venerdì, dicembre 21, 2007

Feste Doloranti

Non volevo più scrivere nulla sino al nuovo anno ma dopo quanto ho letto ieri sera, e pensando a quanto la sofferenza sia una maledetta compagna di viaggio che non ci molla mai, mai... non potevo non scrivere quest'ultimo post.
Un mio collega è in coma all'ospedale per un incedente d'auto grave, generato da un incosciente ubriaco, e le ultime notizie non sono per niente rassicuranti, ci sono rimasto male, ho sentito freddo dentro tanto freddo; sono morti 6 operai sul lavoro per negligenze varie, persone a me più o meno vicine soffrono per malattie di ogni tipo, chi per difficoltà fisiche, chi per colpa dei tumori... Noi stiamo per festeggiare perché siamo fortunatamente in salute, e piccole screzi, disagi non sono niente in confronto alle vere sofferenze altrui. Non so voi ma certamente io non voglio far finta di niente, ed anche se solo virtualmente questo è il mio regalo di Natale per loro:

Dono un Abbraccio sincero, arricchito da un caldo Sorriso
per ricordare loro che vale sempre la pena, Combattere
e che vorrei Condividere la loro Sofferenza per poter
alleviarli un po' e far capire loro che non sono soli mai!

Non ho altro da aggiungere la mia rabbia e la mia frustazione mi impediscono di scrivere qualcosa di più sensato sulla sofferenza e sul dolore. Esistono e dobbiamo convicerci, ma non deve mai succedere che le persone siano da sole quando stanno male. Il mio pensiero e con coloro che soffrono, ben poca cosa, ma dovevo dirlo!
mr.zugo

martedì, dicembre 18, 2007

Prendila Con Calma


Un pensiero che ho ricevuto in e-mail che mi sembrava bello condividere:
Hai mai guardato i bambini in un girotondo?
O ascoltato il rumore della pioggia quando cade a terra?
O seguito mai lo svolazzare irregolare di una farfalla?
O osservato il sole allo svanire della notte?

Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce.
Il tempo è breve.
La musica non durerà.

Percorri ogni giorno in volo?
Quando dici «Come stai?» ascolti la risposta?
Quando la giornata è finita ti stendi sul tuo letto con
centinaia di questioni successive che ti passano per la testa?

Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce.
Il tempo è breve.
La musica non durerà.

Hai mai detto a tuo figlio, «lo faremo domani?»
senza notare nella fretta, il suo dispiacere?
Mai perso il contatto, con una buona amicizia che
poi finita perché tu non avevi mai avuto tempo
di chiamare e dire «Ciao»?

Faresti meglio a rallentare.
Non danzare così veloce.
Il tempo è breve.
La musica non durerà.

Quando corri cosi veloce per giungere da qualche parte
ti perdi la metà del piacere di andarci.
Quando ti preoccupi e corri tutto il giorno,
come un regalo mai aperto... gettato via.

La vita non è una corsa.
Prendila piano.
Ascolta la musica.

N.B.non è una mia opera, l'ho recuperata dalle solite catene via e-mail ed avendola trovata interessante e degna di essere riportata qui è stata postata.
mr.zugo

mercoledì, dicembre 12, 2007

Feste & Depressione

Questa mattina mi è venuto male allo stomaco... Dialogando su uno dei tanti messanger che la tecnologia ci mette a disposizione, parlando con una persona di riflesso ad una sua affermazione mi è venuto un brutto pensiero. Il senso di colpa mi ha assalito che ho cercato di purgare immediatamente confessandolo al mio interlocutore. Tragedia! Nonostante dall'altra parte ci fosse una persona che io apprezzo, pur scusandomi è successo l'imponderabile. Niente sangue, niente insulti, solo un pacato scambio di vedute su argomentazioni esterne alla mia sciagurata associazione di idee.  Chiedo Scusa per questo, non era mia intenzione. Come risultato accomiatamento, delle due parti, con molta educazione e rispetto! Poi...Poi rileggendo la discussione, specie quella di chiarimento, un senso di rabbia soffocata mi ha assalito! Pare che, effettivamente, io e molti altri soffrano di depressione, tristezza, ansia e stress durante le feste: chi per idiosincrasia verso le festività, chi per questioni economiche, chi per senso di solitudine, chi per sensi di frustrazione e chi per ansia da regalo: personalmente non lo accetto più! Ora anche durante quelle poche occasioni che ci sono concesse di essere sereni, felici e di poterci dedicare al prossimo, ci roviniamo tutto con la "depressione da feste".

Scusate il parziale francesismo: vaffa...!!!!

Ci siamo proprio dimenticati di certi insegnamenti, e sopratutto di ascoltare il cuore: non serve aspettare natale o pasqua, o capodanno, o le vacanze estive per essere felici, sereni, allegri e spensierati o per essere «più buoni» o fare un dono. La nostra ricchezza è dentro di noi, basta lasciarla venire a galla e concederla agli altri; non occorrono grandi regali, grandi gesti o chissà che altro per essere buoni, felici, ecc. Essere se stessi e dedicarsi un po' agli altri è tantissimo. Domanda: un po'? cosa vuol dire? Quel poco che basta a far sentire agli altri e a se stessi che si esiste e ce ne accorgiamo. Non ho voglia ora di farla troppo lunga, quindi concludo dicendo solo che per cominciare quest'anno oltre ai regali materiali (chi si può permetterlo di farli - io no ahimè!) sarebbe bello che molti, spero tutti, abbiano il coraggio di donare le seguenti cose:
  • un Sorriso – Sincero
  • un Abbraccio – Amoroso e accogliente
  • una Carezza – Delicatamente dolce
  • un Pensiero Bello – Scritto a mano su un cartoncino
  • un Fiore Solo – Scelto con cura
  • un Disegno – Fatto con l'innocenza dei bimbi

Questi possono essere donati da tutti a tutti, senza sforzo se si fa parlare il cuore e l'anima, questo per me sarebbe un inizio per un natale (e non solo) non convenzionale: prima regaliamo noi stessi e un po' del nostro tempo agli altri, poi tutto il resto. Da quanto tempo non stiamo più con gli altri per il solo piacere di starci?
Niente depressione o tristezza, niente idiosincrasie o stress da ansia; io per primo voglio trovare il coraggio di fare quanto ho scritto: godermi la vita e la compagnia delle persone (^_^).

mr.zugo

lunedì, dicembre 10, 2007

Nera & Trash-Splatter

Incredibilecome stiamo sopravvivendo a noi stessi! Siamo ormai nel terzo millennio ed ancora l'umanità vive in funzione delle tragedie, delle situazioni orribili, della vita grottesca del prossimo.Le notizie di cronaca nera sono orami le prime che vengono riportate, a parte eventi di politica che qualcuno ritiene più importanti. Dolori, stragi, assassini, violenze, e chi più ne ha più ne metta... Questa mattina mi sono stupito di me stesso: tanto nauseato di tutta questa società che gode delle assurde atrocità della propria comunità, quando sono rimasto imbottigliato nel traffico per via di un incidente d'auto in città, mi sono adirato quando mi sono reso conto che in realtà si poteva procedere tranquillamente, ed invece tutti a fermarsi davanti ai rottami delle auto a guardare se vedevano il morto, il ferito o qualsiasi cosa potesse appagare la loro fame di morbosa curiosità : «...ma porca loca, andate avanti invece di stare lì a guardare la sofferenza di qualcuno, tanto l'ambulanza ed i vigili del fuoco sono già intervenuti, non serve altro aiuto, anzi, levati di torno e lasciali lavorare in pace invece di fare casino intorno all'incidente...».

A volte mi vergogno di quanto sono distante da certe cose, ma in fondo a parte al notizia... cosa altro devo sapere i dettagli più scabrosi? Per quale motivo proprio non riesco a capirlo, dietro a quegli eventi ci sono persone che non sono più con i propri cari che soffrono... meno male che c'è ancora chi è mosso da compassione (mi auguro sia questo e non solo inetto opportunismo) che si prodiga a cercare di ricordare tutti le sfumature meno belle di certi eventi per sensibilizzare la comunità.

L'umanità ama il proprio dolore e gode di quello del prossimo: più nero, trash e splatter di questo non credo che possa esistere altro.
mr.zugo

mercoledì, dicembre 05, 2007

Malinconia - Oblio dell'Anima?

Ecco è successo di nuovo, ed  ahimè non posso farci nulla: solo aspettare. Questa è la seconda volta che la vera malinconia mi assale, mi abbraccia e mi avvolge. Nemmeno quando ripenso alla mia ex-ragazza mi travolge tanta malinconia, così forte ed intensa. Così ad oggi ho imparato che sono due le cose che ho amato e che senza le quali mi sento male, sconfortato, deluso, abbandonato, dimenticato.Mi hanno chiesto in questi giorni: «che hai? sei diverso, che ti succede che sei così silenzioso?»; ora posso rispondere perché ho focalizzato cosa è accaduto, così come per la prima volta anche in questa seconda occasione mi sono reso conto di aver lasciato, coscientemente, con tutta la lucidità di cui dispongo, un mio amore... una mia passione. Era giù successo 10 anni fa quando per diverse convergenze di situazioni, eventi e ambientazioni decisi di lasciare la Pallacanestro: il mio vero primo amore. Dopo 14 anni di attività a diversi livelli (dalle giovanili sino ai campionati di categoria interregionale) mollai tutto senza spiegazioni vere e proprie, come si dice appesi le scarpe al chiodo. All'inizio sembrò facile, per niente faticoso o costo, ma il tempo, inesorabilmente, mi aspettava ed alla fine ne venne che per tre anni non ero me stesso: niente allenamenti, niente compagni di squadra, niente partite e confronti con gli avversari, niente adrenalina, niente di niente. Ho provato a riprendere ma come per gli amori riscaldati non era più la stessa cosa...
Oggi sto provando di nuovo la medesima malinconia per una cosa che mai avrei immaginato. Mi sento anche stupido per quello che provo e per cosa lo provo, ma in fin dei conti dopo 8 anni di studi sull'argomento, varie esperienze, stage, più o meno correlati e dopo 7 anni a lavorare nel campo ho capito che era proprio «

mio quel lavoro», lo facevo come forse non farei mai altro. Un lavoro!! Inimmaginabile mi manca il Mio Lavoro! Ancora incredulo e stupefatto mi sono reso conto che vedere degli amici realizzare un prodotto editoriale, mi ha fatto sentire male... mi sono ritrovato nelle braccia delle malinconia che mi ha accolto nel suo silenzio, nella sua triste solitudine dei miei pensieri e ricordi.  L'unica cosa che mi consola è che ora so cosa capiterà dopo e in qualche modo so come comportarmi al contrario della prima volta... devo solo aspettare di liberare un nuovo amore.La malinconia è colei che ti porta all'oblio, ti fa guardare sempre la stessa foto immobile, senza concederti il tempo di guardare oltre quella foto: sempre uguale a se stessa; forse solo quando l'animo si sarà placato potremo sollevare gli occhi a guardare oltre.
mr.zugo