venerdì, maggio 11, 2012

Quando il Gioco si fa Duro...

Dovrei andare a dormire per recuperare un po' di energie non tanto fisiche quanto mentali, ciò nonostante apro la cartella degli mp3 e seleziono un po' di canzoni e mi lascio trasportare dall'istinto ed attivo la connessione internet, apro il browser e vengo qui a scrivere. Appena è partita la musica la mente torna a qualche riga condivisa con una amica e penso che per motivi diversi e con valenze e importanze diverse ognuno di noi si trova in diverse occasioni di fronte a delle situazioni che ci mettono in difficoltà, oppure in crisi o quanto meno ci si ritrova con tante domande, poca serenità ed in alcuni casi senza ci sente anche prevaricati da qualcuno, qualcosa. Gli stati d'animo sono mesti, grevi! Tutto sembra girare contro la nostra felicità e la nostra serenità emotiva, spirituale e mentale. Io sto forse terminando uno dei momenti più complessi per quanto posso ricordare, di certo non il peggiore, ma c'è una buona dose di complicazioni. Per lo più sono economiche accompagnate anche da la mancanza di autostima lavorativa. Da poco più di un mese mi si stanno sommando spese impreviste che stanno intaccando la mia capacità economica di sopravvivenza, eppure sono mesi che limito le spese superflue e non necessarie eppure non è bastato. Sia chiaro non è il solito discorso lamentevole sul fatto che tutto costa di più o che il governo ci sta opprimendo, ormai sono totalmente immune a questo (o se volete rassegnato), mi preoccupa il fatto che questa fase calante non stia terminando e nonostante la massima attenzione che metto nel gestire le spese, non riesco a stare a galla. Tutto questo mi preoccupa e mi toglie serenità. Anche sul lavoro non trovo i giusti equilibri, per diverse questioni sono stato collocato in un contesto che mi fa stare nello stesso modo in cui stare se indossasi gli abiti sbagliati; le mie nuove mansioni sono in fondo le stesse che ho svolto qualche anno prima. Tali mansioni mi avevano talmente saturato e "nauseato" che mi avevano portato a trovare nuovi stimoli e nuove ambiti, che seppur trovati ora sono andati persi. Oltretutto vivo tutto questo ritorno al passato in modo sofferente e demoralizzante, pensando una volta di più che si tratti di una punizione. Mi sento reietto! Ed anche qui la preoccupazione è alta e sono profondamente demoralizzato. A tutto questo si somma che troppe persone che ruotano nella mia sfera personale, che fanno parte delle mia vita, anche loro stanno attraversa disagi simili e in alcuni casi anche più più onerosi dei miei. Tutto ciò mi spaventa!
Insomma è uno di quei periodi in cui nulla gira per il verso giusto, mentre un tempo trovavo forza per reagire dal "benessere" che vedevo negli altri, un po' come fosse un traguardo da raggiungere trovandolo nelle esistenze altrui, ora diventa sempre più difficile. Qui potrebbe partire la pantomima filosofica sull'esistenza triste dell'uomo, ma questa sera non mi va per niente. Ascolto le musiche che mi energizzano per racimolare le ultime risorse in fondo a me stesso per rielaborare e trasformare questa fase negativa in un momento di svolta. Fa parte della mia indole e del mio carattere: se arrivo al fondo, ci sto qualche tempo a macerare, per poi iniziare il processo di decantazione e lasciare sedimentare il peggio e trattenere solo il meglio con cui ricominciare, come si fa con il vino. Un'operazione che richiede pazienza, dove lasciare da parte la fretta consapevoli che il risultato finale darà la maggior soddisfazione. Dunque mi trovo qui a scrivere per iniziare questo primo passo verso la degustazione di una vita migliore. Il momento è congiunturale, la pecunia, la soddisfazione lavorativa, la rivalsa emotiva e spirituale si stanno fondendo ancor più di prima facendomi guardare il sedimento che si sta depositando, permettendomi di sorridere per quanto resterà di meglio.

Non ci sto a farmi prevaricare dagli eventi, non voglio vestire la povertà perché non è conseguente a qualche mia negligenza, non voglio sentirmi reietto perché in passato mi hanno fatto perdere l'amore per "l'arte della stampa", ne tanto meno voglio restare tristemente solo. Se devo dare fondo ad altre energie non mi tiro indietro è uno degli insegnamenti che ho ricevuto quando mi dissero "se vuoi migliorare, fallo quando sei stanco, da riposato è troppo facile fare bene!" come a voler dire rimboccati le maniche e non piangerti addosso. Occorre mettere i propri valori in campo quando le cose sono più difficili e mettersi in discussione sempre una volta di più per oltrepassare quei valichi che sembrano insormontabili. Banale e insignificante inorgoglirsi quando si fanno risultati quando tutto è facile.
Quindi parafrasando un fantastico film: "Quando il gioco si fa duro... i duri cominciano a giocare!"

1 commento:

  1. ... eh sì! Concordo, in questo caso quello che ci vuole è un'azione assolutamente futile e stupida... ed io ho già in mente qualcosa (^__^)

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