domenica, gennaio 29, 2023

Progetto 50

Ad ogni inizio anno, solitamente, si tende a fare la lista dei buoni propositi. Pratica assai comune che a volte assume la forma di atto scaramantico per esorcizzare il passato oppure come rituale di buon auspicio per il nuovo anno che ci si avvia ad affrontare. Per quanto mi riguarda questo 2023 può rappresentare un anno di svolta. Di sicuro non grazie alla lista dei buoni propositi, ma di certo grazie agli intenti e le future azioni che cercherò di mettere in campo.

La premessa da tenere in considerazione è che caratterialmente sono un tipo riflessivo, quindi difficilmente le mie azioni sono dettate dell'impulsività; per ogni decisione presa dietro c'è sempre un periodo di "decantazione" in cui rifletto per vagliare, valutare, considerare ogni possibile aspetto e dettaglio. Sono comunque consapevole che è pressocché impossibile prevedere e considerare tutto, ma per me avere lo scenario più ampio possibile è un modo per mettere in atto le mie scelte nella misura più sicura e proficua possibile, pur aspettandomi l'imprevisto.  Premesso questo la mia lista dei buoni propositi si può considerare a tutti gli effetti un lista di intenti, che potranno sicuramente essere disattesi per qualunque motivo: una mia debolezza o mancanza, un imprevisto o condizioni a me aliene che potranno limitare o impedire le mie azioni.

Dunque iniziamo: quale potranno mai essere i miei intenti per questo 2023?

Per la verità più che di intenti dovrei parlare di un solo intento per quest'anno: imparare a condurre una vita migliore attraverso diverse attività e diversi aspetti che sono certo influiranno positivamente sul mio benessere complessivo. Giusto per dare una forma a questo unico intento gli ambiti su cui mi dovrò concentrare a livello macro si possono riassumere in tre:

  1. Salute
  2. Cultura
  3. Progetti
Con salute si può intendere anche benessere ed equilibrio "fisico": in questo caso ho diversi micro obbiettivi che non sono stati scelti in modo generico o superficiale, ma per lo più dettati da alcune situazioni personali. Per l'età che traguarderò quest'anno si sta rendendo necessario riprendere la forma fisica, quindi tornare a praticare un po' di attività fisica che comporterà sia un miglioramento del tono muscolare (necessario per le articolazioni ed in particolare per la spalla destra e per le ginocchia) sia un miglioramento del peso, meglio distribuito tra massa grassa e massa magra, infatti non credo di poter parlare di perdita di peso vera e propria: per la mia costituzione non accadrà mai o meglio non accadrà in modo convenzionale. Sempre per una miglior stato di salute è giunto il momento anche di migliorare la masticazione per cui dovrò affrontare alcuni interventi che sono ormai d'obbligo; la masticazione è elemento essenziale anche per un altro obiettivo, imparare a mangiare meglio per una corretta alimentazione

Negli ultimi anni tra la pandemia e le nuove modalità di lavoro, si sono instaurate delle dinamiche che progressivamente mi hanno portato ad un torpore mentale che ad oggi creano un peso insostenibile per non dire insopportabile. Se in precedenza di tanto in tanto si creavano delle dinamiche utili a mantenere una certa vitalità mentale, ora il perdurare di condizioni di immobilità sono tali per cui la mia mente è in fermento perché necessita di stimoli più dinamici, diversi e per certi versi più alti. Tornare a coltivare la cultura sarà quindi una via stimolante per ravvivare interessi e l'apprendimento, gli obiettivi saranno sicuramente scegliere intrattenimenti più educativi, di per se semplici, il difficile sarà rompere le cattive abitudini per riuscire a tornare alla lettura, allo studio strutturato e non meno importante riuscire ad allargare le relazioni sociali fuori dai social e da internet o dal solo ambito lavorativo.

Anche se li ho indicati per ultimi, i progetti sono in realtà il primo passo per attuare gli altri due, infatti non è sufficiente stilare una lista di cose da fare perché si arrivi ad attuarle, come detto nella premessa, fare delle scelte e di conseguenza agire, per me è frutto di considerazioni e valutazioni che sfociano in micro o macro progetti da raggiungere via via con traguardi intermedi, con consapevolezza e forza di intenti, altrimenti ogni piccolo intoppo, imprevisto o cambio di condizione potrebbe diventare un facile pretesto per non agire i singoli obiettivi. Come detto l'intento è uno e creare progetti come fondamenta dell'intento principale è un mezzo per me molto efficace per traguardare non solo i singoli risultati ma anche quello principale. Imparare a condurre una vita migliore si rappresenta nell'instaurare nuove routine, diverse e migliori dalle precedenti, per intraprendere un nuovo cammino più stimolante, soddisfacente e più ricco. Sia chiaro che la mia vita precedente (o attuale che dir si voglia), non è così disastrosa, ma è giunto il momento di fare un ulteriore passo avanti e migliorare ancora un po', tenendo anche in considerazione gli scenari personali, lavorativi e familiari che col passare degli anni si trasformano. Ma in conclusione i progetti di questo 2023 quali sono? Riprendere e mantenere una "Mens sana in corpore sano", ovvero prendermi cura di me stesso a tutto tondo: stimolare la mente ricominciando a studiare, non tornado all'università, ma più facilmente iscrivendomi a qualche corso di studio strutturato per cimentarmi con materie che mi hanno sempre in qualche modo affascinato, e dall'altro lato iscrivendomi in palestra, cercando così di avviare un percorso di wellness per una nuova e migliore condizione psico-fisica.

Ed ovviamente in tutto ciò non mancheranno, alla mia maniera, sano svago ed i viaggi di quelli belli come dico io.

Rompere le routine non sarà facile, tendo ad essere pigramente lento ad agire, ma sono certo che il "Progetto 50", così l'ho voluto battezzare, per questo 2023 avrà buone possibilità di partire concretamente e di proseguire sino al raggiungimento dell'intento primario.


lunedì, gennaio 02, 2023

Covid-danno

immagine prelevata dal web
Molto bene! Ma non benissimo, proprio per niente. Il periodo "no" prosegue senza tregua,  non faccio in tempo a superare un'imprevisto che poco dopo se ne presenta un altro.
Ebbene, dopo la manutenzione straordinaria dell'auto di un paio di settimane fa, ad oggi dopo oltre 2 anni e mezzo passati indenne alla pandemia, questa volta anche io sono vittima del signor virus: il SarsCov-2.
Ho passato oltre 7 anni senza un briciolo di febbre degna di nota, ed è così invece che il 27 dicembre ultimo scorso e per 24 ore la temperatura è arriva sino a 38,6°. Fortunatamente in un giorno e mezzo tutto si risolve, al punto da non avere più febbre, ma solo un po' di dolori sparsi in tutto il corpo; niente tosse, niente mal di testa o altri sintomi. Nonostante non ci siano più sintomi, decido comunque di trascinarmi sino alla farmacia più vicina per fare un tampone, convinto che sarebbe stato negativo, come quello precedente di novembre.
Ed on vece no mio caro, invece no! Arrivano SMS ed e-mail dalla farmacia con esito "POSITIVO": mannaggia li pupazzetti. Ora comincia la trafila, non solo con l'isolamento fiduciario ma anche tutto l'iter burocratico per il lavoro, dove contrariamente a quanto succede nel resto del "mondo libero", dove lavoro io la positività al SarsCov-2 determina ancora tutta una procedura a parte che non sto a raccontarvi nel dettaglio per non tediarvi, ma vi garantisco che è veramente una gran rottura. Mi ritrovo così obbligato a chiamare il medico per farmi fare il certificato medico, per poi trasmetterlo insieme al esito del tampone al "focalpoint" della mia struttura per attivare tutta la pratica relativa alla malattia da Covid-19. Che stress! E sin qui molti di voi penseranno che tutto sommato non c'è niente di particolare, tanti hanno preso il covid, tanti sono stati male al contrario di me: sì è vero, mi è andata relativamente bene, ma potevo prenderlo dopo Capodanno? Eh no! Considerato il periodo di "sfighe" che ci vedono e mirano molto bene mi hanno praticamente rovinato il Capodanno. Sebbene io non siano uno di quelli che ci tengano particolarmente a festeggiarlo, in questa occasione il programma della serata era particolarmente interessante e di mio gradimento. Un cena non troppo sontuosa ne esosa, vista la serata in questione, ma certamente da passare in buona e gradevole compagnia, da gustare in tutta tranquillità. Il dopo cena invece avrebbe fatto salire gli entusiasmi avendo occasione di partecipare ad un concerto con una band locale di livello con un repertorio decisamente dinamico, allegro... molto in tema ai festeggiamenti di fine/inizio anno. Così grazie al Covid-danno non ho potuto godere della piacevole compagnia né della godibile musica per terminare un  non eccelso 2022 ed aspirare ad iniziare un miglior 2023. Ed è così che il mio biglietto è passato di mano ad una amica che ha preso il mio posto, con l'auspicio che si sia potuta godere la serata al posto mio.

Questi casi della vita potrebbero essere interpretati come premonitori, come precursori di un non troppo lontano futuro; potrebbero essere considerati come il risultato della ruota del karma che restituisce quanto abbiamo disseminato, o ancora si potrebbero definire banalmente come un colpo di sfortuna non meritato. Ammetto comunque che, anche ora che ne sto scrivendo, sono consapevole che tutto ciò sia senza senso... che non ci sia nessun disegno, nessuna premonizione, nessun segnale mistico. Personalmente sono più un tipo fatalista: prendo le cose così come vengono certo che accadano perché devono accadere ed indirizzare l'esistenza verso un percorso da cui imparare il meglio di quello che la vita ci propone. Si tratta solo della vita che scorre, che nella sua casualità si mescola ai nostri programmi, a quelli che crediamo o meglio speriamo di poter controllare e gestire. La verità potrebbe anche essere che la nostra esistenza si svolge o si svolgerà comunque oltre alle nostre decisioni, oltre ai nostri programmi e ben oltre le nostre aspettative. Se per due anni e mezzo sono passato indenne al virus del terzo millennio non è solo merito mio, ma anche di tutti coloro che mi stavano intorno: ora che me lo sono preso sono quasi certo che la minor attenzione mia e degli altri abbia fatto sì che mi sia toccato l'isolamento fiduciario. Nella cosiddetta sfortuna... la vera fortuna, di cui ringraziare a grandi inchini, è aver preso la variante sì più contagiosa, ma la più debole e con minori conseguenze e rischi.

Passato capodanno, passato il covid... eh no! Non sia mai che possa almeno uscire per l'Epifania, no, no... al 5 gennaio ancora positivo. Così mi toccherà attendere ancora qualche giorno per negativizzarmi, giusto per poter rientrare al lavoro dopo le festività natalizie senza essermi potuto godere granché di questi giorni. Sono a questo punto, impaziente di vedere cosa succederà nelle prossime settimane.