lunedì, agosto 19, 2013

Musicoterapia

Mio Murale - Spartito "Per Elisa"
Ebbe sì sono una persona che per lenire le proprie ferite emotive fa uso delle musica. Forse come tanti dovrei rivolgermi ad un terapeuta serio, ma... un po' non me lo posso permettere ed un po' non mi va di essere così arrendevole alle fatiche emotive e non che la vita ci pone davanti.
Così mi tengo le mie "anomalie" di normale persona e cerco di sopravvivere alla meno peggio come la maggior parte della gente. Ogni volta che ho una caduta di tensione nervosa, emotiva ed anche fisica mi barrico dietro gli auricolari e mi faccio una overdose di musica, quella che mi passa per la testa, quella che mi va di sentire, quella che mi fa star bene, che mi commuove, quella che mi esalta, quella che mi fa ridere, quella che esprime a parole o con la musica i miei stati d'animo; e così giù a nastro a far andare le note di tutte le canzoni che mi passano per la testa o che trovo sotto il click del mouse. Non mi faccio più crucci strani a ragionar su cosa è bene cosa è male, non mi preoccupo più di essere responsabile o irresponsabile, non mi premuro più di piacere a tutti o solo a me stesso. Vago per il tubo alla ricerca di ogni sorta di musicalità che mi svuoti e che mi riempa in continuazione, ogni genere di sonorità può essere quella giusta per elevarmi nei pensieri più positivi come infognarmi in quelli peggiori, ma non me ne curo. Anche in questo momento ho della musica nelle orecchie che non guida quanto sto scrivendo ma solamente ne crea la necessità di buttare giù delle parole non troppo pensate e pesate nella loro valenza ed essenza; un momento di scrittura analogica accompagnata da una colonna sonora variegata, eterogenea, che si insinua sotto la mia pelle, nella mia mente e purga e lenisce ogni piaga e ferita.
Forse alla fine quando rileggerò questo post mi apparirà per quello che è ovvero una vomitata delirante di parole senza troppo significato, neanche fossi sotto l'influsso di qualche droga pesante andata a male oltre che fuori mercato, ma non mi importa per nulla. Già in qualche post precedente avevo condiviso il fatto che ci sono una quantità di cosa che dovrei dire, scrivere e soprattutto condividere; ma sono talmente tante e talmente spregiudicate alcune che ho troppa vergogna a tirarle fuori, quindi compenso scrivendo mediocremente uno sproloquio di termini uno dietro l'altro nella speranza che la musica si porti via tutto e mi lascio pulito e lindo come un infante per riprendere mestamente la mia vita. Una vita di soli compromessi e sacrifici, forse solo perché mi sono convinto che quanto possa aver detto qualcuno un tempo da qualche parte parte potesse essere vero senza riflettere se quanto affermavano poteva essere un pensiero da me condiviso e sentito... mah... chissà.
Comunque sia resta il fatto che per stare meglio, non spendere troppi soldi da uno strizza cervelli, mi auto lenisco con tanta buona musica qualunque possa essa essere. Devo ritrovare tutta l'energia che un tempo possedevo, rigenerare la grinta che mi ha sempre contraddistinto e rimettermi in piedi per le sfide che verranno. Mi aspetterà un altro anno di preparazione, faticosa preparazione per essere pronto ad ulteriori sacrifici.

venerdì, agosto 16, 2013

Disaspettato

Pur non volendo di nuovo sono caduto. Forse troppa solitudine, forse troppa apatia, forse la mancanza di interessi attivi, forse, forse... Forse tutto e forse niente. Come spesso dico è la presenza di aspettative che da come risultato la delusione e la disillusione. Anche io in questo caso ci ho voluto credere, ho provato a coltivare qualcosa, ma non sono stato all'altezza e non ho fatto le giuste scelte per raggiungere il mio traguardo. Per questo motivo è arrivata la negativa sensazione di essermi illuso, ed ovviamente non ho niente e nessuno da incolpare se non me stesso. Me l'ero ripromesso tante e tante volte di non creare castelli in aria, di non lasciarmi affascinare dalle sirene, ma non ce l'ho fatta, ci sono ricascato.
In quanto persona anche io ho bisogno di relazionarmi, di sperare, di sognare e tutto questo a volte crea delle aspettative e non sempre tutte vengono confortate da un riscontro positivo ed è così che si creano le disattese.E' in questi momenti però che ogni tanto posso sentirmi un po' come gli altri e non sempre troppo distaccato, lontano ed apatico come spesso posso sembrare. Per quanto in questi giorni mi senta realmente disaspettato (e scusate il termine ma è quello che sento più prossimo al mio stato d'animo) sono sicuro che passerà seppur lasciando una piccola cicatrice, non sarà l'ultima volta che mi sentirò in questo modo anche perché non è la prima volta. Per ora resto e mi mantengo disaspettato.

mercoledì, agosto 14, 2013

Cultura - 2 Visite in 2 Giorni

Palazzo Madama - Torino - Scale dello Juvarra
Strana estate per me questa, sono pervaso da un insolito fastidio e da una forse troppo conosciuta irrequietezza. Sarà per questo che sto cercando di ingegnarmi  per trovare modo di evadere come meglio mi riesce. Così mi ritrovo a concentrare le mie attenzioni sulla cultura approfittando di ogni sorta di museo e/o attrazione da andare a visitare. Già venerdì scorso mi sono gustato il Museo del Cinema ed il Museo Egizio mentre ieri pomeriggio, mi sono pregiato di una visita che ancora non avevo mai fatto, ovvero Palazzo Madama. Situato in pieno centro della città il Palazzo architettonicamente presenta aspetti dei due periodi principali in cui ha avuto la sua maggior vita: quello medioevale e quello rinascimentale.
Come sempre mi sono lasciato affascinare dagli interni di questi ambienti che portano con se le storie di pittori e arredatori che davano alle stanze una propria identità e vivibilità, quasi a sembrare decorazioni e disposizioni dettate dal feng shui. Sin dal piano sotterraneo sino alla torre panoramica ogni stanza ed ogni ambiente è stato utilizzato per esporre opere iconografiche e non solo dei due periodi riguardanti questo castello. Ho seguito tutto il percorso attraverso i vari piani ed i vari periodi, osservando con la debita attenzioni anche l'iconografia sacra che non è tra le mie preferite. Momento particolarmente interessante che rifarò quanto prima l'ultimo piano e la torre panoramica, così da potermi gustare meglio i dettagli delle ceramiche, delle opere in vetro e metallo oltreché sperare di trovare una bella giornata limpida è godermi la mia Torino dall'alto. Ammetto che sono rimasto piacevolmente colpito da questa prima visita nel Palazzo Madama.

Non ancora soddisfatto ed appagato questa mattina mi sono invece concesso un museo un po' più tecnologico ed ingegneristico portandomi al Museo dell'Automobile. Ormai era qualche decennio che non vi entravo, ed ammetto che sono rimasto un po' disorientato dai notevoli cambiamenti rispetto alla mia ultima visita. Concepito più modernamente e internazionalmente, ho iniziato la mia visita dal secondo piano come da indicazioni ricevute all'ingresso. Su tutti e tre i livelli espositivi ho seguito un percorso guidato studiato non solo cronologicamente ma anche concettualmente passando dai vari periodi storici attraversando quindi anche sale a tema tecnologico che ben si sposa all'evoluzione dei mezzi di trasporto di questi ultimi 200 anni. In questo modo non solo ho attraversato la storia delle auto ma anche la storia tecnologica che ha portato al costante progressivo miglioramento delle componenti meccaniche e di allestimento di vari mezzi. Sono rimasto particolarmente colpito dalla "Itala" automobile del 1907 che vinse la prima corsa di lunga percorrenza, circa 16.000 km da Pechino a Parigi. Non oso immaginare le non strade percorse ma di certo onore al merito di aver realizzato un mezzo di trasporto talmente avveniristico che già allora poteva raggiungere i 90 km/h nonostante una bassa tecnologia contando solo su meccaniche robuste e concetti ingegneristici all'avanguardia rispetto al periodo. Oggi sarebbe alquanto facile e poco problematico fare una traversata di quel genere. De tre livelli espositivi il secondo è certamente quello meno motoristico ma più culturale, esponendo automobili più sull'impronta di aspetti culturali e sociali che per quelli motoristici puri; allo stesso modo al piano terra invece era più incentrato sugli aspetti di design e innovazione futuristica. Anche con questa visita fatta in poco meno di 3 ore mi sono goduto tutto quanto era esposto, e se dovessi tornarci, questa volta mi dedicherò molto di più agli strumenti multimediali ed interattivi disponibili per ampliare e meglio comprendere la mostra.

Insomma anche in queste ultimi due giorni, non mi sono negato l'occasione di evadere dal mio malumore e godermi un po' di storia, di espressioni comunicative di diversi periodi storici e godermi parte della città da cui troppo negli ultimi anni ho trascurato di vivere.

domenica, agosto 11, 2013

Cultura - 2 Musei Sono Meglio di 1

Interno del Museo del Cinema - Torino - Mole Antoneliana
Forse è stato un po' esagerato, ma personalmente sono stato contento di riuscire a visitare due dei musei più rinomati di Torino nell'arco di una giornata.
Era da tempo che me l'ero ripromesso, e finalmente ci sono riuscito. Complici anche le ferie sono riuscito a utilizzare la tessera musei acquistata qualche mese prima e ancora non utilizzata. Così nella giornata di venerdì ultimo scorso mi sono messo d'accordo con alcune amiche e ci siamo dati appuntamento davanti al Museo del Cinema per iniziare la giornata culturale con l'intrattenimento per eccellenza.

Seppure l'avessi già visitato è sempre affascinante entrare in quelle stanze e osservare il cammino della comunicazione visiva dell'uomo che partendo da semplici ombre è arrivato sino a tempi odierni in cui la comunicazione visiva è in assoluto quella predominante e invasiva attraverso i molteplici strumenti e canali, specie quelli digitali veicolati anche attraverso internet. Personalmente sono rimasto a circa 10 anni fa dove la tecnologia era un mezzo di supporto per rendere meglio alcuni effetti e rendere "palpabile" l'immaginario umano e permettere di stare a sognare ad occhi aperti. L'odierna estremizzazione della scenicità nel cinema mi lascia un po' di amaro in bocca, rasentando a volte la fredda finzione e non lasciando più nulla alla emozionalità ed alla immaginazione dello spettatore a discapito a volte anche dei contenuti prevaricati dagli effetti speciali. Nel corso della visita ho potuto anche apprezzare la mostra omaggio al regista Scorsere del quale sono rimasto colpito dalla solida reiterazione nell'uso di attori e metodologia di racconto. Da quanto ho letto ed ho visto nella documentazione della mostra su questo regista ho avuto la netta sensazione che si sia sempre mantenuto fedele alle proprie origini, che abbia cercato la collaborazione di attori che gli potessero trasmettere il maggior numero di personalità che fossero affini e solidali con il suo punto di vista, svicolando di tanto in tanto rispetto al suo bagaglio storico. Meglio comunque cambiare discorso, non essendo un grande esperto cinefilo, ma solo un utente a cui piace sognare attraverso le storie raccontate attraverso le immagini. Una cosa che mi ha particolarmente colpito e la documentazione fotografica che fatta eccezione delle polaroid utilizzate per le continuità di scena, tutte le altre foto erano rigorosamente in bianco e nero anche quelle degli ultimi decenni, dettaglio alquanto affascinante e particolare, ma forse molto adatto al tipo di personaggio.
Sfinge - Museo Egizio - Torino - Palazzo dell'Accademia delle Scienze
La seconda parte della giornata, dopo un pasto leggero nelle vicinanze della Mole Antoneliana sede del Museo del Cinema, si è rivolta invece alla storia dell'uomo e più precisamente al mondo Egizio. Recuperate le ultime due compagne di viaggio sono così entrato al museo egizio che attualmente è un cantiere di lavori di rimodernamento per essere al meglio della propria forma per l'expò del 2015. Tra impalcature e zone di lavoro si entra così al museo per accedere alla nuova area al piano sotterraneo per la mostra dei migliori pezzi della collezione di questo museo intitolando questa esposizione temporanea "Immortali". Se devo essere sincero è una denominazione che ha tutte le ragioni. Oramai sono 4 millenni che sono nella storia dell'uomo e questi egizi mi hanno sempre affascinato per la loro capacità di considerare l'eternità della vita e trovare strumenti, mezzi ed ogni sorta di sistema per protrarre l'immortalità della breve vita dell'uomo. Ancora non riesco a spiegarmi come reperti così antichi siano in perfette condizioni, che abbiano ancora da raccontare molto del passato di una cultura e sopravvivano allo scorrere del tempo. Per quanto potessero essere tecnologicamente avanzati di certo non disponevano di quanto abbiamo noi oggi, eppure hanno realizzato strumenti ed opere tali da sfidare ogni condizione ed ogni cambiamento storico e culturale ed essere ancora a nostra disposizione. Se provo a pensare a quanto possa durare un PC o uno smartphone, mi vine da ridere perché di noi non resterà nulla, mentre di loro resterà ancora molto e per tanto tempo ancora. Andare al museo egizio e per me sempre fonte di riflessione della brevità della vita e della mancanza di iniziativa per lasciare un segno del mio passaggio.

In conclusione dopo 2 ore di visita al Museo del Cinema ed 1 ora e mezza al Museo Egizio, mi sono accomiatato dalle mie compagne di viaggio e me ne sono tornato a casa soddisfatto della giornata. Non mi resta a questo punto che riproporre altre giornate come queste, e magari meno intense per visitare le altre esposizioni disponibili nella mia città vista l'impossibilità di andare in vacanza.

lunedì, agosto 05, 2013

Giorno 5 - Storia di una Falsa Partenza

Giorno 1 - Avevo un progetto. 
Giorno 2 - Il progetto è abortito. Conseguenza di un colpo d'aria mal curato.
Dopo due settimane di tosse ricorrente, visita medica, e via con regime di antibiotici e antiinfiammatori per 6 giorni a cui seguiranno antiinfiammatori più blandi per un altra settimana. Volevo riprendere a fare attività fisica sfruttando questo periodo di ferie, in questo modo avrei avuto più tempo e più momenti per dedicarmi a fare un po' di movimento, tra camminate, qualche uscita con la bicicletta e quelle esercizio in casa. Purtroppo con il regime farmacologico descritto è praticamente impossibile. Non posso stressarmi quando già il corpo è stressato dalle medicine non capirei il limite e non gestirei al meglio la fatica, soprattutto dopo anni di completa immobilità.
Giorno 3 - Il morale è sotto i piedi, forse anche colpa degli antibiotici che non sono per niente leggeri, e d'estate ancor di più si sente l'effetto.
Giorno 4 - Vorrei avere le energie per rimettermi in movimento, ma mi costa fatica solo il pensiero, basta un leggero sforzo e le poche forze svaniscono, con il caldo e per via dei medicinali.
Giorno 5 - Sono qui grondante di sudore a scrivere del fatto che odio le false partenze, è pur vero che non potevo certo mettermi a fare preparazione atletica con una bronchite, magari mi sarei ritrovato con la polmonite. Non faccio altro che pensare che a questo punto il programma necessariamente partirà in ritardo e come se non bastasse prima del dovuto dovrò anche trovare delle soluzioni per trovare modo di continuare a fare un po' di attività fisica nel poco tempo disponibile alla ripresa del lavoro. Già perché andando al lavoro a Milano a tutti i giorni, impiego almeno 4 ore di viaggio tra andata e ritorno, di cui almeno due utili a fare un po' di movimento, ma uscendo la mattina alle 6.30, minuto più o minuto meno, e rientrando alle 20.45 non è che ci siano molte occasioni da sfruttare. Che poi a ben vedere non è che debba farlo per chissà quale necessità estetica e quindi decidere anche di limitarmi a qualche occasione nei fine settimana, devo per questioni di salute. Nonostante abbia perso 5 kg in 4 mesi solo ricominciando a usare i piedi anziché l'automobile, non è sufficiente a migliorare e stabilizzare la mia situazione. I kg da perdere sono ancora almeno 7/10, già perché ancora non so bene quale possa essere il peso forma di un ex atleta di 40 anni di 1 m e 90 cm di altezza dalla corporatura robusta. Un tempo il peso di 105 kg era il peso forma migliore, sotto il quale ero a rischio di crisi nervose e sopra non rendevo più come avrei dovuto. Oggi dopo 20 anni non sono certo che quel peso possa essere nelle mie corde, per diversi motivi, di certo però altri 7 devo assolutamente perderli altrimenti un giorno di questi potrei non essere qui a scrivere.

Questa posposizione dei miei buoni propositi mi ha fatto non poco arrabbiare, ciò non toglie che come sempre ho fatto non ho mai sovrapposto attività fisica con le cure mediche, specie quelle che prevedono antibiotici che spossano il fisico e tutti gli organi che sono preposti allo smaltimento delle tossine e gli antiinfiammatori che portano ad una alterazione delle informazioni fisiche sui limiti sopportabili. Devo per forza di cosa rimandare a metà mese. Anche se ultimamente la pazienza non è proprio la mia migliore compagna, dovrò sottostare a questo "fermo momentaneo" ed alla ripartenza del progetto dovrò anche prenderla con calma per non sfondarmi sin dall'inizio con l'intento di recuperare il tempo perso. Di certo non mi mancherà il tempo per riflettere e cercare una soluzione per quando non avrò più le giornate intere, ma solo spezzoni di giornata ed i fine settimana.

A questo punto non resta che darvi appuntamento alla prossima occasione, visto che non ho molta voglia di scrive delle solite cose che ho per la testa, cercherò di fare un diario sui miei progressi sulla ripresa dell'attività sportiva.