perdiamo in labirinti da quali solo noi possiamo uscirne, perché nessuno guarda gli altri, forse non più con la giusta ottica e l'antica disponibilità. Quelle poche persone che ci provano, che cercano di non perdersi ed uscire dal labirinto fanno fatica sempre di più perché non c'è risposta da coloro che ci circondano, sembra che ad essere fiduciosi e disponibili si faccia la figura dei "pirla" e che si soccomberà alla negatività altrui, ed allora tutti vogliamo essere furbi, tutti vogliamo sentirci rispettati senza darlo, vogliamo essere considerati senza considerare, vogliamo stare bene senza sacrifici, vincere facile e sentirci meglio degli altri.
Dopo tante parole in merito alle amicizie di convenienza, agli affetti "fastfood", ai rapporti di "consumo" mi sono sentito svuotato di energie e di fiducia... non mi sono restati altro che i miei hobby, leggere, la grafica creativa, la scrittura, lo sport e da qui ricomincio perché oltre a me... "ci sono anche tutti gli altri" e non posso vivere come se non ci fossero o non avessero importanza ognuno per la propria parte, nel bene e nel male.

lunedì, agosto 17, 2009

Delirium

Sono state settimane di apatia, atrofia ho fatto il giro di boa ed ora comincia un altro tempo, il tempo dell'attesa in movimento... Piuttosto che stare completamente immobile, ho deciso di rieducarmi a tutta una serie di movimenti mentali e fisici tali per cui alla lunga spero di rientrare in certi equilibri che ormai sono stati troppo sbilanciati verso la totale immobilità. Una immobilità stranamente lacerante, stridente, dolorosa, astiosa, noiosa, invadente, lasciva, compromettente, affaticante, suadente, tentatrice. Il fondo di tutta questa immobilità, come già altre volte, è stato raggiunto e come in ognuna di queste occasioni è immancabilmente identico a se stesso: un luogo freddo, asciutto, afono, eterno, finito, urtante, irritante. La soluzione una sola, sempre uguale come in tutte le volte in cui ci si ritrova in questo preciso punto; fermarsi completamente nel corpo, nella mente, allargare gli occhi dello spirito ed ascoltare il suono di un eco lontano che riecheggia come un radiofaro, punto di riferimento come le torri luminose sui promontori. Un passo dopo l'altro a seguire strani suoni, atavici e familiari ma pur sempre indefiniti e calamitanti la nostra coscienza tormenta e in burrasca. Non c'è una meta definita, ma un risultato alla fine ci sarà, incomprensibile, insoddisfacente, inappropriato ma sempre un risultato. Tra le tante domande che mi sono state poste una sola, anche in forma diverse ma dello stesso principio, mi rende sempre perplesso nella risposta che le do...
Non è importante la domanda e forse neanche la risposta, ma lo stato d'animo in cui mi mette e nel limbo a cui porta la mia anima, dolente, sofferente, apatica, antipatica, distante, sfatta, sfranta, risollevata, ricostruita, curata, distesa e calpestata; le parole escono e non si fermano, un delirio mentale che non ha ragiona di essere ma che è... Nello scorrere del tempo e nell'ascoltare suoni lontani, con la massima incoerenza, vengo etichettato come personaggio sereno e saggio, ma al contempo tacciato di essere solo apparenza e tormentato nel mio intimo: parlo da saccente e supponente perché sono debole e infimo, insomma sono tutto e niente, yin e yang... vuoi vedere che davvero sono in un giusto equilibrio che sto destabilizzando per chissà quale ricerca di un santo graal che non esiste e nemmeno salva l'anima e non da la conoscenza eterna. Delirium in un giorno qualsiasi di un agosto caldo ed umido ma pur sempre un giorno in più vissuto e portato quasi a termine nell'attesa del giorno che verrà domani, di quel domani che tutti vorremmo avere controllo e certezza per starcene più sereni, ma che invece non sarà così; un domani che arriverà al termine di una notte trascorsa come le altre o poco diversamente.
Leggi, filosofie, religioni, meditazioni, aspettative, sogni non fanno che da scadenziario per la nostra vita senza che noi ne prendiamo atto con cosceinza ma che digeriamo controvolgia per non sentirci troppo esclusi, a meno di non ribellarci completamente ed aggiungere un nuovo mattone per la costruzione di una torre di babele moderna che poi ci crollerà addosso... le parole si infilano una dietro l'altro senza un senso apparente , ma il turbinio di pensieri dentro le nostre teste sono così, parole in fila a cui noi cerchiamo di dare un senso prima che ci soffochino e ci impediscano di vivere questa vita.
Sarà il principio del delirio di onnipotenza? Non lo so e non lo voglio sapere, almeno non ora, non qui.


giovedì, agosto 06, 2009

Scelte, Vuoti, Idealizzazioni

Capita di affezionarsi alle persone, capita di innamorarsi di alcuni luoghi, capita anche di amare alcuni aspetti del carattere di una persona che si ha avuto modo di conoscere nel tempo, capita di provare della simpatia per qualcuno che non si conosce troppo bene e capita anche di provare strane sensazioni quando si fanno delle scelte. Che poi queste scelte o decisioni per lo più non sono nemmeno obbligate ma si vogliono fare e non sono nemmeno così tanto importanti, almeno all'apparenza, ma per chi le fa in realtà hanno dei valori ben precisi, dei significati intrinsechi: servono a rimettere in ordine pensieri, a concludere situazioni pendenti che sono ormai stantie e danno fastidio, servono a fare dei nuovi piccoli inizi o servo anche a facilitare e migliorare la vita. In passato di scelte di questo genere ne ho fatte parecchie e quando le ho condivise mi sono visto ridere in faccia o sentirmi dire «… che problema ti da, ci sono cose più importi a cui pensare.» Quando ero meno sicuro di me, ci restavo male e mi offendevo anche, provando quella sensazione di incomprensione che mi mortificava anche un po', oggi invece… Oggi sono cresciuto e non ci faccio caso a quali sono i commenti che mi fanno quando condivido con altri le mie scelte "stupide", le condivido ascolto ciò che mi viene detto o prendo atto delle risate ma non faccio una piega e porto avanti le mie scelte. Molte di queste mi hanno dato emozioni diverse, tra gioia, soddisfazione, tristezza e molte altre ancora, ma quella che patisco di più è il senso di vuoto che in alcuni casi ho provato. Una sensazione, una percezione di totale smarrimento misto a solitudine che mi hanno svuotato lasciandomi quel non so che di incompiuto di occasione persa, occasione importante da non perdere ma lasciata scivolare via facendomi sentire incompleto, vuoto, lacunoso, inadeguato e in conclusione anche triste e sconfortato. Questa settimana sarà così costellata di queste emozioni che mi annientano l'entusiasmo, che mi trascinano verso una bigia pacatezza. Ho fatto una di quelle scelte insignificanti che però ha fatto si di farmi provare un senso di abbandono e vuoto perché ho la sensazione di perdere qualcosa… (bugiardo!!!). Onestamente ho la sensazione ma soprattutto il timore di perdere qualcuno che non conosco se non per quel poco che ho scoperto di lei tra le poche righe che ci siamo scambiati, che mi hanno riempito piccoli spazi che erano stati abbandonati alla loro solitudine. Forse qualcuno comincerà a pensare che mi sono innamorato di una donna, forse qualcuno penserà che sono il solito fatalista, qualcun altro riderà di questa sciocchezza, ma resta il fatto che mi sono innamorato di una idea di donna! Quell'idea di donna che vorrei avere la possibilità di conoscere e frequentare nella vita reale, quell'idea di donna che io definirei "una buona compagna di viaggio". In 12 anni di internet questa è la prima volta che mi succede, ho idealizzato parecchie cose comunicando con persone totalmente sconosciute, sia fisicamente che caratterialmente, ma in questo caso ci sono cascato in pieno ed ho idealizzato  una donna e il suo mondo. Che poi si tratta di una persona vera, diamine qualcuno dall'altra parte mi scriveva quelle parole. Certamente la inviterò a leggere questo post e mi auguro che lasci un segno, seppur leggero, del suo passaggio, ma in cuor mio spero di più che faccia ciò che mi ha detto, tanto non ho fretta ,piuttosto che perderla completamente e sentire un vuoto, aspetterò paziente il momento in cui la potrò ritrovare anche solo per leggere le sue parole; in queste ultime settimane mi è mancata la sua compagnia… forse troppo, ma non mi importa mi auguro solo di ritrovarla come la prima volta, per caso per un eccesso di presunzione da parte mia. Concludo questo post scrivendo direttamente a colei di cui sto parlando, dimmi «cometumivuoi» ed io proverò ad esserlo!

 

domenica, agosto 02, 2009

Sputare Il Rospo

Capitava sempre meno nel ultimo anno che mi liberassi delle zavorre che portavo dentro di me, solo alcune brevi e non definitive eccezioni, mi sono concesso, ma ottenendo un illusorio benessere, perché effimero. Oggi dopo quasi 3 mesi ho sputato il fantomatico rospo e finalmente le zavorre sono state tolte alleggerendo il mio spirito, la coscienza e la mente. Da troppo tempo trattenevo dentro di me pensieri, malignità, tormenti e affetti, stranamente non ero ancora alla saturazione (forse l'abitudine è come un allenamento?) ma certamente era giunto il momento di togliersi i pesi di troppo e condividere e rendere partecipe alcune persone di quello che erano i miei pensieri e le mie emotività. Sono sempre stato una persona particolarmente introversa ma negli anni ho imparato mio malgrado che non si può trattenere tutto dentro: è pericoloso! Trattenere troppi pensieri, emozioni, sentimenti, disagi è logorante, corrode lentamente e costantemente lo spirito offuscando e lasciando anche la mente alla menzogna o ancor peggio all'illusione; per questo motivo negli ultimi 7 anni una parte del mio percorso personale è stato rivolto alla bonifica della mente passando attraverso lo spirito e la coscienza (ok lo so su queste due cose ci sarebbe da scriverci un manuale da oltre mille pagine, ma passatemi l'uso delle parole almeno per questa volta). Non è stato facile abbattere il muro dell'introversione e ricostruire una membrana selettiva che mi permettesse di trattenere tutto nel mio intimo, ed all'occorrenza lasciare passare alcune delle cose me mi permeavano, o come è successo oggi, avere il privilegio di aprire tale membrana e lasciare uscire tutto un mondo fatto di caos, lacrime mai piante, affetti mai dichiarati, paure mai lasciate trasparire, scheletri ormai troppo vecchi; un percorso faticoso che ha comportato, e che tuttora comporta un'alta coscienza di se stessi, nell'intimo senza remore ne filtri ne ipocrisie. Lungi da me dare la sensazione di essere maturo o saggio, ho troppa strada ancora da percorrere e non credo potrò mai raggiungere la saggezza necessaria (ancora troppi gli errori), ma sono già contento di aver trovato dei momenti in cui trovare alcuni equilibri senza i quali non potrei proseguire a vivere... noisamente sempre più mi convinco di essere stranamente fortunato nonostante non vinca mai nulla a nessun gioco a premi. 

martedì, luglio 28, 2009

Ripensandoci

Oggi mi hanno posto una domanda a cui ho risposto, ma dopo mi sono soffermato a riflettere sul significato della domanda e della mia risposta e di come effettivamente stavano le cose... Mi domando ancora se una persona con il solo suo pensiero ed i desideri inconsci riesca a condizionare gli eventi o più semplicemente  si è capaci di intuire come andranno le cose? Comunque sia tra l'impormi a dover rispondere alle responsabilità che mi competono, l'avversione ad andare in luoghi splendidi ma per me complicati da vivere, richieste di aggiornamenti che non so ancora dare, a risposte che io attendo inconsciamente con ansia, tutto è immobile.
Al contrario di altre volte nella mia vita, in questo passaggio (forse più importante di quello che immagino) sto avendo una pazienza che non riconosco come mia, sto immobile, quasi senza respirare, allontanando la mente da ogni momento di riflessione e ragionamento concreto o sconclusionato che possa essere: sto solo aspettando per la maggior parte del tempo, si perché a non pensare faccio una fatica esagerata, ma in quest'occasione proprio mi sto isolando e allontanando dalla mia mente. Dovrei fare miriadi di cose, pensare al futuro con gli occhi di chi ha vissuto un passato, ma in realtà sto nel presente in modo statico. Ripensandoci anche in questo momento non sto cogitando a quello che dovrebbe essere la mia priorità! Sto qui a scrive parole sconnesse, contorte, disomogenee, senza focalizzare nulla di significativamente rilevante. Solo una domanda persiste nella mia mente: io posso condizionare gli eventi? O semplicemente ho visto il punto di rottura degli episodi?

venerdì, luglio 17, 2009

Salgo e Ti Ci Porto!!!

Me l'ero ripromesso! Ed almeno questa volta ce la sto facendo, con calma, piano piano, senza fretta e frenesia ma ci sto provando e riuscendo. Volevo stupirmi, ritornare a sorprendermi piacevolmente e sto cercando tutti i mezzi possibile per intraprendere la via dello stupore e del gusto di assaporare nuovi gusti della vita e grazie ad un po' di attenzione e nuovo spirito sto riuscendo a sorprendermi a fare diverse esperienze. Se le raccontassi (come poi sto facendo altrove) sono per i più delle banalità, ma per uno come me sempre legato a stretto giro su pochi eventi ed attività, sto superando dei piccoli limiti e mi sto proponendo per come sono, senza vergogna e senza falsi pudori. Ma la cosa che più mi sorprende e che davvero sono aperto a fare pazientemente nuove conoscenze: che poi non è limitato alle persone, ma gusti musicali, ambienti e luoghi da visitare o frequentare. Non ho grandi aspettative, o meglio non ne ho proprio, e lascio che tutto mi permei il più possibile a modo mio senza vergogna o senza etichette. Come ieri sera, ad un concerto in una città che non è la mia, dove ho gustato l'incontro con una passante a cui avevo chiesto come arrivare a destinazione e colei, donne forse nemmeno italiana, ma nel nostro paese da molto, non so almeno è questa la sensazione che ho avuto nel sentirla parlare, ad un certo si è fiondata e prodigata a salirmi in auto per farmi strada come fossi un lontano parente incurante di chi diamine io fossi, e di che cosa effettivamente andavo cercando; resta il fatto che mi sale in auto, mi fa vedere dove parcheggiare e subitane dopo scesa dall'auto mi accompagna per un pezzo di strada per poi lasciarmi in direzione della mia destinazione ultima, per poi fuggire via lesta, nonostante io stessi cercando di ringraziarla a dovere per la disponibilità e per la fiducia accordatami nel salire sull'auto senza remore. Per una sera ho fatto pace con il mondo grazie ad una sconosciuta, loquace, disponibile e frettolosa. Banalità, ma non per me in fondo nessuno le ha chiesto di dedicarmi il suo tempo e la sua fiducia in quel modo e l'entusiasmo che ha mostrato nel volermi aiutare mi ha fatto felice tutta la sera ed ancora oggi se ci ripenso. Sorpreso sono stato sorpreso e ancora ora spero che quella simpatica signora abbia un pezzetto di felicità come ce l'ho io oggi. Insomma per qualche fermata sono salito sul treno della semplice gioia dei piccoli gesti; tanto gioioso che mi sono gustato il concerto a cui ho assistito in estasi lontano dalla festante massa che ballava e cantava, ma sorridendo e ascoltando della buona musica suonata e cantata da artisti che non conoscevo ma davvero apprezzabili. Spero che serate così si possano ripetere e trovare sempre qualcuno/a che senza che me lo aspetti mi facciano salire e mi ci portino sull'avventura sorridente e sorprendente!!! E se non ci sarà qualcuno insisterò per farlo il  più possibile anche da solo.

martedì, luglio 14, 2009

mercoledì, luglio 01, 2009

SettecentoTrentUno - 731

Un numero che ha un suo valore, quantificabile sia come spazio che tempo. Al suo interno un insieme di persone, eventi, paesaggi, messaggi, anime, locali, dimore... Un pezzo di vita costellato da una multitudine di sfumature che si sono inseguite, susseguite, sovrapposte, separate, avvicinate e allontanate.  731 guarda caso composto da tre numeri primi ovvero indivisibili... unici come tutti gli altri della loro categoria, un messaggio essenziale anche abbinabile alla vita: ognuno di noi è unico e indivisibile non si può accontentare tutti se non uno alla volta; dentro questo numero ho trovato, amore, felicità, tristezza, malattia, rammarico, dolore, disperazione, soddisfazione, gioia, condivisione, divisione e accomunamento; non solo virtuale. Ho toccato da vicino grazie a questo numero realtà che forse non avrei immaginato nemmeno; non è stato facile, anzi ammetto che è stato davvero difficile e forse non sono stato nemmeno all'altezza di tutto quello che ho e mi ha attraversato, incapace di stare attento nei momenti opportuni a quello che questo numero mi stava proponendo, se non sbattendoci la faccia, si perché invece di affidarmi alla mia solita percezione, se così si può chiamare, ho chiuso occhi ed orecchie ed ho insistito dove normalmente avrei ceduto il passo. Come già altre volte mi sono dato al camaleontismo, ma attenzione non verso gli altri, io sono sempre stato onesto, ho mentito a me stesso. Ho portato avanti un teatrino ogni volta nel modo più mimetizzato possibile per obbligarmi a non abbandonare. Ma abbandonare cosa poi?Questo numero è più piccolo di altri, come il 2556 oppure il 1096,eppure questo numero rispetto ad altri mi ha permesso di forzare la mia natura e mettermi in gioco in modo diverso riseptto ad altre occasioni o momenti. Dovevo, eh si dovevo proprio altrimenti non avrei mai saputo se quello che potevano rappresentare numeri come il 2556 o il 1096. Non so cosa farò, forse prenderò l'ultimo numero di 731 e da lì ricomincerò, infondo non si smette mai di iniziare, basta vedere le cose sotto aspetti e prospettive differnti: una cosa è certa, per me sarà sempre più complicato.  Troppo tempo è trascorso dalla vita ingenua e innocente che vissi anni fa, per cui ora sono vittima della mia rigidità mentale, dei miei preconcetti, della mia ottusità e della mia innata arroganza.  Troppo presuntuoso e superbo per concedermi il lusso di diventare diverso. Oggi il numero è 731, o poco di più, domani l'1, oppure 4383; non importa quello che sono,comincio ad esserne anche troppo consapevole, non posso che vivermi nel modo migliore. Aspetterò il domani con il nuovo 1.

 

giovedì, giugno 25, 2009

Scrittura Analogica

Quella che ho fatto io probabilmente non lo è, ma ci va molto vicino:
liberi pensieri in libere parole; ogni tanto mi concedo questo lusso
oggi qui in queste pagine… e tutto insieme.

 

Confortato…

… da un momento di evasione e alienazione, sento
quello che avevo dimenticato: solitudine, calda e
avvolgente solitudine. Ora sono di nuovo a mio agio.

 

Introversamente…

… torno al lontano me stesso, spinto come un plantigrado,
a tornare all'antico verso un letargo: ristoratore, rigeneratore.
Silenzioso e innocuo.

 

Sfocatamente…

… la mia immagine vien riflessa nello specchio del mondo:
no sono io che non sono definito, non è lo specchio a non
fare il suo freddo dovere.

 

Sublimato…

… da me stesso, su me stesso: alienato nel mio presuntuoso pensiero.
Dovrò uscire da questa spirale subliminale che mi tira giù,
prima di trovarmi soffocato.

 

Interrottamente…

… inizio un pensiero che non concludo, distratto da quello che dentro mi divora
non riesco più a sentire come prima, qualcosa si è spezzato.

 

Empiricamente…

… sopravvivo a me stesso senza curarmi di dove va il mondo;
troppo concentrato a non fare disastri. 

Inappellabile…

… una sentenza inappellabile: fuori giri, fuori tono, fuori luogo, fuori dal mondo,
fuori come un balcone, fuori dalla realtà, fuori da me stesso:
semplicemente fuori.