mercoledì, giugno 23, 2010

Gotico Disgusto con Ironia

Oggi sono fuggito
le lacrime hanno cercato strada
di tristezza infinità mi sono fatto


Sono giorni divorati dal tormento
attorno e visibile solo desolazione
la tolleranza diviene lacunosa

Lasciati alla deriva
resta la speranza a cui aggrapparsi
speranze infrante

Non c'è più amore
esta solo il disgusto
non c'è più passione
resta solo la desolazione
non c'è più rispetto
resta solo la tristezza


Vuota l'esistenza procede
e lentamente si consuma
senza più vitalità

Desolazione, delusione, tristezza
amramente assisto al calare di una passione
non c'è più gioia, non c'è più gusto
non c'è più niente...

E tempo di chiudere gli occhi
silenzio, vuoto... solo più
il nulla per un sonno eterno
senza risveglio

ADDENDUM... ma vaff!!!!





meno male che ci sono i muppet!!!




 

mr.zugo

Del Dormire

Ogni volta, cado in tentazione, è più forte di me... Per non pensare mi butto a fare qualsiasi cosa lasciando scorrere il tempo arrivando a dormire poche ore per notte, così anche l'indomani sono talmente rintronato che la fatica di pensare è tale per cui vivo in un continuo stordimento, impedendomi di pensare. Purtroppo non solo il pensare viene sedato ma anche tutto il resto, levandomi lucidità ed energie per fare! Fin quando si tratta del lavoro, beh poco mi importa tanto riesco a mantenere un livello accettabile di professionalità e di risultati, ma per tutto il resto mi scoccia! Dunque o non dormo e mi perdo in mille cavolate o dormo e torno vigile sia mentalmente che fisicamente. Generalmente non faccio mai una scelta ponderata, diciamo che va a periodi. Ma in questo caso ho fatto un eccezione, per tanto sto cercando di rieducarmi e di tornare ad orari e metodi di vita più normali. Ho voglia di rinascere in qualche modo, ed il risveglio al mattino e come rinascere ogni volta. Non sto parlando di un aspetto spirituale o emotivo, ma semplicemente biologico, fisico.
Nel dormire accadono molte cose, che già molti altri hanno analizzato e sviscerato, a partire dai sogni all'attività cerebrale, dai ritmi fisiologici alle rigenerazioni del corpo. Ebbene da che mi ricordo ho sempre dormito un numero di ore adeguato che, mi sono accorto, rispetto alla media è abbastanza alta ovvero 7 ore. Conosco molte persone che dormono poco più di 4/5 ore e poche altre che dormono oltre le 7 ore per notte. Io nella mia ignoranza sono sempre stato convinto che dormire le ore che ho sentito menzionare come alfa serva a poco, se non a sentire meno la stanchezza, ma è per me certo che andare a coricarsi troppo dopo la mezzanotte non mi giova: quindi voglio tornare ai ritmi di quando giocavo a pallacanestro dove tolte alcune eccezzioni (come il fine settimana) le ore del sonno erano comprese tra le 23.30 e le 07.00 del mattino con uno scarto di un'ora al massimo. L'intento è quello di riprendere una educazione del dormire che mi è venuta a mancare ormai da troppo tempo, un educazione per altro che mi ha consentito sempre di dare oltre il 100% durante la giornata. Sarà che il periodo non è dei più facili, sarà che sono alla soglia dell'età a rischio per un uomo(?)  soprattutto se non si è curato mai abbastanza del proprio benessere, cedendo agli eccessi ed a vizi per niente salutari, ma non posso nemmeno dire che mi piace dormire perché si sogna, perché generalmente non ricordo mai i sogni ed a volte credo di non averne ma tutti dicono che è impossibile, e allo stesso modo non posso dire che mi piaccia dormire in quanto ozioso caratterialmente, semplicemente ho bisgono di vivere una vita sana, ed mia intenzione inziare dal "dormire". Dormire è un momento della giornata in cui le informazioni acquisite si sedimentano ed entrano nelle mie esperienze, è il momento in cui la mente rielabora tutta una serie di dati e vanno a consolidare la memoria, ed al contempo il corpo si rilassa, le funzioni rallentano e tutto il metabolismo si mette a lavorare per risistemare tutto quello che durante il giorno ha procurato stanchezza e tossine: riposo e decongestionamento dei muscoli, riallineamento delle funzioni vitali smaltendo le tossine, bevute, magiate e respirate. Al termine di queste ore di sonno, la mattina successiva, ci si sveglia e si rinasce per una nuova giornata, con nuove energie, nuove conoscenze e nuove capacità di affrontare le fatiche della giornata. Mi manca il fatto di alzarmi ed attivarmi con il corpo, lentamente, mentre la mente resta ancora per un po' intorpidita, aspettando il momento opportuno per riattivare le cellule grige, assaporando il brivido "dell'illuminazione mattutina".
Già tempo addietro avevo parlato di organizzare la mia giornata, settimana, ed ora è giunto anche il momento di sistemare la parte notturna e del riposo delle mie 24 ore giornaliere. Già ieri ho iniziato con il piede giusto e questa mattina è stato piacevole svegliarsi ed alzarsi, seppur non mi aspettasse nulla di bello! E tra poco continuerò questa nuova rieducazione del dormire... chissà che non riesca a riprendere un'attività fisica continuativa.


mr.zugo

mercoledì, giugno 09, 2010

Alea Iacta Est - Delirando

Basta! Non ho più voglia di sopravvivere a me stesso! Dopo tanta parole dette, scritte, dopo diversi confronti, dopo delusioni e conforti ho raggiunto la saturazione. Troppe aspettative disattese, troppo tempo speso senza vedere risultati, poche opportunità di ricostruire rapporti... La mia irrequietezza è giunta al punto di non ritorno, se dovessi ascoltare la mia coscienza dovrei mollare tutto, riempire borse, valigie, zaini, mettere tutto in auto e partire per tornarmene da dove sono venuto, ma è tutto troppo irresponsabile, ma sarebbe davvero bello mandare al diavolo ogni cosa senza pensare alle conseguenze! Ma non sono fatto così, pertanto non posso fare altro che mutare ancora questa volta. Modificare, cambiare, rielaborare la persona che sono e rimettere tutto in discussione. In fondo lo sapevo già che sarebbe andata a finire in questo modo, era solo questione di tempo, ora come ora non c'è più emozionalità, solo distacco e riposo mentale. Le energie sono state spese in tutte le direzioni ed i benefici pochi, tanto vale, darsi una calmata e ridefinire le priorità, che poi l'avevo anche già fatto ma applicato solo in parte, come anche avevo deciso di prendermi una pausa per rinfrancarmi dal disagio che stavo vivendo e il risultato non si è fatto attendere: il dado è tratto. Passo il mio Rubicone e non torno indietro ne temporeggio, la direzione è presa e finalmente posso spezzare la catena che mi legava a vecchi retaggi. Potrebbe sembrare un discorso un po' sconclusionato, ma non è che me ne importi poi tanto, quello che sto scrivendo è solo la conclusione di un percorso di poco più di 7 mesi. Con oggi le armi sono state deposte, e rispolveriamo quel serafico sorriso di distacco che mi ha contraddistinto tempo fa, concentrerò le energie nelle direzioni più proficue abbandonando abitudini malsane. I torinesi sono accusati di essere gente fredda, chiusa se non addirittura musona, beh sapete una cosa, è una condizione che mi piace, in questo modo non si superano mai i limiti e difficilmente si è esposti ad attacchi diretti! Riprendiamo la posizione fondamentale di attesa e valutazione per poi scegliere il momento giusto per agire, qualsivoglia sia l'ambientazione. Facciamo un passo indietro, tornare all'antico e mi riprendo quello che è mio e non voglio più concedere nulla di più di quello che è necessario. L'omino grigio e bigio scompare, il viaggiatore della rete torna ad essere quello anonimo e moderato: regola principe maturare esperienze significative partendo anche dalle più banali se permettono di imparare qualcosa di buono. La memoria del passato sarà solo la base di partenza, risollevo la testa dal caos in cui mi ero immerso e riprendo il cammino di quel ragazzo che spensieratamente giocava a basket sognando un futuro sconosciuto e che un giorno si è perso per una strada non sua.
I tempi sono maturi e non ho più voglia di gigioneggiare e nascondermi dietro delle scuse inette e immorali. Dunque non abbiatene a male se per un po' non si capira bene cosa diavolo stia succedendo, ma reimpastare una carattere e un comportamente ha certamente dei momenti complessi e confusi da affrontare. Seppure possa sembrare solo uno sfogo per un momento no della mia esistenza, in realtà non lo è! Sto solo scrivendo quello che mi passa per la testa per non trovarmi opresso da altri pensieri, Vedrete ache che per questo post non abiliterò i commenti, se leggerete mi farà piacere, non è che tema i vostri commenti semplicemente non ho voglia di confronti in questo momento e mi tengo stretta la mia convizione che la strada da riprendere è questa, immaginando che per voi sia poco chiara quale sia: prendetemi così come sono.


mr.zugo

Visual Scape & Video Scape

Può sembrare strano come libri di trent'anni fa siano ancora attuali, ma a ben pensarci non lo è poi così tanto. Se ci si riflette a dovere capita spesso di dire che si vivono dei ricorsi storici, che siano legati a fatti economici piuttosto che politici, ma vale molto di più per gli aspetti sociologici. Il libro che mi ha fatto pensare all'attualità dei suoi contenuti è una trattato sugli effetti sociali dei visual-scape piuttosto che dei video-scape ovvero di quei mezzi ad impatto audiovisivo a cui ognuno di noi è sottoposto. Pur inconsapevolmente ogni momento della nostra giornata, ed ogni giorno della settimana, mese, stagione anno siamo inseriti in un contesto sociale-visuale che già si palesava 30 anni fa. Facendo il debito confronto forse i mezzi erano diversi, o per meglio dire meno sofisticati, ma resta il fatto che a partire dalla fine degli anni '70 le società urbane  e sub-urbane hanno cominciato a riempirsi di mezzi di comunicazione prima visiva e poi anche uditiva che propongono modelli di vita sempre più globalizzanti e conformanti, portando ognuno di noi, si perché nemmeno io che ne scrivo non ne sono esente, ad assimilare costumi e abitudini sociali che ci rendono fotocopie uni degli altri. Seppur si tenti di trovare un proprio carattere e un proprio stile, i visual-scape ed i video-scape sono più potenti delle nostre identità personali. A volere essere integerrimi e mantenersi con peculiarità proprie i rischi che si corrono sono notevoli e potrebbero portare ad un invisibile isolamento sociale; a voler fare cose diverse alla lunga si potrebbe restare da soli, a volere vestire in un certo modo, ci si troverebbe in molti frangenti quotidiani a restare a disagio o creare imbarazzo per quello che si potrebbe definire eccentricità nell'abbigliarsi, e l'elenco potrebbe continuare a trovare ogni situazione, occasione di essere indipendenti rispetto a quello che socialmente va per la maggiore. Ma non c'è da preoccuparsi, in fondo sono le mode (o per meglio dire i colossi dell'abbigliamento e non solo) che ci corrono in aiuto[?] proponendo sul mercato pubblicità, riviste, film, personaggio televisivi che si vestono in un certo modo, ritrovando poi la stessa tipologia di indumenti nei vari negozi più o meno "in", così come anche nei supermercati i prodotti alimentari stanno raggiungendo un basso livello di uniformazione proponendo solo più determinate tipologie di cibo, o ancora non temete c'è sempre chi vi dice come comunicare, quando e dove senza che vi poniate voi il problema. Ed è a questo punto che inconsapevoli siamo entrati nel meccanismo che tutto ciò che vediamo sia a livello commerciale, che architettonico, che di "dressing" lo prendiamo per buono, credendo di avere delle alternative, ma che si rivelano solo palliativi di scelte condizionate ed obbligate.
Le città si sviluppano esteticamente, commercialmente, economicamente e socialmente in funzione di quelli che periodicamente i mass-mediologi propongono come miglior prospettiva ed aspettativa del momento grazie anche all'aiuto di strumenti, i video-scape, di cui ci circondano e che gli analisti di marketing studiano sulla base delle nostre reazioni e interazioni: sarebbe bene non sottovalutare più questi strumenti, mentre 30 anni fa erano dei semplici monitor-video agli angoli delle strade, o nei primi avveniristici supermercati, oggi ce li ritroviamo ovunque, nei bar, nelle sale di attesa, sulla metropolitana e non meno importante ma sicuramente non considerato oggi, anche internet con tutti i suoi socialnetwork, passatempi, siti a tema, ecc. ecc. che ci bombardano ad ogni occasione con quello che magari non ci serve, ma che ci convinceremo un domani ci servirà. E pur volendo rimanere qualche passo indietro, non lo potremo più fare altrimenti non saremo a sufficienza informati, non avremo nozioni di dialogo, per quanto superficiali possano essere i dialoghi odierni, non avremo voce in capitolo non sapendo bene di cosa si stia parlando solo perché non ci si è voluti uniformare. L'aspetto forse più triste che anche a volerlo fare a tutti i costi, si corre il pericolo di non essere nemmeno ascoltati come anticonformisti, come rivoluzionari, o come semplice voce fuori dal coro ma di essere semplicemente considerati come "pezzi da museo" e retrogradi. I mezzi persuasivi ormai sono dietro ogni angolo e sotto ogni pietra anche se non ce ne rendiamo conto; seppur abbiamo la sensazione di avere delle alternative, ho compreso a mie spese che sono alternative controllate e mediate sempre in qualche modo. Devo dare ragione al mio professore di disegno quando mi diceva: " ricordati che non esistono idee nuove, ma solo idee innovative; qualsiasi cosa pensiamo di fare come mai è stato fatto in realtà stiamo applicando solo una modifica, reinventiamo quanto abbiamo già visto, assimilato, ascoltato da cose da altri fatte, dette, suonate in precedenza". Ed è così, altrimenti saremmo tutti milionari con brevetti per ogni cosa, saremmo tutti geni matematici, fisici o massimi esperti in qualsiasi altro campo... In sostanza siamo il prodotto della società che ci circonda e nulla più, crescendo e maturando attraverso esperienze che altri possono averci messo in condizione di scegliere di fare, ma non mi dilungo su tale questione che si rischia di sconfinare sul concetto di libero arbitrio (magari tema del post successivo). Dunque concludo suggerendovi di iniziare a rivalutare ogni cosa vi si ponga davanti agli occhi e cominciare a guardare, se non addirittura osservare con mente più aperta possibile e meno conforme ai canoni della quotidianità di questo terzo millennio che stiamo vivendo e magari pensando di non essere troppo dissimili  o migliori di coloro che vivevano la quotidianità di 30/40 anni prima.

martedì, giugno 08, 2010

1.646,4 km

Ebbene, se prima non comprendevo come avessi potuto percorrere quasi 35.000 km in poco più di un anno, bene ora ho trovato la risposta. Ogni qualvolta parto da Roma per tornare a Torino oltre agli obbligati 1.240 km si aggiungono tutti gli altri che percorro per le varie faccende più o meno piacevoli a seconda dei casi.
In questa occasione approfittando della festività del 2 di giugno, sono partito alla volta di Torino nel pomeriggio meno probabile ovvero quell'1 giugno e con un ora di ritardo rispetto ai programmi. Tale ritardo ha fatto si che non riuscissi ad incontrare alcuni amici a Noli, credo in provincia di Savona, per una cena ligure cercando di coinvolgere anche un'altra amica che poteva essere nelle vicinanze, ma che in realtà era altrove e durante la telefonata di indagine ho anche sbagliato strada trovandomi a percorrere l'Aurelia (SS1) già dal km 18 anziché dal km 87 come solitamente faccio, dunque un primo giro turistico fuori programma. Viaggio relativamente tranquillo all'andata, trovando anche pochi mezzi pesanti vista la festività dell'indomani, ma ciò nonostante, l'ora di ritardo nella partenza e la deviazione sull'Aurelia non prevista e l'immancambile rallentamento allo svincolo di Genova, ha fatto siì che non riuscissi a raggiungere gli amici in quel di Noli per la cena, ritrovandomi così indirizzato sulla solita strada di casa senza deviazione. Dall'indomani iniziano i vari giri di saluti alle amicizie che non vedevo già da qualche settimana, iniziando con un bagno di caffè nel "giardino" di cielidirlanda per poi proseguire con un'improbabile discussione sociologica sui visual scape della società odierna e passata camminando per la Tesoriera, tristemente in ristrutturazione con tanto di impalcature a vista. L'indomani giornata di corveè dando corso a tutti gli impegni più o meno burocratici del caso sia la mattina che il pomeriggio, con solita parentesi lavorativa nonostante fossi in ferie (maledetti strumenti di comunicazione globale!!!). Alla sera invece altro incontro piacevole a spasso per le vie del centro a Torino con tanto di gelato con sorpresa... con un dolcificante derivato dal mais (mah!!!). Il giorno dopo invece dedicato alla cura di bellezza con passaggio dalla mia parrucchiera preferita con tanto di rasatura e massaggio con crema al volto, ahhh che goduria adoro farmi mettere le mani addosso da una bella donna! Di conseguenza fatto cura di bellezza anche all'auto che erano settimane che non veniva lavata e pulita... il tutto era in previsione di un incontro quasi al buio con una nuova amica conosciuta su internet, ma l'appuntamento posticipato all'indomani è stato soppiantato da altro momento di lavaggio delle tende di casa che ha preso il sopravvento. Dunque arriviamo all'atteso apputamento concordato all'8 gallery seduti in uno dei bar a bere qualcosa di fresco ed a chiacchierare di massimi sistemi: internet, costumi locali e di altre città... L'incontro si conclude a causa del tempo che mi necessitava per andare a prendere il biglietto per il concerto che si teneva nella corte d'onore della Reggia di Venaria la sera stessa, per cui di corsa in centro per acquistare il biglietto, di corsa a casa per darmi una rinfrescata e di scorsa dall'altra parte della città per andare al concerto, che ahimé è iniziato prima del mio arrivo, ma c'è stato modo di godersi l'ultima parte del primo dei tre concerti in programma e tutti gli altri due con tanto di pasteggio a prosecco e qualche sfiziosità offerti dal buffet della serata. Concerti piacevoli seppur particolari, davvero gustosi, sì! E così siamo arrivati alla conclusione delle vacanze e dopo qualche ora di sonno, sveglia, preparativi delle borse per il viaggio e partenza, per una prima tappa alla fiera a Nizza Monferrato dove qui trovate una sintesi della gioranta: Nizza per noi
Dopo un pasto a base di pietanze tipiche del monferrato, la corsa delle botti e una passeggiata per i vari brich dei dintorni, ho ripreso la strada del ritorno verso Roma, dove sono approdato all'incirca al'1 di notte, ed aver percorso 1646,4 km in poco più di 6 giorni! Breve ritorno a casa, abbastanza movimentato ma certamente piacevole soprattutto per le buone compagnie di cui mi sono pregiato! Grazie a tutti/e!!


mr.zugo

martedì, giugno 01, 2010

Malcomune Mezzo Gaudio

E' già da qualche giorno che voglio scrivere ma non trovavo l'ispirazione, così come ogni volta mi affido alla buona musica che mi ispira, così ora in questo periodo alquanto desolante mi ritrovo a condividere lo sconforto che attanaglia, a vedere una passione per non dire forse di un'amore che desolatamente si affievolisce. Ognuno di noi si affezziona, si appassiona a cose intangibili e per lo più difficili da spiegare, sono quegli amori mai dichiarati ma che a ben osservare sono assai visibili e quasi piacevoli da vedere. Sono incoscie a volte ma altre volte sono sentite nel profondo e sono il motore della nostra esistenza anche se non vogliamo ammetterlo. Io spesso scherzando dico che il mio grande amore è il basket, ma non faccio altro che dire la verità, ma non è questo l'oggetto dello sconforto non è questa la mia passione che si affievolisce, per mia fortuna oserei dire, bensì è un'altra che pochissimi conoscono e la custodisco gelosamente perché insieme al basket è uno degli amori che mai perderò nonostante questi periodi. Sarà che sono recidivo, sarà che sono testardo, sarà che sono tenace ma a certe cose non rinuncio; ci sono sempre dei momenti in cui vengono a mancare le energie, le forze per contrastare gli imprevisti e le difficoltà e questo periodo è uno di quelli. Quello che mi dispiace che non sono l'unico a viverlo questo momento, altre persone, ed in particolare una, che condividono con me l'amore per questa cosa stiamo facendo grande fatica a trovare nuove risorse dentro di noi. Non sono le doti a mancare, ne tanto meno le capacità, anzi ne abbiamo da vendere ma ciò nonostante quello in cui ci stiamo imbattendo mette a dura prova il nostro spirito. Pur avendo tutte le carte in regola per amare e soddisfare questa passione, al momento siamo attorniati da troppi bari, avidi e scorretti. Da questa passione potevamo costruire un bel sogno da tramutare in realtà ma le carte che ci stanno servendo sono assai ardue da giocare, rischiamo di sbagliare la giocata in ogni momento e questo ci fa titubare. Una situazione complicata, un amore contrastato che non vuole saperne di farsi corteggiare e accudire. Oggi poi è stata una delle giornate più impegnative sotto l'aspetto emotivo, al punto da dover sfruculiare nel sacchetto della memoria per ricordarci da dove siamo arrivati e come ci siamo arrivati, come a fare un'esame di coscenza per capire cosa possiamo aver sbagliato o perché ci meriatiamo questo amore non contraccambiato. Fosse solo la solita competizione in amore, beh sarebbe più semplice, una stretta di mano e ognuno può giocarsi le proprie carte al meglio per conquistare il "desiderata", ma non è così, purtroppo è una amore pulito e incorruttibile che abbiamo e che vogliamo mantenere tale, nostante le carte facciano davvero schifo. Non manca occasione per spalleggiare coloro che provano la stessa passione, ma non basta, non basta più. Nemmeno l'odio può essere d'aiuto a tramutare energie negative in proattive. Sarà anche vero che malcomune mezzo gaudio ma in questa occasione il malcomune sta minando un sentimento, un'ambizione, un sogno di almeno un paio di persone... persone che si rispettano e che nonostante i difetti e diversi punti di vista si mettono entrambe in gioco per coltivare un'amore, ognuino portando il meglio di quello che può portare ad appannaggio del risultato finale. Io ora mi prenderò una pausa, era già prevista ma capita a fagiolo per rigenerare lo spirto del dio combattente, per rispolverare le antiche tecniche dell'arte della guerra e affianre quelle del negoziato con un nuovo approccio sul tempo. Questa volta non devo, voglio fare l'orologiaio: smontare ogni componente ed ogni meccanismo di questa passione; ripulire ogni singola parte e rimontarla per assaporare nuovamente quel ticchetio dolce che muoveva l'amore per una passione e godere di nuovo di questo! Non è egoismo, bensì è altuismo perché sono certo che se tutto ritorna al giusto posto, non solo io ma anche qualcun'altro ritroverà una serinità persa ormai da qualche mese. La vita è già difficile e se ci si fa privare delle piccole gioie e delle passioni allora possiamo anche stare a letto tutto il giorno, ma non è quello che mi aspetto ne da me stesso ne da altri gladiatori come me; troppo avvezzi a stare in prima linea in questo momento siamo smarriti perché non c'è nessuno dietro di noi e l'amore non basta a sostenerci. Non che io possa salvare qualcosa o qualcuno, ma di certo posso inziare a provarci consapevole che sarò seguito ed aiutato a rinverdire e rinfrescare questa passione, Come accadeva nel basket anche in questo caso devo mettermi nell'ombra e fare il lavoro sporco, ho imparato che stare defilato e costruire le basi per la soddisfazioni di altri pocura anche la mia soddisfazione, senza aver bisogno di riconoscimenti: mi basta godere appieno della passione che ho e non solo io.


mr.zugo