mercoledì, settembre 22, 2010

Folgorato Sulla Via di Damasco!

Ebbene, eccomi giunto al punto di dover ammettere... Ehhh sì è uno dei momenti più intimi che una persona può condividere. Confessare, ammettere qualcosa è condividere, depositare parte di se a qualcuno. E' pur vero che questa ammissione non è il solito outing che ogni tanto torna alla ribalta e che ci si sente in dovere di fare, è semplicemente dire a qualcuno, e in questo caso a te che stai leggendo, qualcosa di mio che in altri momenti mai potrei dire, per le ragioni più svariate. In questo caso l'ammissione è relativa ad un aspetto di me che solitamente pochissime persone hanno modo di poter vedere. Non è un momento di debolezza o di lamento è solo un dato di fatto. La mia "filosofia di vita" si basa sullo scambio e sul vivere delle esperienze per lo più dirette ma non mi nego neanche quelle indirette; partendo da questo presupposto ammetto che ho fatto fatica a trovare un mio posto nella vita, molto spesso mi sento fuori luogo e non accettato, il mio modo di ragionare non sempre viene condiviso, ma quello che più mi manda in bestia è che pare non abbia proprio alcuna valenza per gli altri, ma oramai ho imparato anche a non badare a questa sensazione. Mi ritrovo così ogni giorno a combattere con usi e costumi che non condivido ma con cui convivo, agendo ogni momento della mia giornata cercando di trovare quei piccoli meccanismi per sopravvivere ed arrivare a fine giornata senza sentirmi troppo "alienato". Presuntuosamente forse penso di aver capito come funzionano le cose e di come si mostrano le persone, o quanto meno buona parte di tutto ciò, anche se vado ancora costantemente alla ricerca di qualcosa che mi sorprenda è di tanto in tanto capita; infatti è successo qualche settimana fa è devo dire che sono stato come si sul dire "folgorato sulla via di Damasco". Una serata come tante altre ma con un risvolto che ma mai mi sarei aspettato. Ancora ora ho dei dubbi e temo i miei pensieri, ma  sta di fatto che è così solo con il tempo avrò conferme o smentite: ma ora è così mi tengo i miei pensieri  seppure io non  lo voglia. In questo momento dovrei andare a dormire per essee in piena forma domattina per affrontare la giornata lavorativa, ma sulla scia di quello che è accado oggi, resto qui a scrivere: lo ammetto ho fatto una delle cose peggiori che potessi fare lavorativamente parlando: ho mollato tutto o quasi e me ne sono andato! Una risposta ricevuta dal mio interlocutore al telefono mi ha messo nelle condizioni di essere quello che sono: una persona che agisce in relazione all'ambiente e alle persone che lo circondano, consapevole delle possibili conseguenze.
Mentre prima della folgorazione ero un solutore di problemi per me stesso ma soprattutto per chi era nel "mio gruppo", e mi mettevo al servizio della cosa giusta da fare, oggi non più. Ora ho realizzato di essere in grado di affrontare i problemi, di metterli in fila e definire le priorità, ma come ogni padre sa che deve lasciar andare la sella della bici del filgioletto metto in conto che possa cadere, io oggi ho fatto altrettanto. Lo ammetto ora sono diventato consapevole che non sono più un gregario, come daltronde non lo sono mai stato in passato. Confesso la mia presunzione e dichiaro che ogni volta che ho voluto guidare delle situazioni e delle persone, sono sempre riuscito a farlo nel rispetto di tutto e tutti senza mai prevaricare ma indicando una via da seguire ed all'occorrenza trascinando. Raggiunta questa coscienza ora posso anche smettere di farlo per dimostrarmelo ogni sacrosanto giorno, posso benissimo cominciare a vivere un esitenza diversa e forse più leggera, tanto ogni volta che si presenterà la necessità, potrò senza alcun problema rimboccarmi le maniche e affrontare, gestire e trovare una soluzione a quanto mi si proporrà davanti. Ebbe lo confesso sino a qualche giorno mi sono nascosto soprattutto a me stesso ed agli altri, ora non più! Se dovrò emergere a discapito di altri lo farò, ma sempre nel rispetto di me stesso.


Nonostante non volessi essere quello che sono, devo esserlo altrimenti non vivrei al meglio, se la mia via deve portarmi lontano ci andrò, se mi deve riportare a casa ci ritornerò, di certo non cercherò più di creare e intessere percorsi alternativi se non sono necessari, non tanto per gli altri che domani potrebbero anche non vedere la differenza del mio essere, quanto per me stesso. Per come sono fatto non dovrò più stupirmi, né negarmi nulla, né soprattutto reinventarmi con dei mestesso che non esistono. Di certo non mancheranno occasioni di doversi confrontare e trovarsi in disaccordo, ma questo è il bello dello scambio e di imapare da quello che non si codivide, che sia una religione o una filosofia, uno status quo o una ideologia, una questione politica piuttosto che morale, etica piuttosto che di principio... non importa più, per l'età che mi ritrovo non posso che vivere in unico modo: vivere me stesso per quello che sono!
Me lo sono domanto spesso quello che sono, ed infine la mia risposta è la più semplice che ho potuto trovare:  sono il prodotto delle mie esperienze! Come scrivo nel mio profilo:



Viandante del Terzo Millenio.
Lento m'incammino, passando
incrocio nuovi sguardi.
Della vita curioso, proseguo
Cosa mai diverrò:
profeta, saggio o stolto?



Ad ora non mi sento ne profeta, ne saggio ma certamente stolto, e perché no  un folle visionario di una vita che nessun'altro vede. Ma una cosa è certa se cercavo qualcosa ora una parte di quel qualcosa l'ho trovato, e quel che più mi stupisce e che mentre inzialmente appena folgorato ne ero intimorito ora mi sento euforicamente galvanizzato da tutto ciò!


mr.zugo



questa canzone è dedicata a due persone  che stanno vivendo ognuna a modo proprio un vuoto...




6 commenti:

  1. Caro Zugo sono molto felice della tua folgorazione... non credo tu sia stolto, ma saggio nella tua pazzia o folle nella tua saggezza, sei semplicemente tu,  con la tua profonda capacità di rimetterti in discussione.
    Bravo!!

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  2. carissimo e folgoratissimo zugo...
    i momenti in cui prendi coscienza di qualcosa sono esaltanti e svuotanti al tempo stesso.
    ma credo che siano i nostri momenti migliori. Le svolte che ci segnano il cammino e che in qualche modo ti fanno sentire di determinarlo e non solo di percorrerlo tanto per o in modo passivo.
    quindi benvengano sempre.
    anche se ci portano laddove apparentemente non volevamo andare.
    poi, il tempo come dici tu, porterà nuovi segnali: avremo fatto bene, non lo avremo fatto.
    ma c'è modo di recuperare.
    per il momento segui l'illuminazione.
    non è poca cosa.
    a presto!

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  3. Fantastica folgorazione!!!
    Quello che mi è venuito in mente leggendo è ciò che dice spesso una fanciulla a me molto cara: "Il primo si faccia ponte".
    Trovo che in questa tua folgorazione ti si addica moltissimo!!!

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  4. Non posso che essere felice per questo tuo momento. Appena qui le cose andranno un po' meglio spero di folgorarmi anche io.
    Baciottoli

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  5. AMANTEDELMONACO saggio... folle come ho scritto vivo di confronti, scambi e condivisione sarebbe una contraddizione non rimettersi in discussione significherebbe predicare bene e razzolare male fermi al proprio palo ogni volta

    gmai ^___^ più che determinare o subire passivamente un cammino preferisco pensare di riuscire a viverlo e farlo mio... se non tutto almeno in parte e vederne gli effetti

    FataMatta frase alquanto criptica quella della tua amica... ma ammetto che mi affascina l'idea del ponte

    PaolClara ne sono certo... il punto di svolta arriva sempre al momento opportuno ognuno per il proprio momento!

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  6. A volte penso che ci siano persone nel mondo che non conosciamo ma che siano del tutto simili a noi... spesso per strada li incontriamo in uno sguardo, spesso questo incontro non avviene mai e pensiamo a lungo se siamo sbagliati noi o c'è qualcun altro al mondo che soffre, cresce e si sente emarginato dagli altri proprio come noi. Io leggo me stessa tra le tue parole: il mio non sentirmi adeguata in certe situazioni, il mio essere continuamente sbagliata per gli altri. L'importante Mrzugo è essere noi stessi, non cambiare per gli altri ma per noi qualora lo riteniamo necessario. Un bacio grande da una donna che continua ad essere in cammino in questa vita, in cerca di risposte e di serenità. 

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