venerdì, maggio 30, 2014

Non Casualità

Maurits Cornelis  Escher - Encounter, 1944 - Litografia
Più passa il tempo è più mi convinco che nulla accada per caso, pensiero che in quest'ultimo anno è andato consolidandosi a seguito di eventi che, seppur casuali, messi insieme definiscono un percorso ben preciso. Tale percorso non è ovviamente uguale per tutti, vuoi per le esperienze che si vivono, vuoi per le persone che si conoscono e si frequentano, vuoi per le scelte che ognuno di noi fa in base ad esigenze e presupposti diversi. La non casualità che mi riguarda, sinceramente, la trovo però alquanto singolare e per certi versi anche rassicurante.

Quello che è accaduto in questi ultimi mesi ha quasi del mistico o qualcosa del genere che non riesco a definire con una sola parola. Per prenderlo in senso cronologico gli eventi scatenanti che mi hanno fatto riflettere sulla non casualità della mia vita cominciano un anno fa o poco più con l'incontrare un prima persona legata al mio antico "amore sportivo" ossia la pallacanestro; dopo decenni di lontananza e di percorsi diversi incontro il primo ex compagno di gioco sulla metro di una città diversa dalla nostra di appartenenza a cui è seguito anche il viaggio in treno per il rientro ognuno a casa propria; anche il secondo fortuito incontro, sempre con un ex compagno di squadra, è avvenuto nella movida torinese in mezzo a una moltitudine di persone durante una notte bianca. Così inizia questo viaggio nel ritorno al passato in cui nei momenti più disparati e nei luoghi meno presumibili si propongono e si concretizzano questi incontri con persone del passato o molto vicine al mio passato come ad esempio incontrare una nuova persona che lavora e conosce miei ex colleghi di un lavoro giovanile presto abbandonato e presto dimenticato, piuttosto che ritrovare un collega solo qualche settimana fa sempre legato allo stesso lavoro giovanile mentre eravamo entrambi a sostituire gli pneumatici delle nostre auto. Altro caso diventare oggetto di attenzione su un gruppo di un social network al punto di riaccendere i ricordi giovanili degli aderenti a quel gruppo sui tempi della giovinezza, che si tramutano anche in qualcosa di concreto ritrovandomi inviato a un ritrovo proprio in memoria di quei tempi trascorsi all'oratorio del paese. O ancora Incrociare al lavoro una persona conosciuta 20 anni prima lavorando per altra azienda ma scoprendo di aver lasciato un segno, fosse anche solo per la mia poco invisibile mole. Sino ad arrivare a poche settimane fa incrociando anche qui in mezzo a miglia di persone un blogger conosciuto e frequentato solo qualche anno fa prima che le nostre strade divergessero nuovamente. Persone, ricordi, esperienze che si riaffacciano alla mia memoria, a volte supportate dai nomi a volte solo riconoscendo il volto, ma procurando sempre un contatto ed uno scambio di memorie anche se per brevi momenti. Un passato che si ripropone raccogliendo diverse età della mia vita, passando dalla adolescenza, attraversando anche l'infanzia, la fresca maggiore età sino ad arrivare a persone anche conosciute e frequentate solo qualche anno prima.

La singolarità di questa non casualità sta nel fatto che nonostante abbia girato in lungo ed in largo, soprattutto in questi ultimi 10 anni, anche a distanza di centinaia di km, non restando mai più di qualche anno nello stesso posto, la vita sembra rincorrermi, raggiungermi e ricordarmi chi sono a da dove vengo. Il beffardo destino vuole essere presente nella mia non continuità per assicurarsi che io tenga ben a mente chi sono, quale strada ho percorso per arrivare ad essere quello che sono oggi. Se 20 anni fa pur percependo segnali e situazioni simili a quelli che sin qui ho descritto, non gli davo una valenza, prendevo quei momenti con più leggerezza di quanto non faccia ora che ho degli anni in più; potrebbe essere solo un modo diverso di percepire il tempo trascorso e quindi dando un peso maggiore agli anni trascorsi, sentendo la vecchiaia... ma se ci rifletto bene invece non può essere questo, a ben considerare io non ho mai considerato il tempo trascorrere riscontrabile dal fatto che non festeggerei mai il mio compleanno e non ricordo mai quello degli altri), ogni giorno successivo all'altro per me sono scanditi dai calendari non dal mio sistema di vita, se ripenso coscientemente al passato mi sembra che sia passato solo una settimana o un mese non molto di più.

Tuttavia resta il fatto che la non casualità di questi eventi oramai mi balza all'occhio e mi fa riflettere che il mondo è piccolo, molto piccolo perché pur allontanandomi dalla mia casa tutto mi si riavvicina che io lo voglia o meno di conseguenza la riflessione che mi viene da fare e che non mi resta che vivere con il miglior spirito questi eventi e godermi i freschi ricordi del passato che di tanto in tanto spunteranno dietro il prossimo angolo.

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuto! Lascia un segno del tuo passaggio sarà sicuramente gradito, basta avere rispetto, senza dimenticare di scrivere con buona educazione, oltreché firmarsi se non si ha una OpendID o un utente Google. Grazie.