venerdì, settembre 26, 2008

Sogno: L'abbraccio Infinito

La musica classica mi fa un effetto davvero incredibile, mi sorprende nei momenti impensati e mi fa sognare ad occhi aperti: questa è la terza volta! Come ogni volta mi becca nei momenti più disparati e negli scenari più anomali.E' da poco passata la mezzanotte, strade di città che scorrono sotto la collina torinese, poche auto che sfilano con le loro luci intense e sfuggenti che si contrappongono all'illuminazione calda e flebile della città, la musica suona quasi a tutto volume nella mia auto. Note composte decenni fa che si rincorrono una dietro l'altra guidate dall'arpa che angelicamente fa vibrare le corde e l'aria diffondendo una melodia che sfuma tra il freddo e il caldo, angelicamente evanescente ed avvolgente, quella che ti lascia una sensazione strana che ti sta addosso come un vestito che c'è e non c'è! I pensieri si fermano, l'auto cammina, le immagini scorrono immobili davanti ai miei occhi mentre ascolto quelle note che mi fanno sognare un abbraccio al mondo, dal mondo che non termina mai, eterno avvolgente, caldo e soffice e confortante come quello di una madre amorevole.
Il tempo scorre 100 volte più lentamente quasi fermo, ma in cammino, i suoni esterni sono lontani coperti dall'arpa che suona e risuona e riecheggia fin fuori dalla mia auto che sento più come una poltrona viaggiante che mi porta comodamente ad incontrare uno spazio che raramente si sente. La mente si svuota, l'anima si allarga… ad ogni sguardo dei conducenti a fianco a me che incrocio rispondo con un sorriso serafico, calmo e sereno e loro rispondono altrettanto incuriositi dal mio comportamento… Strano stare in pace con il mondo perché sono in pace con me stesso. La poltrona si muove attorno alla collina, il primo freddo dell'autunno rinfresca il mio volto, i brividi si trasformano in mille carezze che immagino arrivino da ogni parte del mondo, evaporo nelle sensazioni che mi pervadono, dimentico la realtà, gli screzi della mia vita quotidiana e sogno di stare seduto in mezzo al mondo abbracciandolo completamente, il mondo è mio ma io sono suo.
Arrivo a destinazione, mi risveglio da questo sogno immaginifico, rinfrancato nell'animo abbandonando ormai sorpassati pensieri crucciati, e me ne vado a dormire, tranquillo come un bimbo, consapevole che le cose andranno per il verso giusto.mr.zugo

4 commenti:

  1. Meravigliosa sensazione. Peccato non capiti più spesso...

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  2. Prova con "l'estate" di Vivaldi quando sei in mezzo al traffico... potresti anche volare...

    :)

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  3. Tornata, con poca voglia di scrivere.

    Ma non potevo mancare di passare da qui a lasciarti un abbraccio :))

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  4. Sto lavorando e mi è tornato in mente questo post. Mentre scrivo ascolto il Canone di Pachelbel che evoca per me l'eterno scorrere, la pioggia che si alterna al sereno in un infinito moto che si apre al sorriso.

    Felice settimana :) Orsa

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