martedì, marzo 05, 2013

SMS (mai spedito)

Che dire? Ei fù un breve messaggio scritto sul un telefonino mai inviato, scritto in un momento malinconico e rimasto a decantare nella cartella delle bozze per una settimana circa. Marinato a dovere, non venne completato ne spedito, bensì eliminato senza pena e senza rimorsi. Ciò nonostante il pensiero intrinseco di quel sms è restato permanente nella mente e nell'animo continuando a maturare lentamente seppure in modo latente.
In effetti poche parole, per quanto scelte a dovere, mai sarebbero state in grado di spiegare, definire e  rendere al meglio il concetto che, vilmente forse, vi si nascondeva.
Sebbene il titolo del post possa paventare la possibilità di riproporre qui quanto era concentrato in quel messaggio, con buona probabilità così non sarà; a ben vedere sarebbe un momento significativo di "outing" ma non è assolutamente il caso che accada. Non che ci sia chissà ché da nascondere, ma è sicuro che non è il momento ne tanto meno il luogo adatto, che poi in realtà potrebbe anche andar bene, ma solo dopo aver condiviso personalmente e faccia a faccia quanto avrei voluto scrivere ed esprimere in quel momento. Ho comunque già imparato a mie spese che non è la cosa migliore condividere certi stati d'animo quando son preda della malinconia, specie se mista a solitudine. Non so se vi sia mai successo, ma a me capita spesso di iniziare a scrivere un post o un sms o una e-mail, e quasi al termine scoprirmi inopportuno obbligandomi così a non concludere e non spedire il contenuto per timore delle conseguenze. Troppo vulnerabile in quel momento potrei non essere in grado di sostenere la risposta o la reazione: già mi successe qualche anno fa, e non fu per niente piacevole.

L'animo umano è strano, ho la sensazione che a volte si corrompe facilmente alla goticità dei momenti di debolezza, indotta o intrinseca che possa essere, ed è in alcune di queste occasioni che si può scoprire la propria vulnerabilità nel suo senso più ampio: da un solo momento di cedimento si aprano gli scenari più svariati che esulano dal momento scatenante e ti lasciano un'impronta che a fatica scopare, sbiadisce solo un po', ti resta sempre un segno. Almeno su di me è così.

Forse un domani comparirà su questo blog un SMS XXL che raccoglierà i pensieri di quella sera e dei giorni che son seguiti, o forse no, per ora ho deciso che lascerò agli eventi futuri la decisione se concedere un nuovo momento di liberazione, per ora mi tengo queste sensazioni contrastanti e contraddittorie addosso aspettato che i tempi maturino e facciano fuoriuscire quanto ancora è nascosto dentro di me.

domenica, marzo 03, 2013

Hiroshima Mon Amour


Era da tempo che non andavo in questo locale, qualche anno devo dire, in parte per il fatto che avevo spostato il domicilio presso altra regione per motivi di lavoro, ed in parte perché il giro delle amicizie è cambiato notevolmente oltre ad essersi anche ridotto notevolmente. L'Hiroshima Mon Amour a fine anni '80 era situato nel centro della città ed sempre stato un circolo culturale molto attivo e frequentato proponendo diversi eventi musicali e non accogliendo sempre tutti coloro che volevano trovare un luogo ad ampio respiro senza discriminazioni o scelte di alcun genere. Tra la fine degli anni '90 e l'inizo del 2000 si sposta in una zona più periferica della città ma non perde smalto e seguito, anzi, forte dei nuovi e più ampi spazi si fa più forte restando una delle realtà più solide e presenti nella città. Quindi ancora oggi prosegue la sua vita di associazione culturale accogliendo sempre tutti e proponendo molti eventi incontrando il gusto di parecchi torinesi.
L'ultimo martedì di febbraio, grazie al promemoria di una amica, seppu correndo un po' sono riusto a partecipare ad una delle serate proposte dal HMA, ovvero in occasione del 20ennale di NEWS, principale pubblicazione di Torino che riportata tutti i maggiori eventi e mette a disposizione l'elenco di molti locali della città sabauda,  ha proposto una serata gratuita nella quale poter gustare la comicità grazie allo spettacolo "Scusate il disagio": 
«Cabaret a ritmi televisivi per lo spettacolo condotto da Beppe Braida con la partecipazione di: Gianpiero Perone, I Mammuth, Max Pieriboni, Dedio, Marco Bertone, Mauro Villata, Enrico Luparia, Claudio Sterpone, Vanessa Giuliani, CD ROM,  Elena Ascione, Massimo Pica, Vito Garofalo, Wuoz, Pis&Lov, Amedeo Visconti, Norberto Midani, Francesco Damiano.

Beppe Braida ha riunito attorno a sé un “manipolo”…di ottimi comici per portare live i ritmi delle migliori trasmissioni televisive. Due ore di spettacolo dove l’incalzante susseguirsi di cabarettisti inchioda gli spettatori davanti al palco in un continuo di risate ed applausi.
Fulcro attorno al quale ruota tutto lo show è Braida che nel tempo ha dimostrato di saper giostrare abilmente doti di intrattenitore, di comico, di spalla, mettendosi così al servizio del progetto stesso: un mix esplosivo di talento e professionalità che arricchiscono ulteriormente uno spettacolo di altissima qualità».
Ed infatti è stata una serata piacevole, poco meno di 2 ore in cui si è potuto dimenticare la giornata lavorativa e qualche preoccupazione personale e ridere all'insegna della comicità proposta da questo gruppo di personaggi davvero esilarante e coinvolgente. E pensare che non guardo mai questi spettacoli inTV perché non mi danno nessuna emozione, ma dal vivo è sempre una cosa diversa, più calda, coinvolgente ed esilarante, forse perché è più facile vedere le mimiche, le sfumature dei personaggi  e respirare l'atmosfera del palco e della sala degli spettatori, mentre dalla TV restano troppo lontani e freddamente poco coinvolgenti. Comunque sta di fatto che per la durata dello spettacolo mi sono sentito leggero come da un po' non succedeva. Purtroppo terminato lo spettacolo ho dovuto fare i conti con le responsabilità e soprattutto con la fatica degli orari di sveglia e lavoro, per cui non ho potuto assistere anche al concerto che seguiva dei "Disco Inferno" ma mi sono sono ascoltato solo la parte introduttiva mentre mi accomiatavo dagli amici con cui mi ero ritrovato.
E' stato piacevole ritornare al Hiroshima, mi ha fatto fare un tuffo nel passato della mia gioventù un po' più spensierata rispetto alla vita odierna. Dovrò ricominciare a seguire questo circolo potrebbe darmi qualche nuova opportunità di svago.