sabato, marzo 31, 2012

La fola del Magalas

Modena City Ramblers



Qui di seguito il link per i testi originali e tradotti

Nera Anima

Come la pece più nera oggi la mia anima si è lordata del peggio con cui potessi corrompere me stesso. Nonostante tutti gli sforzi nulla è valso a qualcosa per nettare quanto di più nero alberga dentro di me. Inutile mettere, rimettere, cambiare, scambiare maschere per nascondere quello che in realtà compone il me medesimo che non amo ma che sono. Come un fiume in piena non mi sono frenato contro nulla e contro niente, solo l'assenza del soggetto che avevo nelle mire ha evitato il peggio che non avrei scansato e che solo parzialmente completerò nel prossimo futuro. Niente più regole, niente più educazione spirituale, nulla più da meditare, zero scrupoli, solo tanta formalità e falsa cordialità che ha radici nelle mie origini. Falsità, ruffianeria, sarcasmo e tanta bile saranno le componenti della mia quotidianità che senza indugio mangerò digerirò e vomiterò ogni infame istante. Orgoglioso della mia verminosa anima, striscerò attraverso i meandri più oscuri e lerci che potrò trovare, trovando forse così conforto nella moltitudine di inetti che mi attornieranno e con i quali finalmente potrò scontrarmi senza inibizioni e freni del senso comune della decenza, liberando tutta la mia ignobile e indecorosa indole. Fiumi di parole ho vomitato per quasi quaranta minuti senza freno, senza ritegno senza rimorso dando libertà ad oscenità ed empietà delle peggiori acclamando e lodando le peggiori caratteristiche della vergognosa, meschina, vigliacca umanità. Ne sono parte integrante, ho tolto la tonaca da falso santo per dimostrarmi quello che sono a tutti gli effetti: un meschino inetto omuncolo, peccato solo non aver potuto menare le mani e concentrare così le mie ire funeste sulle peggio torture fisiche che potessero venirmi in mente. Nera anima sono, ero e sarò, non è mai bastato il raziocinio per tenere a bada la violenta mia indole, rimpiango i giorni in cui mi concedevo al prurito delle mani, ma forse tra pochi giorni potrei oltrepassare nuovi limiti e lordare le mie mani delle peggiori azioni verso qualcuno, la galera a questo punto non mi spaventa, vigliacco come sono potrei nascondermi alla vita ingabbiato in qualche prigione a confrontarmi e subire la peggior specie umana come me. Vomito pensieri lordi di indecenza e pregni di disumana volgarità, non mi contengo non mi trattengo, rabbiosamente odio la mia razza, gli inetti, gli ignoranti ed i gretti di spirito. Nero come il carbone, nero come la pece, nero e puzzolente come il bitume sono, ero e resterò per il resto della mia miserabile esistenza.
Che questa sera nessuno osi guardarmi, potrebbe trovarsi travolto da un quintale e più di furibonda rabbia e dalla pura violenza, la mia mente oscura cerca solo sollievo nella distruzione, demolizione, nell'annientamento di quanto sia in contrasto con il mio schifoso umore.
Non reggo più la costante ipocrisia di me stesso.
Lunedì prossimo svolterò e regredirò, tornerò nella mia oscura enigmatica introversione, senza più proferire parole non necessarie, lascerò il mondo a se stesso, evitando di esserne minimamente coinvolto, che ognuno salvi la propria di anima, che io ho già abbastanza da fare per rendere ancora più lercia la mia. E coloro che riterrò indegni della mia attenzione non avranno più modo di ascoltare la mia voce se non quelle poche asciutte emissioni vocali utili solo a evitare ulteriore confronto e dialogo. Non ho più interesse allo status quo dei molti, mi dedicherò al puro egoismo ed egocentrismo... che il mondo si fotta! Non mi merito nient'altro che la compagnia di me stesso, del resto dell'umanità non so più che farmene. Di viaggiare nell'animo umano ne ho abbastanza, direi anche troppo: troppo schifato, troppo inorridito, troppo deluso, troppo nauseato; di lerciume ne ho già a sufficienza per mio conto e di quello degli altri non ne voglio più. Mi sono già destreggiato a sufficienza nelle feci e negli escrementi altrui, credo sia giusto cominciare a spanderne di mio in giro. Da vigliacco rifuggo la realtà, evito la lotta ed il confronto, viscido scivolo sotto i piedi di tutti per diventare zerbino e restare così a galleggiare e prima o poi affogare nel torbido, offuscato me stesso. Non statemi a tritare i cosiddetti, lasciatemi in pace e proseguite per il vostro cammino che io andrò per la mia strada senza sentire la vostra mancanza. Mondo fottiti.


venerdì, marzo 23, 2012

E Tu che Cartone Animato Sei?

Sono qui oltre l'una e mezza passata che per dar pace a molteplici pensieri faccio andare il tubo ascoltando tutta la musica che mi viene in mente, ed intanto ripenso ad una telefonata e comincio a rimuginare al tema della conversazione e comincio ad immaginare un mondo tutto supercalifragilistichespiralidoso in cui come nei film dalla realtà si passa al mondo dell'immaginazione dei cartoni animati dove tutto è possibile e tutto finisce sempre nel migliore dei modi nonostante ci siano imprevisti e disastri inimmaginabili.

E in questo mondo colorato le persone si trasformano nei personaggi dei cartoni animati che hanno accompagnato la mia vita e vedo corre a razzo Arale seguita dal suo infaticabile amichetto alato, willy il coyote che si ingegna per fabbricare qualche trappola, porky pig che tartaglia e farfuglia qualcosa di importante ma incompresibile, lamù che svolazza sulle teste di tutti cercando il suo amoruccio, mentre cany candy vestita da infermiera cerca di far ragionare georgie ed i suo fratelli gemelli. Da un lato c'è capitan harlock che cerca di convincere capitan futuro a cambiare abbigliamento, mentre dietro di loro c'è spank che chiama la sua padroncina. Non può mancare don chuck castoro che nella sua falegnameria sta a segare i tronchi di legno, mentre lady oscar passa in parata con al suo seguito l'innamorato perso andrè. Non manca nenache lupin III che sul tetto di una casa osserva con il binocolo la povera margot mentre si fa la doccia. C'è anche il galaxyexpress che transita nel cielo incrociando l'astronave di cowboy bebop. Dal fondo della strada invece arriva betty boop in tutto il suo splendore facendo uscire gli occhi dalle orbite a tutti i lupacchiotti del circondario. Mentre a tutta birra passa il road runner, attraversando il campo di pallavolo dove mimi spiega la sua schiacciata segreta a mila ed holly e benji poco più in là giocano al pallone. Ma tutto si ferma quando mazinga, venus, goldrake, gordian, gundam e jig robot arrivano all'impazzata e fanno alla lotta tra di loro per dimostrare che è il più figo, mentre Daitan 3 se la ride a vedere tutti questi che si scanno per niente. Ed eccoti che spunta anche bugs bunny che fa il filo a jessica mentre roger rabbit si tira le padelle in testa dalla gelosia, con remi che suona l'organetto per rallegrare gli animi di tutti con il mago pancione etciù che fa le sue magie di contorno, con ai piedi ranatan che lo guarda sognante dove tra gli spettatori scooby doo e il suo inseparabile amico shaggy si stanno sparando un panino multistrato alto quattro palmi con dentro ogni leccornia immaginabile. Senza contare poi il rombo di tutte le fantastiche automobili superfutristiche che corrono per la strada come supergattigher, il diabolico coupe, penelope pitstop, l'insetto scoppiettante e tutti gli altri, mentre muttley come sempre se la ride mentre dirck dusterdly non sa se salire sull'auto o sull'aereo per dare la caccia al yankee doodle.

Peccato che la vita non possa essere con questi colori e personaggi animati, spensierati senza limiti di azione e inventiva e sopravvivenza, potendosi, che so, permettere di tirare il collo ad una papera come duffy duck sicuri di non far del male, ma liberandosi comunque da un peso e dalla rabbia momentanea.

E tu che stai leggendo che cartone animato vorresti essere?

mercoledì, marzo 14, 2012

Sbiadito Passato

E' un periodo particolare. Lo scenario economico e sociale è come in uno stato di caos tale per cui diventa sempre più complicato vivere la quotidianità. Il timore di restare senza lavoro, il dover fare i conti ogni momento per essere certi di arrivare a fine mese, dare conto all'humus sociale nel quale siamo inseriti per qual si voglia motiviazione. Non passa giorno che nel guardarmi intorno vedo un formicolante movimento, oserei dire oramai ripartito 50-50 tra realtà e virtualità telematica, in cui ognuno di noi e assorbito, per non dire fagocitato, in una quotidianità distorta in cui tutti noi non facciamo che proferire lamentele più o meno accese, più o meno convinte, più o meno ragionevoli. Un costante borbottio compensato di tanto in tanto da facezie di poca gratificazione nell'estenuante ricerca di un benessere che si sta dimenticando.
Ogni nuovo uso e costume viene preso a giustificazione per le azioni, che sempre più egoistiche, intraprendiamo per soppravvivere alla giornata. Ogni pretesto di evasione o di scarico di responsabilità viene colto immantinente per non dover troppo riflettere sulle implicazioni dirette e indirette. Non nego che ci siano situazioni tali per cui diventa  impossibile non lamentarsi o trovarsi in disagio, ma è pur vero che rispetto a 15/20 anni fa sta venendo a mancare il senso accomunamento, di partecipazione e condivisione, oltre coscienza della realtà storica che stiamo vivendo. Saranno forse ricordi sbiaditi del passato, distorti, che ho della mia vita, ma sono quasi certo che quando avevo 19 anni la vita era più vita. Le persone ancora tenevano rapporti "umani" gli uni a contatto con gli altri, c'era il piacere di stare insieme anche solo per condividere situazioni scomode comuni, oltre che quelle più gioviali; c'era la ricerca di comunanza per vivere meglio concedendosi lo scambio e l'unione di esperienze gratificanti non solo nello stomaco ma anche nello spirito.
Oggi mi pare che ognuno di noi se ne stia per proprio conto limitandosi al contatto e convivenza con gli altri solo per comune tornaconto, o per non sentirsi estromessi da occasioni che sembrano irripetibili, ma che il più delle volte vengono reiterate per mancanza di fantasia o di indipendenza di pensiero. 
Insomma se tornassi indietro con l'esperienza di oggi credo che godrei ancor di più dei vantaggi di quell'epoca; daccordo sembra un discorso legato forse ai maggiori soldi ed alla maggior stabilità, ma per il vero quello che non c'era all'epoca era la sconsiderata grettezza odierna delle persone, che hanno la mente, lo spirito rivolti solo a trovare modo di essere i più furbi anche a discapito degli altri.
E' altrsì vero che ci sono piccole sacche sociali ed economiche in cui, come paradisi antichi e perduti, si riesce a trovare quel sano equilibrio della vita quotidiana, peccato solo che siano sempre meno e sempre più ridimensionate. Non mi resta che accontentarmi e suggere della ricerca di questi piccoli paradisi. E scusate lo sfogo.