mercoledì, novembre 14, 2012

Di Famiglia

Stavo cercando di guardare qualcosa in tv ma non c'era niente che attraesse e mantenesse la mia attenzione; forse il fatto di non essere riuscito a rispondere ad una telefonata questa sera mi ha messo un po' in agitazione e nel vagare annoiato per i diversi canali ad un certo punto mi è tornato in mente che grazie ad un sms delle persona a cui qualche ora prima non avevo risposto, mi era venuta l'ispirazione per il tema di questo post: la famiglia.

Leggendo quel messaggio sul telefono mi sono trovato nella strana situazione di essere assalito da una serie innumerevole di ricordi legati alla famiglia, rapidi e bervi flashback di momenti diversi in anni diversi. Riflettendoci nei giorni a seguire mi sono accorto che molte cose sono cambiate e probabilmente non torneranno ad essere come erano prima, già solo per il fatto che passano gli anni alcuni componenti della famiglia, nel senso più ampio della parola e della parentela, vengono a mancare per raggiunti limiti di età piuttosto perché è terminato il loro il tempo a disposizione, inoltre cambiano e si modificano le composizioni dei nuclei familiari: chi si sposa, chi si lascia, chi nasce, chi cresce,  chi cambia città e/o vita, ecc.
I miei ricordi sono legati per lo più a due posti fondamentali: la casa in cui sono nato e cresciuto per 18 anni e la casa della nonna materna. In questi due luoghi si sono concentrati la maggior parte dei raduni familiari, dove nella prima ci si ritrovava tutti quelli da parte di mio padre (25 tra nonni, padri madri e cugini) e nella seconda quelli da parte di mia madre (10 1nonna, padri madri e cugini). Una cosa fondamentale che ancora non avevo focalizzato a dovere è quella che i raduni di famiglia erano possibili e si sono fatti grazie proprio ai "grandi papà ed alle grandi mamme", ovvero quelli che per me erano i nonni, mancando loro le cose lentamente sono cambiate sino a ridursi a poco e niente. Loro sono cresciuti con una idea ed una concretezza di famiglia tale per cui era impossibile non stare tutti insieme, ma questa cosa nel corso degli anni si sta lentamente perdendo. Non fraintendetemi non sto dicendo che non esiste più il senso di famiglia, anzi, credo che sia uno dei pochi valori che ancora tengono duro, ma sono cambiati gli scenari e il modo di interpretarla e viverla. Per spiegarmi meglio, un tempo le famiglie per quanto si allargassero erano raccolte in pochi chilometri e come istituzione patriarcale o matriarcale, tutti contribuivano al benessere di tutti nella famiglia (contesto rurale); con l'avvento  della medio borghesia, dell'industria, della tecnologia e di un diffuso e sopravvalutato benessere la concezione di famiglia, almeno secondo me, ha subito progressivamente una disgregazione e una dilatazione nello spazio e nella condivisione. L'essere più indipendenti, andare all'università, entrare nei programmi di scambi culturali, trovare occasioni di lavoro più o meno importanti e lontano da casa, ha fatto sì che il nucleo familiare si disgreghi pian piano. Seppur consapevoli e coscienti di tutto ciò, ci si consola e giustifica adducendo alla possibilità, già da qualche decennio, di poter comunicare a distanza con i telefoni mobili con internet e tutto quello che può tornar utile. Ciononostante ho notato che resta la costante del "luogo sicuro", ovvero quando le cose non vanno bene, quando la vita si fa difficile, quando ci sono le questioni importanti bene o male, la famiglia si ricompatta e riprende la sua forma. Si ritorna sempre volentieri a casa da mamma e papà, da fratelli e sorelle e chi più ne ha e più ne metta; solo loro sanno dare quel senso di accoglienza di serenità e di appagamento, niente altro. Ovviamente non è sempre tutta rosa e fiori, ci saranno stati a volte più a volte meno momento di attrito e contrasto, ma ciò non toglie che si è della famiglia. Escludendo quindi quelle storie familiari tragiche, tristi in cui invece si vive una realtà troppo dura, violenta e sacrificata all'estremo, la famiglia è l'unica cosa che ci fa sentire protetti e mai rifiutati. Sarà anche per questo motivo che socialmente siamo portati all'aggregazione e ricostruire questo habitat che ci fa sentire meno nudi ed esposti verso il mondo, ma non sempre tutti sono all'altezza, e si torna così a cercare le persone di famiglia.
Concludo infine dicendo che oggi visti i chiari di luna nell'economia sociale e del lavoro, credo che la famiglia tornerà di moda ed a fortificarsi e consolidarsi nuovamente; non sarà come 30 anni fa e magari all'inizio il riavvicinarsi sarà dettato da questioni di risparmio, quindi per esigenze economiche, ma sono convinto che in breve tempo ricostruito il nucleo allargato della famiglia, l'aspetto venale passerà in secondo piano, perché riscoprire quel mondo di unità e sostegno permetterà a tutti noi di dare una svolta alla vita, ridimensionando gli sprechi di energia a tempo in altri contesti, per farci tornare ad apprezzare quell'aria di comunanza e condivisione disinteressata e confortevole.

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