mercoledì, aprile 25, 2012

Antichi Tepori

Giallo come il sole nel mattino
Appare sulla porta
Il fiato si ferma... per un attimo

Sinuoso come un gatto siamese in posa
Riempie lo spazio circostante
Gli occhi la seguono ipnotizzati

Luminoso come un diamante sull'anello 

Brilla in mezzo a mille volti
Il cuore sussulta e si risveglia

Elegante come airone sull'acqua
Lascia l'immobilità muovendo il passo
Il corpo lentamente l'accompagna

Bianca e soffice come nuvole nel cielo
Cammina tra le vie della città
Il calore scorre e scalda il sangue

Fresca come l'acqua corrente
Ti parla e ti ascolta
La fantasia scorre libera al suo suono

Calda come coperta di un tempo
Ti si avvolge addosso con delicatezza
Una seconda pelle ti veste


Il corpo e la mente corrono ad antichi tepori
La mente si svuota
Il corpo si rilassa
Il passato arriva ed apre la porta sul futuro

martedì, aprile 24, 2012

Sognando Arale

Dopo un periodo di tormento, comincio a vedere la luce in fondo al tunnel e ne approfitto per lasciare spazio ai sogni ad occhi aperti che qualche volta aiutano a disegnare qualcosa del domani, un po' come mi è successo qualche sera fa. In giro per Roma , mi ritrovo di fronte ad una delle fontane più famose al mondo, e lì tutto sembra iniziare.


Al suono dello scorre dell'acqua della fontana di Trevi mi sono ritrovato catapultato in un mondo che ancora non esiste, un po' come nel cartone animato di Arale, la bambina tutta matta dei cartoon che vive su di un isola tutta strampalata, colorata, ricca di assurdi personaggi. Catapultato in una realtà senza tempo senza spazio. Ero lì a bordo della fontana, ad occhi chiusi ascoltavo il rumore dello scrosciare dell'acqua, accompagnato dalla voce di una ragazza, poco distante da me, che pian piano si trasforma in quella Arale, che attraversa la mie orecchie mescolandosi al suono dell'acqua trasportandomi altrove. Come una nuvola sospinta dal vento mi sollevo e seguo quella voce che calda e calma mi dice di essere pesce ed io lo divento, mi lascio portare dalla corrente delle parole che delicatamente mi catapultano in una realtà dove nulla è più come prima, dove i problemi hanno sempre una soluzione, dove non manca una abbraccio o una parola di conforto che ti sollevano dalla mestizia. Le tossine della mente mano a mano sbiadiscono e lasciano spazio solo al torpore di una realtà che mi si stringe addosso e mi si infila sotto la pelle. Forse una nuova droga si impossesserà di me, ma credo che non sia per niente nuova, bensì al contrario una delle più antiche e potenti. Si perché una volta che la provi quella non la molli più, ne senti sempre il bisogno e se ti manca ci stai male, ma ora è tutta per me quella sensazione che ti si impregna addosso. Come la luce in fondo al tunnel ti fa trovare le energie per arrivare fuori, così questa cosa, ti carica, ti energizza e non puoi esimerti dal farti riempire. Il futuro è questo! Drogarsi di quello che ti fa rialzare la testa ogni volta, che ti fa scoprire ogni cosa come fosse nuova e vista per la prima volta. Questa è lei. La mia nuova droga, capace di esaltare l'immaginazione e di stupirsi piacevolmente di ogni cosa, di appassionarsi a tutto quello che non si conosce e se lo si conosce scoprirlo attraverso gli occhi di altri. Bel mondo questo di Arale che con la sua ingenua e stupefacente innocenza affronta qualsiasi cosa ma non le manca la forza di difendersi dalle intrusioni di quanto invece vorrebbe ingrigire tutto quanto. Il sogno si interrompe. Ma basta poco perché riprenda senza preavviso grazie ad uno dei gesti che spesso non si considerano più (quanto tempo da quando ho tenuto la mano di un altra persona), e così il sogno ricomincia e più colorato di prima mi scalda dentro, tanto non sopportare quasi tanto calore, ma non voglio smettere di appagare la mia fame di benessere, e prendo questa droga nella mano, la stringo tanto basta per farmi permeare sino al midollo: per troppo tempo sono stato senza questa adrenalina in corpo, ed ora voglio tenerla tutta per me. Si sono geloso, questa dopamina deve essere solo mia!

Ahimè anche questo sogno sfuma riportandomi alla realtà, ma come per gli altri lascia un segno indelebile e qualche nuova consapevolezza per il futuro. In fondo lasciare che l'immaginazione ci pervada non nuoce più di tanto, basta tornare di tanto in tanto al mondo reale a vedere se è migliorato.

mercoledì, aprile 11, 2012

Speriamo Non Sia Così

Sono alcuni giorni che sono tormentato, e rispetto a qualche giorno fa, non c'è un motivo ben preciso. Non so bene a cosa sia dovuto, ma quando sono pervaso da questo tipo di sensazioni non marca bene. Aleggiano troppi pensieri oscuri, come dei flash di vita futura che non prospettano nulla di buono. Un solo pensiero mi gironzola per la capoccia vuota: "saranno tempi duri" e non solo limitatamente al lavoro, anche nella vita di tutti i giorni comincia a diventar pesante l'aria; le spese aumentano, gli imprevisti si accastatano uni sugli altri, stravolgimenti lavorativi (e ringrazio di averne uno!!) che ti lasciano nel limbo per giorni se non settimane. Un nervosismo di base serpeggia nelle mie giornate, anche perché partecipando, seppur indirettamente, alla vita di altri, è palpabile l'umore grigio e mesto che si condivide e si vive da un po' di tempo a questa parte. Alcuni cercano di trovare modo di impegnare le proprie giornate, chi con attività di formazione, chi di educazione fisica, chi scomparendo nelle letture preferite, chi nella musica suonata od ascoltata, chi sul non tanto più fantastico mondo virtuale di internet; ciononostante al ritorno alla realtà le cose non sono cambiate, anzi è ancor più forte il senso di frustrazione per la netta differenza tra le realtà ricercate e quelle vissute.
Spesso l'ho detto, ed ancora lo ripeto, mi sento una persona fortunata, ma la mia empatia sta arrivando agli sgoccioli. Mentre un tempo mi rasserenava la miglior vita deglia altri, vedendola come un possibile traguardo da raggiungere, ora mi rendo conto che forse non era tutto così bello e affascinante come poteva sembrare. Le brutte notizie si susseguono, e nemmeno nei giorni di festa i media ci danno tregua. Fuggire, evadere, svicolare diviene sempre più complicato: spegni la TV per non sentire brutte notizie, e l'amico ti racconta della disgrazia propria o di qualcuno vicino; accendi la radio per sentire un po' di musica per dimenticare per qualche momento lo schifo della giornata, e passa la notizia/commento di qualcuno su nuove tasse o di qualche incidente; vai in palestra per sfogare la tensione e cercare di svuotare la mente e senza volere senti negli spogliatoio dire di qualcuno che nenache 50enne è passato a miglior esistenza. Esci di casa e gente litiga per la fila, discute per l'ultimo pezzo di pizza o chissa che altro.
Le sensazioni non sono per niente buone (che per caso già l'ho detto??), e per di più ci si sente impotenti anche nelle piccole cose, viene a mancare la fantasia per sollevare il malumore di qualcuno, o ancor peggio ci si prova ma gli scarsi risultati demoralizzano ancor di più. Al momento sto attendendo solo che passino i prossimi 13 giorni, così da poter scappare al 14mo e prendere il cammino di casa, augurandomi che le potenziali tappe lungo il viaggio si rivelino migliori delle sensazioni di queati giorni. Ma per ora, quel pensiero resta, me lo devo tenere, come sempre piangere dentro, per non farsi vedere deboli, fare buon viso a cattivo gioco per non dare adito a strane supposizioni. Questa aria grigiomesta speriamo non duri troppo.
Siamo in pieno aprile, il mio mese, e quest'anno non mi sta dando nessuna soddisfazione!
Che dire non resta che sperare che non sia così come me sento addosso, come un vestito troppo corto e stretto, scomodo e fastidioso... già speriamo non sia così.

giovedì, aprile 05, 2012

Svanire, Divenire. Essere!

Io. Ed è così che ci risiamo, come poteva mai essere diverso, quando ti sembra che le cose stiano tutto sommato funzionando o procedendo, ecco che arriva il solito bambinetto molesto a rovinare il tutto. Si perché viene proprio lì a mettere il ditino e rovinare l'ingranaggio.
Me. No, non è vero non è così!
Io.Si certo il tempo passa dunque le cose è normale che cambino, in meglio o in peggio è sempre difficile dirlo, ma come conseguenza naturale dello scorrere del tempo, le cose cambiano.
Me. Si questo sì!
Io.Siamo concordi dunque è normale che ad oggi i cambiamenti sostanziali sono circa su per giù 5 forse 6 o anche 4 ma insomma, è normale che la morfologia venga stravolta, sottoposta a interventi chirurgi più o meno rilevanti tali da cambiare la percezione futura oltre che il percorso da intraprendere.
Me. Beh, si certo si può concordare con questo, ma...
Io. Niente ma, suvvia che vuoi che sia? Cambiare fa bene, tanto se ci rimettono le solite persone, tanto danno non si fa... no? E poi dai che è diverte ricominciare da capo, ogni volta, portando in alto nuovi volti, per nascondere quelli vecchi (per non dire nefasti), così da avere l'idea che sia sempre tutto una novità, dando modo a qualcuno (forse i soliti) di gongolare per la creatura creata.
Me. Ma, non direi che...
Io.Va bene, va bene. Te lo concedo non è sempre tutto oro quello che luccica, ma d'altronde che si poteva fare di diverso, insomma... dai. Certe cose non si potevano più lasciare così, un po' più di stress e un po' più di pressione cosa vuoi che siano per gente come noi che sa sempre riqualificarsi, rinnovarsi e soprattutto reinventarsi? Sono bazzecole, in fondo ne abbiamo passate tante altre. Dai che andrà tutto bene.
Me. Eh no! Ora ti dico io, come la penso! Concesso che i cambiamenti siano fisiologici, ma non così frequentemente e per certi versi radicali, come quest'ultimo. Vero certe situazioni erano insostenibili, ma perché oggi noi dobbiamo perdere la nostra identità. No. Non parlare, lasciami dire ed ascolta. Forse non vuoi accettare l'idea che stiamo svanendo, perdendo quell'identità che ci rendeva di sostanza e cocnreti, stiamo divenendo solo ombre più o meno scure, con la tendenza ad essere trasparenti ed impalpabili, che nessuno più vedrà, perché ci perderemo nelle molte altre ombre che riempiono gli scaffali dell'oblio. Si, te lo concedo, lo leggo nei tuoi occhi, sono forse troppo disfattista e pessimista, ma non puoi negare che tutto quello che è stato costruito, andrà perso e forse nessuno avrà tempo di rendersene conto e di rammaricarsene. Te lo ripeto rischiamo di svanire e divenire un qualcosa di meno pregiato e meno nobile. Non mi bastano più tutte le giustificazioni di questo mondo. Ma non abbiamo i mezzi per impedire questo declino, siamo stati troppo bravi a dissolvere matasse, togliere maschere, illuminare angoli bui e questo ha spaventato il mostro che oggi chiede l'obolo per la nostra sopravvivenza. Il tuo volto parla da solo, anche tu sai e concordi che è così, ma ti volevi illudere, ma la tua coscienza come la mia non ci stanno a questi compromessi.
Io. Si è come dici. Ma cosa possiamo fare allora?
Me. Cosa? Semplice quello che abbiamo sempre fatto. L'esperienza e la malizia non ci mancano per fare quello che sappiamo fare meglio. Ripartiamo da qui: ci rimbocchiamo le maniche e secondo le regole del Sun Tzu proseguiremo per il cammino che ci si para davanti. Tanto nessuno può corrompere quelle che siamo, mai, abbiamo troppo rispetto per noi stessi e come sempre non ci portiamo in collo nessuno. Fosse anche tra qualche anno, ma ritroveremo l'ordine delle cose ed il loro senso, i modi per combattere sono innumerevoli, troveremo anche in questo frangente la giusta chiave di volta.

domenica, aprile 01, 2012

Corpo Nero


Senza luminosità assorbo luce
Con infinitesimo spiraglio
Non restituisco nulla
Ingurgito brillantezza
Non vivo, immobile resto
Maggiori sono gli stimoli
Ancor più resto indifferente
Di energia mi alimento
Sono sì quello: il Corpo Nero
Dunque non stimolarmi
Perché non ti darò nulla
Nella teoria esisto
Ma nella realtà sono ben diverso
Non stuzzicarmi
Potrei stupirti e bruciarti
Insomma in quanto Nero
Lasciami stare
Potresti farti male.
Nero sono e Nero resto
Non chiedermi di essere altro
Corpo Nero io sono.