lunedì, maggio 17, 2010

Una, Due... Ecco le Scelte sono fatte!

Di scelte è fatta la vita, non sempre facili ed in alcune casi son pure dolorose. "Che novità!?!!" penserete voi che leggete. In effetti non è che abbia detto chissà che, ma in due giorni ho preso due decisioni, una più riflessiva l'altra, quella di oggi, decisamente più istintiva e credo che in entrambi i casi non tornerò indietro. Occasioni me ne sono date e ne ho date in 7 mesi per correggere il tiro, concedere il beneficio del dubbio e attendere tempi più maturi prima di fare le scelte del caso. Nonostante la pazienza e la volontà di compredere in questi ultimi due giorni ho esaurito quella che io chiamo "disponibilità verso gli altri". Non si tratta di diventare egoisti tutto d'un tratto, semplicemente si tratta di coltivare il mio tempo a discapito di quello degli altri; le conseguenze sono e saranno certamente rilevanti , almeno dal mio punto di vista, ma è pur vero che arrivati alle condizioni attuali direi che posso prendermi questo lusso e ridimensionare l'altruismo verso quelle persone che fagocitano senza ritegno il tempo, la disponibilità e il rispetto altrui credendo di essere i più "furbi".
Nelle ultime settimane, mi stavo ponendo questo scrupulo, in modo sempre più pressante e angosciante per certi versi, ma gli eventi delle ultime 36 ore han fatto sì che raggiungessi anticipatamente il punto di non ritorno sulle scelte da fare.
Per cultura ed esperienze mi sono sempre messo a disposizione del gruppo (ovviamente nel limite delle mie capacità), svalutando quelle che erano le mie esigenze, ora non ne ho proprio più voglia non ho più le energie per farlo; non che stia male o che sia stanco, in fondo nella "gestione della quotidianità"  per tante che possano essere le problematiche certamente non mancano le soluzioni da adottare, tempestive o meno che possano essere, ma risolvere a favore di altri mettendo in secondo piano quelle che possono essere invece le mie di necessità non è più gratificante farlo. I benefici non arrivano più, fino a quando nel grupppo il risultato era utile a tutte le persone costituenti l'insieme, lo sforzo valeva la pena. Con il cambiare delle posizioni, col il trascorrere delle stagioni, non si sotanno più producendo risultati di alcun genere... anzi no uno si è prodotto e molto evidente: la disgregazione. Mi infastidisce essere inserito in un contesto collettivo che possa essere lavorativo o meno, e non godere dei vantaggi comuni, specie se vedo che il mio contributo ( per lo più a mio sfavore) non viene messo a frutto per grande o piccolo che possa essere; allo stesso modo non sopporto dare disponibilità e capacità ad altri e vedere di essere preso in giro come un ragazzino ancora nell'età della pubertà.
Forse non sarà troppo comprensibile quanto sto scrivendo, essendo in preda ad un delirio di coscienza, ma da oggi varranno le seguenti regole primare, seppur soggette a eccezioni all'occasione:




  • prima di dire si, valutare quanto tempo/risorse richiede e cosa può produrre per me

  • prima di fare o dire mi assicurerò che non sia a discapito sempre solo del sottoscritto

  • quando talune azioni saranno chiare ed tangibili per il gruppo queste avrà la debita attenzione

  • azioni di disturbo e provocazione rivolte a stimolare la riflessione saranno completamente abbandonate

  • le attenzioni date oggi a salvaguardare il contributo altrui, saranno ridimensionate, e chi deve pagare paghi


Non sono un salvatore della patria, ne tanto meno un super uomo (o super lavoratore) quindi ne consegue che posso anche fermarmi al mio limite come tutti. Sul lavoro sarò l'omino grigio e bigio come da qualche tempo vado dicendo, e pensare che ero sul punto di mettermi a 90 per persone che non se lo meritavano, sono bastate 8 ore di lavoro e una certa serie di eventi ivi condensati; più introverso tornerò invece nella vita personale almeno rapportato a una certa categoria di persone, concedendomi solo nel momento che ci sia volontà da ambo le parti di concedersi e scoprirsi tra pregi e difetti senza millantamenti e falsità.
E proprio mentre sto scrivendo metto a fuoco anche un piacevole considerazione: che pur portandomi in questa nuova dimensione, non comprometto alcunché perché sino a quando porterò avanti la mia esistenza col piacere di fare o non fare delle cose, non avrò nulla da rimproverarmi.
Ma per tornare al titolo di questo post condivido con voi quali sono state le 2 scelte in queastione:  la scelta "uno" è quella di non abbassarmi a costruire rapporti basati sullo scambio, è stato un misero tentativo anche perché lo scambio non è stato onesto; la scelta "due" è smettere di farmi carico (pe quello che mi compete) delle rogne di lavoro causate da sciagurate dis"organizzazioni" aziendali e produrre invece il massimo sforzo per divertirmi nel lavoro che mi piace (quando ultimamente stavo di nuovo odiandolo). Sette mesi sono abbastanza per concedere il beneficio del dubbio e occasioni per corregere il tiro, ora basta! Con queste ultime due decisioni direi che il processo di alienazione/inserimento in questo nuovo contesto pontino possa ritenersi concluso, potendomi finalmente concentrare su molte altri ambiti ben più stimolanti e certamente forieri di soddisfazioni se coltivati a dovere.


mr.zugo


P.S. oltretutto oggi è il 17 numero a me assai caro, quindi non possono essere che scelte opportune!

4 commenti:

  1. Io me ne fotto di tutto e sto proprio bene.

    (Romins che sperimenta la sua nuova identità!)

    (si capisce che sono io????)

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  2. RominsLamens vediamo un po'...

    l'avatar con il gatto c'è
    Lamens può essere anche interpretato come Logor,
    anche Romins c'è

    Eescludendo l'improbabile furto di identità virtuale la risposta alla tua domanda è:  Si! Si capisce che sei tu

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  3. Ebbravo Zu!
    Sarà per questo che non rispondi agli sms? Non importa. Mi rendo conto che latito e me ne dolgo, ma va così...
    Un abbraccio!

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  4. Anonimo non tanto anonimo :-D ovviamente le scelte non riguardano le amicizie della mia città di provenienza, ma di certo vivere con il disagio non permette di coltivare a dovere le cose buone!

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