lunedì, aprile 25, 2016

Capolinea

Capolinea ferroviario - Immagine prelavata dal web

Da mesi ho alcuni post in cantiere ma non riesco a trovare modo, tempo e voglia di pubblicarli. Per questo a fine di marzo di quest'anno mi sono soffermato a riflettere attentamente su quale potesse essere il problema... Ci ho messo un po' di tempo, ma alla fine credo di aver trovato risposta a questa specie di "blocco dello scrittore". A ben vedere la vena creativa e soprattutto la volontà di condividere nel corso degli ultimi anni è andata scemando a causa di più situazioni che si sono sovrapposte e mescolate tra loro determinando questa assenza di comunicabilità.

Negli ultimi tre anni la vita da pendolare ha assorbito molto del mio tempo lasciando poco spazio ai momenti ludici e personali; ogni energia era spesa nella resistenza fisica e mentale assorbita dalla routine che occupava ben 6 ore del mio tempo nei viaggi da e verso la sede di lavoro a Milano, determinando così uno stato letargico a cui cedevo ad ogni occasione per rigenerarmi visto che nelle ore notturne ero arrivato alle ore minime di sostentamento che potevo permettermi. Di conseguenza è venuto meno il tempo e la  leggerezza mentale con il quale curare un po' di più il blog, la lettura o altri svaghi. Ora che questo problema non c'è più le cose non sembrano essere cambiate, quindi non ho potuto dare la colpa solo al "pendolarismo", a questo ho dovuto tristemente aggiungere anche le meccaniche di relazione con le persone che si sono in un certo qual modo corrotte e modificate. Da quando è iniziata la mia avventura di vagabondo lavorativo, non sono mancate le occasioni di confronto o scontro con le persone, ma più passava il tempo più le stesse persone hanno avuto la tendenza a subire l'introversione della fredda comunicazione digitale di cui le nuove tecnologie ci hanno dotato. Ed ecco quindi il secondo fattore che si unisce al precedente: l'isolamento delle persone e la diminuzione di comunicazione verbale e fisica. L'interazione che è andata riducendosi sempre più mi ha messo in seria difficoltà e soprattutto a disagio nelle relazioni, che possano essere dirette o indirette: la collettiva propensione alla condivisione, al confronto è scomparso, o meglio si è deteriorato e pesantemente modificato appiattendosi verso il basso; condizione per la quale non provo alcun interesse. A ben pensarci, però, non è ancora tutto, non sono state le routine giornaliere e la mancanza di comunicabilità in generale a spegnere la mia comunicabilità, c'è ancora altro che forse ha un suo peso specifico ben preciso e significativo... almeno per me. Nonostante il piattume sociale nel quale ci muoviamo ogni giorno, ho trovato delle occasioni particolarmente entusiasmanti, appassionanti ed in alcuni casi anche stimolanti, ma col tempo non si sono dimostrate sufficienti a compensare le altre disagevoli condizioni. Ripensando così a certe situazioni imbarazzanti in cui mi sono ritrovato, mi ha fatto comprendere che per quanto mi sforzi di trovare momenti di scambio con persone di un certo livello, poi si riduce tutto a ben poca cosa se non viene coltivato e consolidato in un rapporto nel tempo. Personalmente ci ho provato ma sono rimasto comunque deluso e cosa peggiore anche abbandonato dai potenziali interlocutori. Troppo poche sono state le persone che si sono dimostrate all'altezza.

In conclusione, non trovando più gli stimoli, una adeguata varietà di argomenti e soprattutto di una continuità la mia vena creativa è stata soppiantata dalla noia cerebrale e dalla noia emotiva; una condizione che ormai pervade chi più chi meno, tutti noi. Per cui senza le giuste condizioni a me più congeniali oltre ad una durevolezza nel confronto, scontro, scambio e comunanza di intenti, le poche idee embrionali che avevo per dei post sono rimaste tali,
lasciando spazio ad un lapalissiano lavoro di trascrizione di vecchi post mai resi pubblici. Per questo a conclusione di questa ulteriore fase di "farcitura" mi sono resoconto che sono passati quasi 10 anni e probabilmente questa esperienza dei diari pubblici è giunto al termine del suo ciclo di vita e deve proseguire con una evoluzione se non addirittura una mutazione. Di certo non concentrerò le attenzione sui social, anzi anche da quelli dopo un breve rilancio dovuto all'acquisto di uno smartphone, sto lentamente e naturalmente tornando al silenzio mediatico iniziale. Quindi non so ancora di preciso quale strada intraprenderò, l'ispirazione non è ancora la suo livello ottimale, ma non credo che tarderà ad arrivare, l'irrequietezza che mi pervade ha raggiunto livelli di guardia pericolosi e pertanto dovrò partorire qualche nuova idea, ed a tal proposito se qualcuno di voi ha qualche suggerimento, che non sia necessariamente un social, è ben gradito.

Dunque non mi resta che ringraziare tutti voi che mi avete seguito nel corso degli anni attraverso le diverse piattaforme di blog o attraverso gli strumenti con cui ci si è potuti tenere in contatto. Contrariamente a quanto accade in queste occasioni, questo blog non verrà chiuso ma resterà per chi vorrà tornare di tanto a leggersi qualcosa, oltre che a testimoniare una delle mie tante apparizioni su questo mondo virtuale" o "digitale" che dir si voglia.

A presto, ci si rivedrà da qualche nella rete...