martedì, dicembre 01, 2009

La Nera Vena

C'è sempre quel periodo in cui non si riesce a vedere la luce... massì quella in fondo al tunnel, quella che fa sperare che tutto si sistema e che tutto andrà meglio. Sinceramente non so se ho voglia di vedere quella luce laggiù in fondo. Passano i giorni e mi sto perdendo con persone che non conosco, di cui nulla so e forse nemmeno voglio sapere, se buone o cattive, se rispettabili o delinquenti; sono avulso dalla realtà vivo vite separate e parallete al momento oltre alle varie identità virtuali ne ho altre tre che ancora non hanno pace, seppur per motivi diversi. Una vuole e cerca l'annientamento, per semplice vigliaccheria, consumarsi sino a scomparire del tutto accelerando ogniqualvolta sia possibile gli eventi autodistruttivi; una che vorrebbe essere solo altrove, già il mio altrove che ogni tanto mi ritrovo a scrivere nei profili di internet perché vorrei andare altrove, senza una meta precisa ma lontanto, ogni volta da quello che vivo nel presente; una logorata dalla doppia vita che conduce tra luci ed ombre.
Da ragazzo ci pensavo alla morte oggi la vorrei incontrare, non ho più stimoli di alcun genere se non vivere alla giornata senza pormi troppi problemi per l'indomani, ma quello che più mi sconvolge e la facilità con la quale continuo nelle cose di tutti i giorni senza lasciar traprelare nulla di quelle che non voglio io, ho quanto meno è questa la sensazione che io ho. La continua ricerca dell'isolamento che poi va a cozzare con la frequentazione di personaggi ogni volta sempre più anomali, strampalati e forse addirittura inadatti a me, ma non me ne curo e lascio che le cose procedano da sole. Non sopporto più nulla della quotidianità, ne la TV che oramai sono 5 mesi che non vedo per più di 3 minuti nelle poche occasioni che capita, non leggo giornali e stancamente leggo le notizie da internet dove si sa, la bufala è all'ordine del giorno; le relazioni sociali sono costruite sullo scambio minimo sindacale per poter lavorare senza troppe complicazioni, la maschera è sollevata al punto giusto. Il rispetto oramai pare essere decaduto a semplice merce di scambio, la tolleranza e dei religiosi e non più delle religioni, la dignità ha cambiato ufficialmente nome in scordatela, l'umiltà è la quotidianità dei buoni che si sa prendono solo mazzate, e dunque io cammino "ciancicato" per la mia vita, tanto scocciato da non farmi la barba per giorni e non curarmene affatto, avere la necessità di trovarmi una sistemazione indipendente e non concludere mai e vivere accampato in uno stabilimento dove ora non c'è nemmeno più il riscaldamento e l'acqua calda; che poi basterebbe chiamare qualcuno e tutto torna in ordine, ma non me ne importa e forse domani sera dormirò in auto buttato da qualche parte come uno zingaro. Non c'è vita, non c'è entusiasmo... non ce più nulla che abbia un valore o un'etica per la quale vivere decorosamente. Chiunque io sia per ora non voglio in alcun modo vedere la luce del tunnel, voglio stare nell'oscurità come i pesci degli abissi, al freddo quasi immobile, orrendo e sconosciuto se non addirittura ignorato e dimenticato. Non ho più forze, non ho più istinti di sopravvvivenza, come la canna di bambu mi lascio sbattere dal vento, sperando addirittura di spezzarmi ma senza che succeda mai.  Ascoltando annoiato note classiche o più forti come quelle del rock sto qui a scrivere della mia nera vena che pulsa nella testa, nel corpo, nello spirito... dovrei domire ma non voglio, voglio stare sveglio e dormire in auto mentre guido che sia una strada o un'altra non importa basta dormire anziché guidare, tanto da queste parti nessuno se ne cura più di tanto. Una sconfitta annunciata, null'altro che questa: una sconfitta annunciata. L'oscurantismo sta salendo e non se ne andrà più, troppi gli sforzi vani, troppe le energie impiegate senza risultati, troppa spiritualità mal coltivata, in fondo è vero, non sono altro che un piccolo uomo, che scappa dalla sua vita e dalle sue responsabilità dunque un'inetto fallito e vile! Le ombre si allungano e mi abbracciano... attendo impaziente il buio eterno!
 


il nulla è in me

4 commenti:

  1. Zu, mi dispiace di leggere queste cose.
    Le relazioni sul lavoro non le considererei un problema. Sì, magari non è facile, ma si sopravvive anche se i colleghi non ti rivolgono la parola se non per salutare alle 9 e alle 18, anche se le titolari non fanno che ripeterti che sei lenta, che non va bene, che chiedi troppo e non dai nulla. Non è obbligatorio andare d'accordo con tutti.
    Dal tunnel si esce. Magari è giusto mettersi in discussione ogni tanto, ma così mi sa che esageri.
    Sei troppo giovane per darti dei giudizi così netti. Vali molto più di quel che dici e il bello è che lo sai.
    Ok, sfogati. Butta giù su queste pagine virtuali tutto il tuo malessere.
    Ma poi smettila.
    O te meno!

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  2. ah ecco leggo solo ora subito dopo l' ultimo post che io vado sempre all' incontrario.
    e comunque nemmeno inetto fallito e vile.
    sempre saluti
    sempre più sconcertati.
    mah!?
    Mah?!
    Mah?!

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  3. cielidirlanda: respira... respira... hihih hihih (^_^)
    non posso, o meglio non voglio più, "castrare"  me stesso. in fondo non faccio del male a nessuno se ogni tanto scrivo delle mie ombre, se parlassi molte perosne si allontanerebbero perchè forse non comprenderebbero, se agissi ancora peggio, nella scrittua ho modo di evadere dalla realtà, viverne un'altra per il tempo della scrittura per poi tornare alla realtà con energie diverse.

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