giovedì, ottobre 09, 2008

Radio Faro - Introspezione

Ottobre, mezza stagione anche se non sembra, ed io mi ritrovo nella stessa condizione. Le giornate passano e non sono tranquillo, non che sia strano ormai sono consapevole che sono fondamentalmente una persona perennemente insoddisfatta ed irrequieta. Ma in questa non-mezza stagione la quotidianità mi è ancora più inquietante: ci sono giorni che vorrei buttarmi nel Po e lasciarmi trasportare senza pensare più a nulla e giorni invece in cui vivo esperienze vivide sognando sulle note della musica classica… La mia irrequietudine è amplificata, la voglia di cambiamento è esageratamente espansa, cambiare auto, lavoro, status sociale, ma in realtà sto alla vita come un geco attaccato al muro: immobile!
Esternamente posato, giorno più giorno meno, ma interiormente un mare in tempesta che sfrange su faraglioni e scogli sconosciuti. Il radio faro si è spento. Per una parte della mia vita sapevo dove stavo andando e come, ora invece sono al buio e proseguo a tentoni, rimanendo per lo più fermo ad ascoltare il vuoto e il fragore del silenzio che mi circonda per cercare di ritrovare una via. In ansia perché non vedo il lumicino che indica una qualsiasi direzione che la mia anima possa seguire.

    Mi dicono: «tu hai bisogno di una fidanzata!!» forse sarà vero!
    Mi dicono: «tu devi andare a vive da solo, non con tua madre!» sarà vero?
    Mi dicono: «devi farti degli amici, non fare l'orso» anche questo sarà vero!
    Mi dicono: «smettila di guardare troppo avanti, vivi il presente» sarà vero!
    Mi dicono, mi dicono, mi dicono…

Io penso: «Molti, troppi mi dicono cosa devo fare, come devo vivere e con chi, ma in realtà io che ci sto a fare in questa vita? Potrei anche cercare di scomparire e ricominciare tutto da capo, ma a cosa servirebbe? Potrei cercare una fidanzata, giusto per avere una compagnia, ma dopo? (e riecco che guardo oltre) Domande, domande, immobile a farmi domande ad occhi aperti nel buoi della mia esistenza, sordo ai suoni della vita, ascoltando voci che non so se voglio ascoltare davvero. Come smuovere questa inerzia, come riaccendere il radio faro della mia esistenza? Troppe domande, poche riflessioni, ancor meno azioni… pietrificato nella mia immobilità, cieco alla luce della vita, sordo alle voci delle anime giuste, tutto collassa, ed io resto immobile, non so come uscirne. E se chiudo gli occhi? E se smetto di respirare? Ancora domande, ma cosa sto cercando? Basta domande!»

Come da un incubo irreale mi voglio svegliare e riprendere il mio cammino! Azione per avere delle reazioni, l'immobilità non mi si addice più, troppo a lungo sono stato nel limbo, inanimato come un'anima persa, ora devo agire, sono consapevole, so chi sono, so cosa voglio, so dove e come trovare quello di cui ho bisogno e so cosa posso dare, soprattutto so come darlo! Non è un incubo e solo un viaggio introspettivo all'interno di un me da troppo smarrito che ora vuole ritrovarsi! Io faccio parte di una realtà, complessa fatta di molteplici sfumature… e voglio coglierne il più possibile.
 
mr.zugo

7 commenti:

  1. come ben sai e come ti ho già detto più volte, un percorso troppo introspettivo fa male e genera immobilismo. forse ti stai facendo tutte queste domande - a mio avviso troppe - proprio perchè pensi troppo e agisci poco. entrare in movimento vuol dire incontrare altri movimenti in circolo, senza azione non trovi le risposte e le domande diventano sempre più numerose e sempre più ricorrenti....

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  2. Ecco, Zughino, fammi un favore:

    quando riaccendi il radiofaro... mi fai attacare la corrente pure a me????

    ;)

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  3. Io non credo che una fidanzata o una casa da solo, o una vita in costante compagnia siano delle risposte.

    Forse il cambiamento è davvero alle porte, basta fare un piccolo passo. La direzione la sai solo tu.

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  4. Fai tutto troppo difficile... concordo con Cieli.

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  5. So chi sono e so cosa voglio è un ottimo punto di partenza, o di ri-partenza!

    O almeno lo è stato per me quando mi sono ritrovata in una situazione molto simile alla tua!!!

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  6. Io dico che anche questi momenti di inquietudine (e irrequietudine) hanno un loro senso e un loro perchè.

    Bisogna lavorare su di sè affinchè sfumino nella serenità,ma in fondo siamo un continuo altalenare tra i due.

    Un abbraccio, mr Zugo :)

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  7. Ahò... ma che è successo al tuo blog????

    ;)

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