sabato, maggio 02, 2009

Conflitti Di Classe

Giusto l'altra sera dicevo ad un amica che in fondo noi non ci comportiamo troppo diversamente dagli animali, come si dice quello che ci rende superiori è l'intelletto, ma credo che in realtà non ci sia nessuna differenza, abbiamo una gerarchia sociale, abbiamo delle regole alimentari, abbiamo periodi di maggior attività sessuale, abbiamo movimenti migratori più o meno periodici, ci raccogliamo in gruppi, ecc. Proprio questa sera mentre ero al balcone, ho potuto vedere un documentario in diretta sulla vita degli animali e nella fattispecie dei merli a difesa del loro nido e della loro prole verso un predatore che in questo caso era un gatto rosso tigrato. Il merlo, non so dire se maschio o femmina, era un continuo mettere suoni di ogni tonalità, lunghezza d'onda e variegato nella modulazione. All'inizio non mi era chiaro perché tutto quel cantare e fischiare, oltre ad una strana danza svolazzante da un angolo all'altro dei giardini degli appartamenti del piano terra, ma poco dopo tutto è stato chiaro, dal nulla è comparso quel gatto e il merlo a fischiargli e stridergli addosso, per distrarlo e tenerlo lontano dal nido e dai piccoli che facevano i loro primi voli di prova. Il gatto sembrava incurante del merlo canterino, per dare dietro ai piccoli arrampicandosi sulle ringhiere e sulle siepi, ma il merlo non mollava, per proteggere il suo bene più prezioso, è arrivato al punto di avvicinare il gatto con un atteggiamento di sfida arrivandogli a soli 30 cm poco più poco meno, per schernirlo, attrarlo e distrarlo. Gli fischiava in faccia, a tal punto che per un attimo il gatto si è acquattato ritraendosi, non capendo se il merlo gli sarebbe volato addosso. Ma poi l'istinto ha riportato il gatto a cacciare, tentando così di agguantare il merlo li di fronte a lui, che al primo passo del gatto è naturalmente volato via... ma non contento, appena il gatto tornava sui suoi passi, il merlo nuovamente gli volava vicino fischiando ed emettendo suoni striduli come a deriderlo e sfidarlo, ma in realtà sempre con l'intendo di distoglierlo dai piccoli che svolazzavano poco più lontano. Più il gatto tentava di agguantare i piccoli più il merlo grande, si faceva ardito e aggressivo verso il gatto andandogli sempre più vicino o mettendosi poco più in alto e fischiargli contro e rintronarlo a suon di sonori fischi.
Questo gioco è andato avanti per quasi 20 minuti, sino a quando i piccoli sono volati al sicuro ed il gatto è andato ad acquattarsi sotto una siepe, orma conscio di aver perso la sua occasione. Ora mi domando, non ci comportiamo così anche noi? Nel momento in cui dobbiamo difendere i nostri averi e i nostri affetti non ci facciamo scrupoli e tentiamo ogni sorta di soluzione per raggiungere lo scopo esponendoci anche a rischi, così come nel amore facciamo le nostre esibizioni per attirare l'attenzione dell'eventuale partner, così come ci confrontiamo con i concorrenti sul lavoro, o come anche le ore perse a discutere per rafforzare le nostre posizioni e difendere le nostre convinzioni, non vedo tutta questa differenza con il mondo animale. Nelle gerarchie di un gruppo o nello scontro tra gruppi diversi siamo sempre a competere e salvaguardare i nostri ruoli, in una perenne lotta con relativi conflitti di classe, ogni qualvolta ci troviamo difronte un avversario più forte di noi o inferiore a noi. Una sola cosa il mondo animale ha un vantaggio su di noi, che si auto regola da solo, senza che nessuno intervenga a dettare leggi supplettive, cosa che invece per noi è l'esatto contrario, probabilmente perché siamo troppo in competizione tra noi stessi e serveno regole ancor più restrittive, accompagnate dalla patina di civiltà per farcele digerire.

11 commenti:

  1. Purtroppo è così.

    Ognuno pensa sempre a sè stesso o perlomeno a ciò che gli interessa.

    E se deve sacrificare gli altri lo fa senza pensarci 2 volte.

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  2. Benvenuta LaRagazza (^_^).


    Le differenze tra persone vogliono essere annullate, specie in campo sociale/economico, e purtroppo il più delle volte si prevaricano gli altri per non sentirsi inferiori.

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  3. sicuro che siamo animali dentro...è un dato di fatto. Il non riconoscerlo è fonte di fraintendimenti vari, leggi sbagliate e incomprensioni. Però siamo animali pensanti e sociali. A conciliare tutto non ci siamo ancora riusciti. (sono arrivata qui dal blog di sadpuppy e non ho resistito alla tentazione di commentare). un saluto! fra

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  4. Ciao francysar! Mi fa piacere che gli amici di sadpuppy passino a trovarmi, grazie.

    Per il commento: ben accetto e gradito!

    Torna pure quando vuoi (^_^).

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  5. SEcondo la teoria scientifica, siamo delle scimmie evolute, perciò è "naturale" che persistano in noi dei comportamenti simili a quelli degli animali.

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  6. happysummer in effetti non è che abbia rivelato chissàché ;-D resta il fatto che invidio il mondo animale con le sue semplici regole...

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  7. Lascia che ci evolviamo ancora un po' e vedrai come saremo sempre più animali...

    Si, comunque. Non c'è molta differenza. Solo noi cerchiamo di darci un tono e vederne più di quante ne esistano.

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  8. Bellissimo post!


    Non so se la mia gatta sarebbe d'accordo! ;)


    p.s. aspettiamo la foto della maglietta sul blog!

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  9. Ciao Clio! Anche se non sembra il gatto non è uscito sconfitto, ancora qualche sera dopo erano lì a darsi il vicendevole tormento i due ;-D Mai mollare, ed anche se diabolico occorre perseverare.


    Appena riesco foto delle maglietta si si!!!

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  10. Ed eccoci qui a lasciare il commento promesso.

    Come sempre con te il discorso di fa complesso… relativamente alle ultime parole del tuo post si potrebbe tirare in ballo l’ idea filosofica che le regole rendono l’ uomo libero con Aristotele che tende a indottrinar i cittadini con basi ferree al contrario di Platone che voleva un’ educazione libera senza rigidi parametri fino ad arrivare all’ idea di Rousseau del giusnaturalismo ma si farebbero le tre di mattina e non mi sembra questo il contesto.

    Personalmente credo che ahimè l’Illuminismo _ dei miei grandissimi cogl… - non sia mai realmente finito. Con il fondamento malsano che l’ uomo è al centro dell’ universo ed è l’ essere superiore poiché dotato di ragione e intelletto siamo andati incontro esattamente a quello che hai descritto tu: un ego abnorme, smanie di competizione e le tanto famigerate maschere nei rapporti con gli altri.

    Facciamo un esempio se pur stupido ma calzante: lo scarafaggio brutto, nero, orribile, che ti vien subito voglia di ammazzarlo con la scopa di saggina anche se non ce l’ hai è l’ unico essere vivente sul nostro pianeta in gradi di sopravvivere alla bomba atomica. E noi? Ovviamente no. E non solo. Prima creiamo con le nostre mani l’ autodistruzione poi combiniamo disastri a livello cosmico e infine ci mettiamo a studiare come mai quelll’ esserino orripilante che vive nell’ immondizia (nostra tra le altre cose) ha in se la salvezza. Ma ti pare? Io lo trovo assurdo… alla faccia dell’ intelletto.

    … mi sono persa, come sempre tra i meandri della mia mente contorta ma il concetto è: che ce ne facciamo di ‘ sto intelletto? Anziché arrivismo, aggressione ed egocentrismo se è vero intelletto perché non lo usiamo per una cosa davvero utile e necessaria per tutti? Ossia l’ umilta’ ?

    Tutti noi ne avremo bisogno, io compresa, nessun escluso.

    E ora vado che l’ istinto della fame prende il sopravvento sul desiderio di filosofeggiare… ma d’ altronde sono anch’ io un animale… e seguo il mio istinti.

    Saluti eh! 

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  11. E' bello vedere come si possono commentare gli stessi post:


    • PaolaClara ermetica e ficcante come sempre

    • Cielidirlanda tumultuosamente ricca di parole (ad un certo punto mi stavo domandando che post avesse letto… hihi hihihe sto scherzando ovviamente)


    Mi consola che le conclusioni però non siano troppo distanti tra di loro e soprattutto condivisibili con le mie

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