giovedì, luglio 24, 2008

mercoledì, luglio 16, 2008

Sogno: Musica in Paradiso

Un altro sogno ad occhi aperti, o quasi! Diverso.

Mi ritrovo a girovagare per internet distrattamente e torno per l'ennesima volta sul solito blog: come una droga, senza pensare torno e ritorno all'infinito ad ascoltare la musica di sottofondo che mi porta in paradiso...

«Pianoforte, assolo che parte sommesso e cresce dolcemente, lasciando spazio solo ai brividi lungo la mia schiena, liberando pensieri lontani, dolci, con una punta di malinconia e nostalgia per emozioni da troppo dimenticate: mille volti, mille voci, mille luoghi si presentano alla mia mente mentre la musica mi pervade, mi solleva e mi porta a volare verso quel mondo che ormai non c'è più; un paradiso di ragazzo che ignaro corre e sorride incontro alla vita, ma che presto impara che la vita sta altrove, ma la rifugge e la nega... Sensazioni a milioni che si accatastano una sull'altra soffocandosi a vicenda ma che non possono impedire che, lo sguardo e lo spirito guardino alto, lontano verso l'orizzonte sognando di un mondo pieno di meraviglie che non aspettano di essere vissute, godute e condivise. Milioni di parole per descrive una sola sensazione che troppo spesso viene soffocata e rinchiusa. Dolori e tristezze sono a fianco delle gioie e della felicità come un unico compagno di viaggio...»
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La musica termina, ma non voglio e ricarico la pagina per ascoltarla per l'ennesima volta
«...il pianoforte suona, ancora, instancabile, un suono che permea tutta la mia mente: i  miei ricordi, le mie emozioni, ad occhi semichiusi, scrivo inebetito di tempi che erano, che sono e che saranno un sogno di un istante lungo una vita che non vorrebbe finire mai; gli occhi si inumidiscono perché finalmente il suono del pianoforte arriva dove doveva... Giuliana, Daniele, Stefano, Igor, la mamma di un'amica, mio padre, altri nomi mi sfuggono ma non i loro volti, che non posso più guardare e accarezzare se non nella mia mente, nessuno potrà più, ma questa musica è loro... e troppo a fondo è arrivata, mi mancano e seppur con le lacrime agli occhi sono felice. I loro volti e le loro anime sono con me e con coloro che li hanno conosciuti.»

La musica è terminata, ma il sogno continua... faccio ripartire la musica!

venerdì, luglio 11, 2008

giovedì, luglio 10, 2008

Riscoprendo una Città

Succede in una sera di luglio qualsiasi, che esci perché hai un appuntamento, ma ti ritrovi ad avere 1 ora e mezza di anticipo. Quindi come capita in questi casi, si cerca il modo di ammazzare il tempo, e considerata la latitanza dalla mia città per quasi 4 anni, avendo già abbandonato il mezzo di locomozione, mi incammino. Sembrerà stupido, ma per me è stata una specie di rivelazione. Se già conoscevo poco, o meglio, se conoscevo in modo superficiale la mia città perché sempre vissuta rincorrendo le mie attività quotidiane, oggi mi rendo conto di non conoscere più Torino. Molti luoghi sono stati ripresi e stravolti, rimodernati, rinfrescati, rivisitati... ed a pensarci bene altri ancora sono in corso molte opere di questo genere. In questa mia prima missione, ormai è diventata tale, di riscoperta della città in cui ho vissuto la maggior parte della mia vita, ho ripercorso la zona del quadrilatero romano, delle Porte Palatine, del Duomo sempre girovagando senza una meta precisa ma percorrendo le vie che collegano queste zone. Nuovi giardini utilizzabili in gestione ad un albergo (chissà poi perché?) le porte Palatine ieri difficilmente raggiungibili, oggi si lasciano attraversare da una passeggiata quasi fuori dal tempo e dalla spazio, lasciandosi alle spalle il piazzale del Duomo, ancora in rifacimento (forse a causa del famoso incendio della sindone?) Poco oltre le Porte Palatine un giardino non recintato con panchine sotto alcune strutture dal design moderno che si contrappongono alle antiche porte. Piazza Repubblica, che era proprietà di una popolazione ambigua tutte le sere e le notti che è ritornata in possesso dei comuni cittadini contrapponendo una nuova veste con i vecchi banchetti del mercato di tutti i giorni ed edifici di vecchia costruzione con nuove strutture rimodernate, come nella zona del quadrilatero romano poco più avanti che ancora affascina con la sua architettura edilizia del settecento con, le vie strette alcune con sampietrini altre ormai già asfaltate, con i nuovi locali che animano la vita notturna della zona, concepiti con il più moderno design, a volte troppo "cool".
Impensabile per me immagina come era un tempo, ogni volta che ci sono dei cambiamenti architettonici, se non perfettamente conosciuti o vissuti, dopo qualche mese dal cambiamento non ci si ricorda più come era, avendo solo delle sensazioni che nascono da ricordi lontani ed offuscati. Straniero in patria ho vagato per oltre un ora tenendo il naso all'insù piuttosto che fermarmi a guardare nuove ambientazione della mia città che non conoscevo abbastanza e che ancor meno conosco oggi… a vedermi con altri occhi si poteva pensare che fossi un turista disorientato…
Un esperienza forse troppo bella per essere vera, ma quante volte capita di visitare, come turista, la propria città.
mr.zugo