lunedì, febbraio 02, 2015

Che Dire...? Scomunicato!!

scollegato? scomunicato? disconnesso?
Più passa il tempo e meno trovo tempo. Fu una scommessa oltre che una delle tante sperimentazioni sul web quella di approdare su un blog, scelta che mi coinvolse ben oltre le mie aspettative; però col passare degli anni ed il cambiare delle piattaforme, molto di quell'entusiasmo è andato perdendosi.
Sono combattuto nella mie sensazioni e nelle mie necessità: mi manca venire qui a scrivere quel che mi passa per la testa, ma il poco tempo che mi rimane delle mie giornate tipo il più delle volte non mi invoglia a scrivere. Ma a ben pensarci la cosa potrebbe essere anche più complessa che non solo la mancanza di tempo. Nei momenti più disparati mi vengono in mente titoli e contenuti per dei post, spesso simpatici ed accattivanti, ma quando poi arrivo a casa, mi trovo svuotato e senza energie comunicative, come se il semplice fatto di aver pensato al titolo ed al contenuto del post equivale ad averlo scritto, tanto da non aver più voglia di cimentarmi a digitare sulla tastiera; sembra quasi che mi stia facendo il mio blog personalissimo in testa e non mi serva più venire qui a trascrivere i pensieri in parole di senso più o meno compiuto. Ma non è tutto, come ho scritto ultimamente, mi manca la volontà di "scambiare" di condividere e mettere in vetrina i mie pensieri; il senso di delusione che mi accompagna ultimamente dalla manca di relazioni "fisiche" tra le persone mi trascina nello sconforto e nell'ottusa convinzione che gli strumenti "social" allontanano le persone anziché avvicinarle; se un tempo internet accorciava le distanza, avvicinava le culture ed i pensieri, oggi internet con tutti i suoi strumenti allontana, tiene le persone a quel giusto distacco per  imperdire di approfondire il rapporto, mantiene quella diplomatica distanza per non farsi "leggere" dentro, evitando così il rischio di rivelare la propria intima natura con i suoi pregi ed i suoi difetti.

Quasi 2 anni fa abbisognavo di un telefonino e controtendenza me ne sono procurato uno che non era quello che tutti oggi hanno per le mani. Un semplice telefono con una videocamera di bassa qualità, nessuna uscita/ingresso usb, niente infrarossi, niente di niente: un telefono portatile come quelli degli anni '90. Ebbene senza uno straccio di applicativo che viaggi su internet sono quasi completamente fuori da ogni comunicazione di massa. La scelta fu ponderata: non volevo diventare uno schiavo di uno strumento. Ed ecco che 2 anni dopo vedo la maggior parte della genete che ad ogni occasione è a capo chino su questi marchingegni infernali a watsappare, a facebookkare, a twitteggiare, passando instancambilmente da una applicazione all'altra; io d'altro canto sono invece a testa alta a guardare tutti gli altri che a testa bassa pare si stiano guardando tutti i piedi; camminano a testa bassa, parlano al telefono mentre a testa bassa smanettano su queste virtuali tastiere qwerty a digitare millemila caratteri che riempiono internet di chissà quale saggezza popolare. Non riesco quasi più a vedere il volto delle persone, specie quello delle ragazze: sigh!

Che tristezza.

In quelle rare occasioni in cui riesco a scambiare due parole, mi accorgo che mentre io potrei abbondantemente superare i 140 caratteri il resto del mondo è fermo a 139. Non trovo più stimoli di conversazione che siano ritmati, continuativi e interettivi al punto giusto... mi si sta atrofizzando il cervello. Quindi che dire...? Mi domando se ha ancora senso venire qui a scrivere più di 139 caratteri, quando già al 50mo tutti smettono di leggere? Mi rammarico di avere un blog di oltre 100 post all'anno nella mia testa e non riuscire quasi a scriverne 1 al mese come nell'anno appena trascorso.

Per ora, mi accontento di essere qui questa sera a "lamentarmi" del fatto che non più molto da dire: mi sento "scomunicato e disconesso".

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