mercoledì, dicembre 12, 2007

Feste & Depressione

Questa mattina mi è venuto male allo stomaco... Dialogando su uno dei tanti messanger che la tecnologia ci mette a disposizione, parlando con una persona di riflesso ad una sua affermazione mi è venuto un brutto pensiero. Il senso di colpa mi ha assalito che ho cercato di purgare immediatamente confessandolo al mio interlocutore. Tragedia! Nonostante dall'altra parte ci fosse una persona che io apprezzo, pur scusandomi è successo l'imponderabile. Niente sangue, niente insulti, solo un pacato scambio di vedute su argomentazioni esterne alla mia sciagurata associazione di idee.  Chiedo Scusa per questo, non era mia intenzione. Come risultato accomiatamento, delle due parti, con molta educazione e rispetto! Poi...Poi rileggendo la discussione, specie quella di chiarimento, un senso di rabbia soffocata mi ha assalito! Pare che, effettivamente, io e molti altri soffrano di depressione, tristezza, ansia e stress durante le feste: chi per idiosincrasia verso le festività, chi per questioni economiche, chi per senso di solitudine, chi per sensi di frustrazione e chi per ansia da regalo: personalmente non lo accetto più! Ora anche durante quelle poche occasioni che ci sono concesse di essere sereni, felici e di poterci dedicare al prossimo, ci roviniamo tutto con la "depressione da feste".

Scusate il parziale francesismo: vaffa...!!!!

Ci siamo proprio dimenticati di certi insegnamenti, e sopratutto di ascoltare il cuore: non serve aspettare natale o pasqua, o capodanno, o le vacanze estive per essere felici, sereni, allegri e spensierati o per essere «più buoni» o fare un dono. La nostra ricchezza è dentro di noi, basta lasciarla venire a galla e concederla agli altri; non occorrono grandi regali, grandi gesti o chissà che altro per essere buoni, felici, ecc. Essere se stessi e dedicarsi un po' agli altri è tantissimo. Domanda: un po'? cosa vuol dire? Quel poco che basta a far sentire agli altri e a se stessi che si esiste e ce ne accorgiamo. Non ho voglia ora di farla troppo lunga, quindi concludo dicendo solo che per cominciare quest'anno oltre ai regali materiali (chi si può permetterlo di farli - io no ahimè!) sarebbe bello che molti, spero tutti, abbiano il coraggio di donare le seguenti cose:
  • un Sorriso – Sincero
  • un Abbraccio – Amoroso e accogliente
  • una Carezza – Delicatamente dolce
  • un Pensiero Bello – Scritto a mano su un cartoncino
  • un Fiore Solo – Scelto con cura
  • un Disegno – Fatto con l'innocenza dei bimbi

Questi possono essere donati da tutti a tutti, senza sforzo se si fa parlare il cuore e l'anima, questo per me sarebbe un inizio per un natale (e non solo) non convenzionale: prima regaliamo noi stessi e un po' del nostro tempo agli altri, poi tutto il resto. Da quanto tempo non stiamo più con gli altri per il solo piacere di starci?
Niente depressione o tristezza, niente idiosincrasie o stress da ansia; io per primo voglio trovare il coraggio di fare quanto ho scritto: godermi la vita e la compagnia delle persone (^_^).

mr.zugo

3 commenti:

  1. E' vero, per molti queste feste sono causa di depressione... accentuano la solitudine... ma io credo che se una persona è triste in queste occasioni lo è già di fondamento... e forse, dovrebbe trovare la forza di fare un qualcosa per regalare un sorriso a chi realmente ha difficoltà a farlo... sono certa che si sentirebbe subito meglio e lo stesso sorriso lo donerebbe a se stesso.

    E comunque hai ragione, è un qualcosa che andrebbe fatto durante tutto l'anno...


    Un bacione amicone mio.

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  2. Io ho riscoperto da poco il piacere di stare con gli altri solo per il piacere di farlo!

    E mi piace!!!

    Così come non ho mai aspettato il Natale se avevo voglia di fare un regalo... che fosse un sorriso o qualcosa che mi aveva ispirato in una vetrina!

    Niente depressione Zughino!!!

    Un baciottolo!

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  3. Sono in sintonia con te su tutta la linea..... qualche anno fa, la vita mi ha costretta a reinventare una nuova bellafighera, ed oggi mi dico spesso che sono molto fortunata.....oggi che faccio tanto volantariato, mi rendo conto che non ho proprio nulla da invidiare a nessuno.... sono serena, godo di amici veri, mi perdo nell'amore, ho un lavoro che mi permette di vivere, ed ho la salute.

    potrebbero sembrare frasi fatte, ma cambiare stile di vita, aprirsi culturalmente, partecipare al dolore che ci sta intorno, ci facilita l'apprezzare quello che siamo e che abbiamo.

    spesso per convenienza o miopia non vogliamo guardare la realtà che ci abbraccia, pensiamo solo al consumismo, sperando che ciò ci doni serenità e felicità.... ho capito che non è assolutamente così, che sono tutti paliativi, che basta aiutare un malato di mente, per capire di essere molto fortunata, perchè quel disagio tu non lo hai o stai o vivrai mai....basta giocare con un bambino per ricevere un sorriso ed un abbraccio tenero e sincero, basta fermarsi a parlare con una persona anziana per ricevere perle di saggezza, ma quello che conta è che a fine giornata ti senti serena, felice e realizzata anche per aver dato un pò di te a chi ne aveva bisogno....

    goditi la tua sensibilità, fai in modo di non disperderla è un grande patrimonio....

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