lunedì, gennaio 02, 2023

Covid-danno

immagine prelevata dal web
Molto bene! Ma non benissimo, proprio per niente. Il periodo "no" prosegue senza tregua,  non faccio in tempo a superare un'imprevisto che poco dopo se ne presenta un altro.
Ebbene, dopo la manutenzione straordinaria dell'auto di un paio di settimane fa, ad oggi dopo oltre 2 anni e mezzo passati indenne alla pandemia, questa volta anche io sono vittima del signor virus: il SarsCov-2.
Ho passato oltre 7 anni senza un briciolo di febbre degna di nota, ed è così invece che il 27 dicembre ultimo scorso e per 24 ore la temperatura è arriva sino a 38,6°. Fortunatamente in un giorno e mezzo tutto si risolve, al punto da non avere più febbre, ma solo un po' di dolori sparsi in tutto il corpo; niente tosse, niente mal di testa o altri sintomi. Nonostante non ci siano più sintomi, decido comunque di trascinarmi sino alla farmacia più vicina per fare un tampone, convinto che sarebbe stato negativo, come quello precedente di novembre.
Ed on vece no mio caro, invece no! Arrivano SMS ed e-mail dalla farmacia con esito "POSITIVO": mannaggia li pupazzetti. Ora comincia la trafila, non solo con l'isolamento fiduciario ma anche tutto l'iter burocratico per il lavoro, dove contrariamente a quanto succede nel resto del "mondo libero", dove lavoro io la positività al SarsCov-2 determina ancora tutta una procedura a parte che non sto a raccontarvi nel dettaglio per non tediarvi, ma vi garantisco che è veramente una gran rottura. Mi ritrovo così obbligato a chiamare il medico per farmi fare il certificato medico, per poi trasmetterlo insieme al esito del tampone al "focalpoint" della mia struttura per attivare tutta la pratica relativa alla malattia da Covid-19. Che stress! E sin qui molti di voi penseranno che tutto sommato non c'è niente di particolare, tanti hanno preso il covid, tanti sono stati male al contrario di me: sì è vero, mi è andata relativamente bene, ma potevo prenderlo dopo Capodanno? Eh no! Considerato il periodo di "sfighe" che ci vedono e mirano molto bene mi hanno praticamente rovinato il Capodanno. Sebbene io non siano uno di quelli che ci tengano particolarmente a festeggiarlo, in questa occasione il programma della serata era particolarmente interessante e di mio gradimento. Un cena non troppo sontuosa ne esosa, vista la serata in questione, ma certamente da passare in buona e gradevole compagnia, da gustare in tutta tranquillità. Il dopo cena invece avrebbe fatto salire gli entusiasmi avendo occasione di partecipare ad un concerto con una band locale di livello con un repertorio decisamente dinamico, allegro... molto in tema ai festeggiamenti di fine/inizio anno. Così grazie al Covid-danno non ho potuto godere della piacevole compagnia né della godibile musica per terminare un  non eccelso 2022 ed aspirare ad iniziare un miglior 2023. Ed è così che il mio biglietto è passato di mano ad una amica che ha preso il mio posto, con l'auspicio che si sia potuta godere la serata al posto mio.

Questi casi della vita potrebbero essere interpretati come premonitori, come precursori di un non troppo lontano futuro; potrebbero essere considerati come il risultato della ruota del karma che restituisce quanto abbiamo disseminato, o ancora si potrebbero definire banalmente come un colpo di sfortuna non meritato. Ammetto comunque che, anche ora che ne sto scrivendo, sono consapevole che tutto ciò sia senza senso... che non ci sia nessun disegno, nessuna premonizione, nessun segnale mistico. Personalmente sono più un tipo fatalista: prendo le cose così come vengono certo che accadano perché devono accadere ed indirizzare l'esistenza verso un percorso da cui imparare il meglio di quello che la vita ci propone. Si tratta solo della vita che scorre, che nella sua casualità si mescola ai nostri programmi, a quelli che crediamo o meglio speriamo di poter controllare e gestire. La verità potrebbe anche essere che la nostra esistenza si svolge o si svolgerà comunque oltre alle nostre decisioni, oltre ai nostri programmi e ben oltre le nostre aspettative. Se per due anni e mezzo sono passato indenne al virus del terzo millennio non è solo merito mio, ma anche di tutti coloro che mi stavano intorno: ora che me lo sono preso sono quasi certo che la minor attenzione mia e degli altri abbia fatto sì che mi sia toccato l'isolamento fiduciario. Nella cosiddetta sfortuna... la vera fortuna, di cui ringraziare a grandi inchini, è aver preso la variante sì più contagiosa, ma la più debole e con minori conseguenze e rischi.

Passato capodanno, passato il covid... eh no! Non sia mai che possa almeno uscire per l'Epifania, no, no... al 5 gennaio ancora positivo. Così mi toccherà attendere ancora qualche giorno per negativizzarmi, giusto per poter rientrare al lavoro dopo le festività natalizie senza essermi potuto godere granché di questi giorni. Sono a questo punto, impaziente di vedere cosa succederà nelle prossime settimane.

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuto! Lascia un segno del tuo passaggio sarà sicuramente gradito, basta avere rispetto, senza dimenticare di scrivere con buona educazione, oltreché firmarsi se non si ha una OpendID o un utente Google. Grazie.