domenica, settembre 19, 2010

2.186 Km di Riflessioni

Questa volta i km sono stati molti di più rispetto all'ultimo rientro nelle mie patrie terre, e nonostante quasi 7 giorni su 15 siano stati di totale immobilità, sono riuscito a macinare km. Più passa il tempo e più mi sento uno viaggiatore irrequieto. Sono partito da Pomezia (RM) quasi scappando, esausto e sfinito dal lavoro e da un ambiente logorante, ma nonostante fosse una fuga l'andatura è stata stranamente turistica per tanto il viaggio è stato decisamente leggero. Arrivato in quel di casa mia a Trofarello (TO) ho spento ogni cosa, telefonino, cervello ed anima. Sono stato in un limbo costituito da una routine casalinga nel quale molte tossine sono state smaltite e dove al tempo stesso ho rigenerato una parte di me. Sarà stata l'aria lievemente frizzante e fresca di quei giorni che mi hanb fatto tornare ai campi autunnali in montagna, sarà che l'autunno è sempre stata la stagione che preferisco e quell'aria me l'ha fatta assaporare prima del tempo, sarà che ero a casa mia, sia quel che sia sono riuscito a metter pace a non poche cose che, seppur molte di queste fossero di poco conto rispetto a problematiche più importanti, erano per me un tormento. Così finalmente passati i primi 7 giorni di ferie in questa condizione di non condizione, ho riaperto i canali della socialità rivedendo gli amici sfruttando le occasioni che si proponevano, iniziando così ad incrementare il contatore dei Km dopo i primi 650 del mio viaggio di rientro. Una cena in centro a Torino passata per una parte a lume di candela e conclusasi con una saluti ad un piccolo felino; un concerto dei Divina tenutosi in un paesino posto sulla  collina di Quarti di Pontestura (AL) per la festa dello gnocco che io ho avuto modo di suggellare pregiandomi della presenza di gnocche in mia compagnia; una serata tranquilla in un birrificio a chiacchierare benedo buona birra bianca; un pranzo con ex-colleghi di lavoro dall'altra parte della città; un gelato con una amica in centro a Torino dopo una cena fugace come unico cliente in una pizzeria vuota, una cena a casa di amici neo-genitori dissertando sulle responsabilità nella famiglia; un caffè ia Moncalvo (AT). Insomma non mi sono fatto mancare nulla sino all'ultimo giorno di ferie. La cosa strana è che in molte di queste occasioni mi sono ritrovato davanti al fatto compiuto che molto dei miei tormenti non mi lasceranno mai. Quella che io ritenevo una mia croce, oggi sono di altro avviso, ritrovandomi ad accettare tale condizione e cercare di viverla nel miglior modo. Se poco meno di un anno fa ero partito per andare a lavorare lontano da casa cercando di sostenere la qualità della mia vita, e seppure non ci sia riuscito tanto bene (e non sempre per colpa mia) oggi ancora di più voglio alzarmi tutti i giorni per migliorare la qualità della mia vita. Nel mio girovagare per  condividere piaceri e tempo con gli amici ho anche ricevuto notizie per nulla piacevoli, ma non ci posso fare molto se non prenderne atto e proseguire nella mia vita, che non significa fregarmene, significa saper accettare che anche quando le cose sembrano in un modo si possono rivelare in tutt'altro, o più semplicemente significa che nella vita non si smette mai di imparare anche da esperienze indirette, per cui non resta che farne tesoro e proseguire.
In quei 2.186 km ci sono anche il viaggio verso Milano per una trasferta di lavoro per un incontro con un cliente e il successivo viaggio di rientro verso Pomezia. Insomma 1.300 km di viaggio per andare e venire da Pomezia e gli altri 886 a vagabondare per Torino e provincia, Alessandria e Asti dove oltre alle occasioni per divagarsi c'è stato modo di riflettere sia sulla mia vita che su quella di altri... Una nuova stagione sta per iniziare e non posso che cominciare con trovare una nuova dimora dove potermi sentire diciamo a "casa" e da lì ripartire. Mai smettere di inseguire una condizione migliore... mai!


mr.zugo

3 commenti:


  1. Capisco la necessità di staccare tutto. A volte vorrei poterlo fare anche io, ma poi non posso. Più che altro perchè le persone che mi stanno cercando in questo momento hanno bisogno di me e non posso evitare l'incombenza. Migliorare, sì. Sarebbe una buona cosa fare un pezzetto di strada al giorno.
    Certe cose siamo destinati a portarcele dietro a vita, ma alla fine ci si rende conto che fanno parte di noi e non necessariamente ci fanno male.
    Un abbraccio, forte. E buon viaggio verso il meglio...

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  2. Mi domandavo: ma dove cazz'è stato a lume di candela???? Poi mi sono ricordata!
    A proposito, stasera siamo stati dalla tua cameriera preferita, ma mi sa che ha finito la stagione, quindi non abbiamo portato i saluti!

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  3. Hai perfettamente ragione: certe "croci" a volte smettono di essere tali perché ci rendiamo improvvisamente conto che semplicemente fanno parte di noi, del nostro modo di essere o delle esperienze che ci siamo scelti per questo percorso di vita.
    Ma a volte staccare da tutto e tutti è necessario, anzi indispensabile, per ricaricarsi e poter riprendere ad affrontare il cammino. E a volte, per fortuna, basta anche solo un fine settimana!

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