martedì, febbraio 24, 2009

Scrivi e Cancella

Ecco che siamo arrivati al fantomatico "uomo nero" delle scrittore… dopo il blocco, ovvero vedere la pagina bianca e non risucire a riempirla con delle parole, frasi, pensieri sensati, arrivata l'uomo nero, quello che ti fa scrivere fiume di parole, pensieri logici, teoremi sintattici per poi alla conclusione, rileggere e cancellare tutto… senza possibilità di ritorno. Sono giorni che è così, penso un miliardo di cose, ne scrivo un milione e poi? E poi mi ritrovo a scrivere questo post. Sono talmente infastidito di me stesso, che non trovo sensato quello che scrivo, a torto o ragione non importa, sono anche in disaccordo con quello che state leggendo ora qui!! Non c'è verso, per quanto possa sforzarmi tutto quanto mi passa per la testa non ha valore intrinseco, riesco solo ad aspettare qualche evento alieno o meno che mi depositi sul sentiero giusto. Teorizzare è bello, ma anche faticoso, pericoloso, vanesio e superbo! E dunque mi tengo i miei pensieri per me! Ecco la ragione del fatto che scrivo e poi cancello, tutto senza poi salvare nulla: proprio per non rischiare che qualcuno legga inavvertitamente e poi punti il dito ridendo di me. Mi sono domandato spesso se quando voi leggete, annuite o scuotete la testa, se condividete o dissentite con i pensieri espressi, se ridete per la mia sintassi o se piangente dalla disperazione per quanto sono contorti i miei pensieri… ma in fondo mi nascondo dietro un dito dandomi la giusificazione che il blog è mio e ci scrivo come e cosa voglio io.
Volevo scrivere e demonizzare internet e soprattutto i socialnetwork, demonizzare i trasfigurare le nuove agorà quali sono i centri commerciali, o irridere le vacanze fotocopia… ma poi mi rendo conto che sono solo un frustrato e un invidioso; non condividendo il pensiero comune, non essendo allineato alle convenzioni di questi tempi, parlerei a sproposito!!! E così scrivo e cancello, scrivo e cancello, scrivo e cancel…




venerdì, febbraio 20, 2009

Irrequieto? Pazienta e Persevera

Girare l'angolo, fare una svolta, concentrarsi sui cambiamenti. Come al solito parlare è facile, ma mettere in pratica quello che si dice, che si spera, che si vorrebbe, richiede del coraggio. Coraggio non da eroi nell'affrontare un nemico o una situazione difficile, questi ultimi sono pochi e sono il più delle volte nell'ombra presi dalle loro importanti lotte; il coraggio di attuare le proprie aspettative è più modestamente un fare un confronto con se stessi e confermare tutte le valutazioni fatte sino a quel momento, credere in quello che si è pensato e detto al resto del mondo. Il rischio di non portare avanti le proprie convinzioni ed i cambiamenti tanto decantati, è quello di cadere in un baratro in cui il rispetto di se va scemando lentamente e inesorabilmente, riportandoci a quella condizione di disagio da cui si era partiti nel fare scelte di cambiamento.
Personalmente sono ormai settimane, per non dire mesi, che ho iniziato a lavorare sulle mie svolte ed i miei cambiamenti, cercando di svoltare l'angolo, intraprendendo nuove vie… ma terminato l'entusiasmo originale, è entrata in gioco la fase della pazienza e della perseveranza. Le scelte si sono moltiplicate, e accumulate appesantendo non poco il carrozzone che prima o poi dovrò svuotare. Da piccoli cambiamenti in ambiti futili, l'entusiasmo mi ha condotto verso cambiamenti più radicali e importanti che alla fine hanno quasi frenato tutto il meccanismo che già lentamente avevo avviato.
Le energie sono andate a zero, fisicamente ne ho risentito e mi sono anche indebolito, la mente si è affollata di mille pensieri, dubbi, paure, incertezze impedendomi di avere una visione chiara del cammino che avevo appena iniziato. Ogni scelta è diventata un cruccio, ogni considerazione angosciante… in un caso come questo mi ci ero già ritrovato e in quell'occasione mi sono agitato troppo tanto da rimanere impigliato in me stesso e non risolvendo nulla o non riuscendo a decidere. Come una specie di panico mentale ed emotivo. Oggi memore di quell'esperienza, e ricordando alcuni piccoli principi di molte arti marziali, mi sto comportando diversamente, pazientemente attendo il momento in cui devo affrontare le scelte, e solo in quel momento agisco di riflesso secondo le mie percezioni, valutazioni ed intenzioni; cerco insomma di sfruttare l'energia che mi si propone davanti e non mi agito più sprecando inutilmente le mie poche rimaste.

Perseverare in questo comportamento mi ha permesso di non farmi prendere dal panico, dalla depressione o da chissà quali altre negatività, anzi ogni occasione è diventata utile a risalire i gradini e rialzare le mie energie, fisiche e mentali. i pensieri si sono allineati, ordinati, schiariti le scelte più facili da affrontare, una alla volta, e certamente non con lo spirito del salvatore della patria, perché le mie di scelte sono davvero sciocche a confronto di altre che riguardano la salute, piuttosto che il futuro di più persone, piuttosto che del sostentamento economico. Ma le mie futili scelte oggi potrebbero diventare importanti domani, figuriamoci se dovessi andare in panico e non avere le forze di affrontare quello che mi si para davanti e ne andrebbe della mia o altrui salute, o futuro economico… per cui anche questa è un occasione per imparare a diventare "grandi" che non è solo una questione anagrafica, o di libertà di azione ma di responsabilità di cui ci si può fare carico, e tentare di gestirle nel modo migliore.

Un pensiero contorto quello di oggi, ma dopo un evento di ieri, questa mattina mi sono svegliato con un pensiero fisso che spero non mi abbandoni troppo preso, ma starà ovviamente a me trattenerlo e farne tesoro. Se non accettiamo il cambiamento dentro di noi non possiamo portarlo all'esterno anche quando significa dispiacersi un po'.




mercoledì, febbraio 11, 2009

A Proposito di…

… di sogni e di progetti, come avrete notato (ma forse anche no!!) sulla colonna di sinistra di questo mio blog sono stati inseriti tre banner che sono linkati a tre piccoli progetti a cui sto partecipando. Il primo è il mio sito che spero entro breve di mettere on-line con un dominio tutto mio per concretizzare un piccolo sogno che ho sempre avuto, ovvero condividere le mie espressioni e quelle delle persone che hanno la stessa passione, anche con piccole cose ma per chi le ha realizzate comunque importanti; ma su questo argomento ci ritornerò nell'occasione giusta.
Gli altri due progetti a cui sto partecipando e dando una mano sono il sito del Coro Alpette e relativo blog L'Uomo e il Coro. Sono un tentativo di rendere più visibili quelle che sono le passioni e le espressioni di un gruppo corale composto da persone amanti del canto e che vogliono condividere con gli altri quanto di bello può dare questo tipo di esperienza, invitando anche appassionati del canto a proporsi come nuovi partecipanti al gruppo. Il tutto ovviamente è nel rispetto dell'impegno personale senza alcun interesse economico se non quello legato agli enti onlus: quello di autosufficienza.
Il canto corale è una settore musicale, forse, un po troppo di nicchia ma ciò non toglie che a me piace sentirli cantare e non avendo ne il coraggio ne le capacità per farlo, mi sono reso disponibile per collaborare  a questa loro iniziativa di ampliamento di visibilità. E' cominciato così un po' per gioco e per dare semplicemente supporto ad uno dei coristi (che poi è mio fratello!!!), ed ora si sta trasformando quasi in «in una piccola missione» sulla quale riflettendoci a fronte del post di un paio di giorni fa, posso benissimo considerare un piccolo sogno che può trasformarsi in un progetto che, partendo da una passione musicale, oserei dire indiretta, potrebbe portarmi verso nuovi percorsi e iniziative dai risvolti molto importanti per un mio remoto sogno. Vi invito, per il piacere della condivisione di seguire non tanto il mio sito, che per lo più ora come ora è solo un gioco tra e con amici, quanto invece il sito e il blog del Coro Alpette; sono altresì consapevole che non tutti potrebbero trovare piacere ed interesse, ma magari qualcuno a voi vicino si, e come ben sapete il passaparola è oggi ancora l'unico mezzo che consente di avvicinare persone ad interessi, luoghi, eventi che non potrebbero scoprire altrimenti. Ovviamente non siete obbligati, il mio invito è senza impegno e senza pretese! A proposito di sogni e progetti io da qui comincio un nuovo sogno che mi piacerebbe trasformare in progetto e chissà magari anche a compimento concreto…



lunedì, febbraio 09, 2009

Sogni o Progetti

Spesso mi ritrovo a sognare ad occhi aperti, come altre volte invece mi metto a progettare, chissà cosa poi? Mi è successo di rendere noti i miei sogni ed i miei progetti, ed in entrambi i casi mi è stato detto: «Coltivali!»
Di norma sono il primo a dirlo… poi però mi domando cosa differenzi un sogno da un progetto, cosa li divida al punto di definirli con due parole ben distinte. Potrebbero essere la medesima cosa, come anche due cose assolutamente imparagonabili. Resta un fatto, senza entrambi l'esistenza sarebbe assolutamente noiosa! Sogni e progetti fanno parte di quella sfera che comunemente si potrebbero definire "delle aspettative" da se, dalla vita, dagli altri, che si comportano come un volano, una volta innescate queste aspettative, si procede nelle proprie giornate seguendo quel movimento iniziato dal desiderio che viene dal sogno o dal progetto da realizzare.
Negli ultimi tempi, ho fatto molta fatica a sognare ed a progettare, perché le mie aspettative si sono… si erano spente perché avevo perso l'entusiasmo e l'iniziativa per qualsiasi cosa: nel curare il mio aspetto e la mia salute, nel vestire, nel mangiare e nel condurre una vita più dinamica, insomma mi ero lasciato andare come un "barbone", non c'era più nulla che mi sollevasse il morale, nemmeno le cose materiali; me ne stavo così in balia degli eventi e delle persone che mi circondavano. Ora qualcosina per fortuna è cambiato, nel senso che quanto meno mi sto curando un po' di più nell'aspetto e nell'abbigliamento, almeno per illudermi di non essere totalmente un fallito. Ma non basta, vorrei ritrovare l'energia per sognare ed anche per progettare. Si perché in conclusione sono due cose ben diverse: sognare è proiettarsi con la propria fantasia verso una condizione, un luogo, un evento pur sapendo di non poterci mai arrivare, ma è più la soddisfazione di fantasticare e sognare che il dispiacere di non ottenere alcun risultato; al contrario progettare è l'impegno con se stessi, o se preferite verso qualcuno, di costruire qualcosa che non è totalmente irraggiungibile, ma semplicemente complicato e complesso da raggiungere, ma in definitiva una traguardo che si può ottenere. Le sfumature sia per i sogni che per i progetti sono molteplici e variegate, dove a volte si possono anche sì trovare dei punti in comune, ma che in realtà permettono di mantenere vivace la linfa vitale di ognuno di noi.
Non mancano di certo momenti di sconforto, ma è anche vero che le nel giusto equilibrio si possono trovare piccole soddisfazioni e motivi di compiacimento. Migliorare se stessi non è mai un male, specialmente quando si persegue questo obiettivo sapendo gestire i limiti propri e quelli altrui, evitando dove possibile gli scontri e gli attriti. In questo periodo particola la fatica è molta per sognare e per progettare, ma solo l'idea di poterlo fare e di volerlo fare e confortante. Mi domando se un giorno riuscirò ad avere un sogno che potrò trasformare in progetto… dietro l'angolo mi si potrebbe anche proporre quest'occasione.