martedì, aprile 26, 2011

Maledetta Linea di Confine

Sono di nuovo incazzato con il "destino" (sempre che esista). Sono attanagliato da un senso di disagio e non possono trattenerdi da scrivere qui dopo aver ricevuto una brutta notizia.


Una giovane ragazza è venuta a mancare a causa di un incidente d'auto: forse per una fatalità, o per mancanza di cautela o di prontezza... ma non importa il motivo, resta il fatto che domani Sonia M. non ci sarà. Per me era una collega di lavoro che conoscevo poco, ma era una figlia, una fidanzata, un'amica e altro ancora; con i suoi 30 anni o poco più aveva ancora molto da dare e da godere nella vita. Una giovane vita che non potrà più essere esuberante e sorridente nella sua presenza e che certamente mancherà a molti, ai suoi affetti più cari e più vicini.
Sono eventi che ti fanno capire che forse non viviamo abbastanza per goderci ogni giorno come si dovrebbe, ed io mi arrabbio ancora una volta perché una giovane ragazza che era parte delle mie giornate non c'è più, e non è la prima che devo lasciare nel mio cammino... troppo giovane, troppo poco tempo le è stato concesso. In poche ore sono molte le persone che hanno espresso il dolore per la sua perdita... dunque era ben voluta, dunque non mi capacito perché non ci debba più essere. Sarò retorico e banale, non so, ma ciò non toglie che mi sento un po' in colpa per essere soppravvisuto a qualcuno più giovane di me per non dire quasi coetaneo. Riccardo, Stefano Daniele, Igor, Alessandro, Giuliana sono alcuni di coloro che non ho più con me anche solo per un ciao o un sorriso, e questo mi fa incazzare. La linea di confine non si conosce e per questo dovremmo onorare ogni giorno. Ciao Sonia, è stato un piacere incrociare il tuo cammino seppur per un tempo breve e "stressato".


Perdonate lo sfogo, ma proprio non riesco a non incazzarmi per queste cose, troppo imprevedibili e troppo inattese.

venerdì, aprile 08, 2011

Del Viaggiare

Da quando posso ricordare ho viaggiato molto, ma non come spesso oggi si intende. Le mie occasioni di espatriare sono state molto sporadiche e nella quasi totalità legate alle mie pratiche sportive, quindi in gioventù quando ancora ero vincolato agli adulti.
In realtà ho viaggiato molto sulla media breve distanza per lo più in italia e per motivi più disparati e mi sono reso conto nell'ultimo mio viaggio Torino-Roma-Torino che adoro viaggiare non per la meta da raggiungere, non per vivere nuove esperienze in luoghi ameni o d'interesse, ma per il panorama e le persone che ogni volta il viaggio mi propone. Si i paesaggi sono uno scenario che mi affascinano e mi portano a divagare con la mente, e le persone che si incrociano nei viaggi hanno sempre quell'aria che generalmente nella quotidianità non si trova se non nelle stazioni dei treni o delle metro: chi tra il sognante e il felice, chi affaticato ma sereno, chi addolorato e sconfortato.
In ogni stagione, in ogni orario del giorno i paesaggi che posso aver attraversato mi hanno sempre in qualche modo emozionato, mi fanno pensare a come il territorio sia mutevolmente immobile, la terra non si muove, ma noi sopra di essa si, bastano pochi kilometri per passare da verdi colline a spiaggie di mare o ancora dalla nuda campagna arrivare alle montagne. Ovviamente da questo discorso un po' si escluse il viaggio in aereo, dove se non si ha la fortuna di stare sul lato finestrino di paesaggio se ne può vedere ben poco ma quel poco che si vede in realtà è molto di più tutto insieme rispetto a quello che si può osservare dall'auto o dal treno. Nell'ultimo viaggio mi sono ritrovato a pensare che quella strada, già era stata percorsa duemila anni fa, ad una velocità oggi improponibile, con mezzi per niente confortevoli e con rischi molto più grandi di quelli odierni. Duemila anni or sono a passo d'uomo o nella migliore delle ipotesi in groppa a qualche animale, le persone passavano attraverso quei territori senza vedere anima viva, senza sapere cosa avrebbero trovato dietro la prossima curva o dopo la salita, e ad ogni fortificazione sopra un'altura o ad ogni agglomerato di case, deviavano il loro percorso per trovare modo di riposare e rifocillarsi, mentre noi oggi corriamo ai 130 km orari senza nemmeno più guardare il paesaggio che ci circonda, limitandoci a vedere i cartelli e le aree di sosta e poco più di quello che c'è a ridosso della strada; invece c'è molto di più: persone che lavorano la terra, persone che attendono l'autobus nella strada laterale a quelle che stiamo percorrendo, ci sono ragazzini che giocano nei cortili dei casolari spersi nelle campagne, oppure ancora auto piccole piccole che salgono verso i paesei arroccati a qualche kilometro di distanza da dove noi stiamo passando, ci sono panni stesi ad asciugare fuori dal balcone; il paesaggio si racconta per come viene vissuto, accudito come gli uliveti o le vigne o i campi di grano o ancora peggio maltrattata, come le cave di marmo, grandi voragini del terreno come enormi ferite a cielo aperto; ad ogni stagione poi gli stessi luoghi cambiano aspetto e cambiano magari anche storia, come sono diverse e mutevoli le storie delle persone che viaggiano. A seconda del mezzo di trasporto e degli indumenti indossati già si può intuire che tipo di viaggio sta intraprendendo ognuno di noi, ed il gioco è immaginare, indovianre quale sia diventando un bel passatempo: intuire quale sia il tipo di viaggio e l'umore delle persone che si incrociano nei viaggi... Ognuno viaggia sempre per un motivo e non sempre solo per piacere, e non in poche occasioni all'anno; c'è chi viaggia annoiatamente per lavoro, chi viaggia per riunirsi a familiari in circostanze per nulla liete, chi viaggia per tornare a casa, chi viaggia per piacere che si tratti di pochi giorni e settimane, chi viaggia per amore. Ma mentre il paesaggio escluso il cambiamento avuto con il cambiare dell'urbanizazzione vagamente è rimasto simile a se stesso, i viaggiatori sono cambiati nel tempo... saranno i mezzi di trasporto, saranno le vite diverse, sarà la frenesia del terzo millennio, ma tolti quei pochi che si ritrovano disgraziati senza mezzi e quindi si arrabattano in qualche modo e vivono il viaggio in tutto e per tutto, di tutti gli altri, me compreso, ci stiamo dimenticando a poco a poco il significato del viaggio. Facciamo in modo di partire ed arrivare ai nostri comodi, di farlo velocemente o economicamente sperando di non avere intoppi per arrivare prima, quando invece io credo che il viaggio possa essere lo spirito dell'uomo: l'esplorazione, la scoperta di quello che sta tra la partenza e l'arrivo; più ci penso e più mi riscopro ad aver guardato con occhi di bambino tutti i paesaggi che ho attraversato, arcobaleni, colline, montagne, più o meno vicine, coste di mare, città nascoste nelle insenature, vele di barche in lontanza sul mare, riflessi argentati sulla superfice di laghi protetti tra le montagne, alberi e vegetazioni che ancora oggi a forza resistono al cemento ed all'asfalto, case semiabbandonate a poche centinaia di metri da lingue di asfalto su cui corrono centinaia di migliaia di mezzi. Il viaggio oggi è solo un intermezzo della vita, quando un tempo era l'espressione del futuro, l'andare verso qualcosa di nuovo attraversando paesaggi e incontrando personaggi entrabi sconosciuti, uno spirito di avventuara che oggi forse pochi hanno, considerato che tutto e programmabile, scopribile,  noto ancora prima di partire. Oggi il massimo dell'alternativa e fare un viaggio estremo con pochi mezzi attraversando zone non particolarmente urbanizzate, ma sempre con viaggi e strutture organizzati... Poveri Marco Polo e Cristoforo Colombo che sono nati nell'epoca sbagliata? O poveri noi che non abbiamo più lo spirito della scoperta?


mr.zugo

Disumana Tecnologia

Ognuno di noi in questo terzo millennio si troverà quanto meno a sentir parlare sia di internet che di tecnologie, e comunque ad avere un certo tipo di rapporto con queste.  Occorre una premessa:  di questi tempi chiaramente non si può eliminare ne internet ne le tecnologie che sono presenti ed ci aiutano nella vita di tutti i giorni, ma  e in questi discorsi c'è sempre un ma... Ma a ben pensarci c'è qualcosa che a me stona in tutto questo internet e nelle nuove tecnologie. Considerando che nella mia famiglia non si è mai navigato nelle agiatezze, per cui molte delle cose che per gli altri sono nella norma avere, e acquistare per me non lo è : ogni cosa ha un suo tempo ed una sua valenza economica e intrinseca. Per cui ho sviluppato una curiosità mostruosa verso tutto quello che non possiedo ed anche verso tutte quelle persone che non vivono un po' come me, ma a livelli decisamente diversi. Non potendo star al passo con gli altri e il mercato economico, mi incuriosiva ogni cosa, persona, atteggiamento, arrivando a prendere in  considerazione addirittura i dettagli più insignificanti.
Premesso questo come ho già detto e scritto altre volte in altri luoghi, sono 17 anni che posso mettere le mani sui computer, e 14 che ho la possibilità di "surfare" su internet, terreno fertile per la mia a volte insana curiosità concedendomi l'opportunità di vedere cose, luoghi di cui gli altri parlano perché le possiedono o ci sono stati, o le indossano o le mangiano. Ho navigato in lungo e in largo su ogni cosa destasse la mia curiosità, per cui sono entrato in molti portali, community, e similari. Unitamente alla mia insana curiosità ho anche un altri due difetti di cui uno spero si noti poco l'esistenza: intransigenza e impazienza. Queste due unite insieme sono in perenne conflitto con la mia curiosità che mi porta a provare ogni cosa mi sia a tiro, per poi stufarmene con una certa facilità una volta che ho raggiunto tutti gli angoli che desideravo mettere in luce. Per cui quando faccio il demonizzatore è solo un modo per levarmi l'insofferenza del soggetto in questione che negli ultimi 4 anni sono diventati: internet con annessi derivati e le tecnologie. Ovviamente non se ne può fare a meno, ed io sfogo la mia insofferenza demonizzando queste due cose, che in realtà sono assai presenti nella mia vita quotidiana dove io però cerco di stare il più indietro possibile, non foss'altro per non spendere invano quei pochi soldi che ho (ok se smetto di fumare ho 2.300 circa in più da spendere lo so). A questo si aggiunge il fatto che il resto del mondo non fa che correre dietro a internet e tecnologie ed io mi frustro per una situazione in cui mi vede in antitesi con la realtà che mi circonda. E' vero che esagero con certe riflessioni e proposizioni argomentative, ma credo di non fare male a nessuno, anche perché mi sembra di non dire mai agli altri cosa devono o non devono fare con internet o le tecnologie. Viene da se che dopo essermi levata la curiosità mi annoio e quindi cambio o modifico in continuazione determinate situazioni su internet: profili, blog, siti, ecc. o in termini di prodotti tecnologici, ho poco interesse per cose che non posso acquistare e ben che meno ho necessità di utilizzare e non enfatizzo dunque quelle in possesso di altri se non per ironia e solo in alcuni casi per invidia. Ecco qui spiegato perché ho questo atteggiamento. Se potessi permettermelo io avrei l'ultima versione tecnologica per un portatile, l'ultimo telefonino,  o l'ultimo televisore, stereo, ecc. od anche stare le ore sui maggiori social network, ma in verità mi posso permettere solo quello che funzionalmente mi è indispensabile, cosa che mi porta spesso a a rivedere molte delle registrazioni di internet, dove non occorrendomi più ora ne faccio debita pulizia ed eliminazione. Spesso mi leggerete contro le tecnologie, i media ed internet, non fosse altro perché non ho fiducia negli uomini che li usano, ma il più delle volte ne abusano. Un abuso che ultimamente mi fa vedere un allontanamento delle persone dalle persone, facendo dimenticare il rapporto diretto e schietto, ma permettendo di gestire emozioni e sentimenti da dietro strumenti e mezzi che impediscono di mettersi in gioco e poter tenere sempre un contegno ed un distacco. Questa tipo di realtà mi rattrista in un certo qual modo. Io aspetto solo il giorno dell'olocausto tecnologico in cui si tornerà a scrive con  carta e penna e ci si darà appuntamento in una piazza o in bar per parlare, discutere, giocare...