lunedì, ottobre 17, 2011

Veleni Sociali - Ingordigia&Pigrizia

Stiamo vivendo un momento storico importante per il paese, tra crisi economica, un governo con la data di scadenza, grandi problemi strutturali nel lavoro, ma nonostante tutto le persone perseverano demoniacamente ad essere ingordi e pigri. La mia esperienza diretta mi porta ad ascoltare ragionamenti, riflessioni di molti sul fatto che non ci sia lavoro, quando invece facciamo i preziosi e rifiutiamo lavori modesti perché vogliamo il bello stipendio, l'orario flessibile, magari con poco da fare così da poter dare maggior rilievo alle futili questioni personali come telefonate agli amici, alle amanti o a chissà chi; il peggio però viene fuori quando magari per scelte aziendali per risparmiare ed ottimizzare, regolamentandosi secondo le regole dei contratti di lavoro nazionale, prende decisioni e modifica parzialmente la routine dei propri dipendenti spostando sedi di lavoro con le relative persone che iniziano una lamentela sterile solo perché devono fare dei km in più, solo perché dove verranno spostati non c'è il negozietto, la parrucchiera, la palestra, ecc. come se andare al lavoro fosse andare fare le "vasche" per negozi e per divertimento. Guardo fuori dalla finestra, metaforicamente parlando, e vedo aziende in difficoltà che non pagano stipendi, aziende che chiudono con i lavoratori che fanno i picchetti per protesta perché messi per strada, vedo disoccupati disposti a tutto per una giornata di lavoro ma vengono scalzati dal nepotismo. Poi riguardo coloro che si lamentano per un cambio di sede, ingrati dello stipendio quasi garantito che hanno ogni mese che non conta nulla, contano di più la parrucchiera e la palestra a portata di mano, tutto per costoro è dovuto lo stipendio, il poco lavoro, le comodità a portata di mano (ancor meglio se a discapito del lavoro). Insomma per farla breve i lavoratori italiani oggi hanno solo diritti, comodità e agevolazioni e nessun dovere. Sarà vero?
La mia realtà dice tutt'altro, ringrazio di avere un lavoro con uno stipendio regolare, e per averlo ho scelto per la seconda volta di andarmene dalla mia città natale per non restare e rischiare di prendere mezzi stipendi se non addirittura non prenderli proprio; faccio fronte con grande fatica alle spese necessarie arrivando sempre al limite del rosso in banca, selezionando ogni giorno l'esborso economico a fronte dell'effettiva necessità. Ogni mattina da lunedì al venerdì mi alzo per andare al lavoro e fare la mia parte, sapendo di fare solo il mio dovere, dove nessuno mi regala lo stipendio solo perché ho passato un pezzo di plastica in un apparecchio elettronico. Cerco di essere responsabile nella mia giornata lavorativa per essere a posto con la mia coscienza per poter a fine mese, essere fiero di quanto mi pagano e sereno per poter far fronte alle spese, nonostante i sacrifici.
Per tanto non credo possa esistere un lavoro diverso per gli altri, ognuno lo stipendio se lo deve guadagnare, non viene certamente regalato, ed ognuno dovrebbe aver la coscienza di lavorare per il giusto e non distogliersi dalle proprie responsabilità per farsi gli affari propri, se poi sento anche lamentarsi per qualche km in più di strada, piuttosto del fatto che non ci sia la parrucchiera, bhe concedetemi di indignarmi per questo e non certo per la finanziaria sulla quale non ci posso fare proprio niente (decidono altri per noi, è stato e sarà sempre così). Concedetemi lo sdegno e la perdita di rispetto per coloro che ingordi e pigri vogliono tutto e non danno o non fanno nulla per meritarselo.
Il momento storico per la società italiana è particolarmente delicato, occorre un po' umiltà e autocoscienza per poter sostenere la cultura, l'economia e la dignità dell'essere italiani. Facciamo sempre gli splendidi quando ci rapportiamo al resto del mondo, ma siamo solo degli sciocchi che si stanno portando al livello di un paese del terzo mondo, e non per colpa della finanziaria, ma per colpa di una popolazione, pigra, bolsa e avida di denaro e comodità delle quali può fare a meno. Confido che la paura della povertà e l'umiliazione di essere etichettati come pezzenti risvegli questo paese intorpidito dal mito del sovraconsumismo gratuito, che non esiste tutto è da pagare anche se tra sei mesi o a piccole rate, tutto paghiamo spendendo oltre quanto ci si possa permettere. Ingordi e pigri non fate il bene del paese e delle aziende in cui siete, smettetela di avvelenare tutto con quel vostro egocentrismo smodato e mettetevi a disposizione delle vostre famiglie, delle vostre aziende e del vostro paese, ritrovando e riproponendo dignità e valori per voi stessi e per tutti.

4 commenti:

  1. Siamo gente che dimentica facilmente. Egoisti, capricciosi e pieni di boria.
    Quando dalle agenzie di lavoro interinale chiamano, alcune persone nemmeno si presentano al colloquio. Quando qualcuno si presenta chiedendo lavoro la maggiore preoccupazione riguarda le ferie e i diritti.
    Vince il più furbo. Ci meritiamo quello che abbiamo, credo. E non c'è segno di miglioramento, anzi. I giovani sono per la maggior parte peggio di noi dell'età di mezzo. Prospettiva tragica, a vederla da qui, invecchiare in un paese che non ha rispetto per nessuno...

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  2. Già invecchiare in un paese in cui non c'è più rispetto è triste. Solo la nostra generazione potrebbe cambiare qualcosa... io non dispero ;-D

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  3. io invece dispero.... che sono vecchia e fertile... Zugo tu non disperi perchè non sei a rischio di maternità e Paola io ai colloqui agli interinali ci andavo ora non ci vado più perchè sono fuori dall' apprendistato. ditemi voi se a 33 anni devo sentirmi da buttar via per il mondo lavorativo o un peso per un' azienda....

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  4. Benvenuta cielidirlanda... io non dispero per rimettere un po' di rispetto al posto giusto. Per il lavoro convengo che sia disdicevole questo sistema di gestione lavorativa somministrata e controllata a segmenti di età e/o costi, e non a professionalità acquisite.
    Tieni duro, se molli è la fine.

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