domenica, luglio 26, 2015

Parole Evocate - "Virtualismi"



foto di Lorenzo Ravasco (2003) - fonte http://www.unicornnights.com
A conclusione del ciclo delle Parole Evocate dal passato, questa è la terza ed ultima scelta di quelle parole scritte in un tempo lontano custodito nel quaderno ritrovato nel "cofanetto dei ricordi". In questa occasione quanto seguirà risulta essere un gioco sul mondo virtuale che all'epoca frequentavo con più assiduità rispetto al tempo che mi concedo oggi. Come per le altre occasione, le parole che seguiranno saranno dettate da un momento analogico in cui le lettere, le parole ed i pensieri si dipanavano sotto la penna in modo più emotivo che ragionato.

Una sera come tante, niente di speciale ne nell'aria ne dietro la nuca. Mi siedo alla mia scrivania, solita routine di ogni volta che decido di navigare un po'; accendo il computer, collego il mouse, inserisco l'aggeggio per navigare e collego l'alimentatore. Il sistema operativo parte ed io mi accendo una sigaretta. Finisco le operazioni di accesso, faccio partire l'applicazione che mi consente di entrare nel mondo di internet e subito dopo attivo la connessione. Sbuffo, cominciano a stancarmi tutte queste tecnologie ma non riesco a farne a meno, che situazione. La connessione è attiva, inserisco l'indirizzo della pagina internet da cui voglio iniziare... controllo la posta elettronica: tre caselle diverse... cosa me ne faccio non lo so nemmeno io. L'omino verde in basso a destra chiede attenzione, un messaggio di posta non è... qualche utente che si collega come me a queste ore improponibili... è ormai mezzanotte passata.Dopo aver controllato la posta elettronica che contiene solo spazzature e truffe elettroniche decido di andare ad aggiornare alcune pagine internet che ho condiviso con il mondo... forse ho fatto solo una vetrina che nessuno guarda. Invece è passato qualcuno, il contatore si visite si è mosso: sono commosso ed un po' eccitato e vado a vedere di chi si tratta. Sorpresa due donne e un uomo, sempre che siano tali nella realtà. Un soprannome mi salta all'occhio Tutto.Sotto.Il.Velo, lo seleziono e l'applicazione mi sbalza sulle pagine di questa visitatrice virtuale. Guardo le solite cose del profilo città, età, descrizione, poi lo sguardo cade sul suo diario pubblico e ancor più curioso lo seleziono e comincio a leggere qua e là... ora me la ricordo, l'avevo già visitato questo diario forse passando da una delle stanze di conversazione qualche sera prima.Odio ormai tanto le tecnologie che sto facendo come i francesi, ricondiziono tutte le parole straniere in italiano, una sera in compagnia di amici mi sono accorto che non parlavamo più la nostra lingua, ma uno strano gergo e dal quel momento ho deciso che non doveva più capitare.Con la mente torno a quel diario e una delle notazioni che è scritta mi colpisce particolarmente, la leggo con attenzione, è scritto molto bene un'articolo di giornale quasi. L'argomento è frivolo anzi direi banale ma com'è stato scritto lo trovo davvero favoloso. Decido di commentare quella nota e lascio i miei complimenti.Ho sonno vorrei andare  a letto ma questo marchingegno elettronico come sempre mi strega: lo guardo e mi perdo nei miei pensieri, il computer si allontana, p forse è il mio punto di vista che si allontana... si è così ora vedo anche me stesso  davanti al mio computer che illumina il mio volto. Sono solo con me non c'è nessuno, solo un computer  collegato al mondo  che non so  più definire reale o immaginario: parlo con delle persone di città distanti della mia , si ride, si scherza, si gioca, si divaga ecc. ma questo lo facevo anche prima quando mi ritrovavo in piazza  con gli amici... gli occhi sono pesanti, mi sento stanco: BUIO!
La sveglia suona sono le otto del mattino, inizia un'altra giornata, mi sollevo sul letto... mi sento stranamente pesto, come non avessi dormito per niente... non mi ricordo a che ora sono  andato a letto. Apro gli occhi, non sono a letto, non sono le otto, sono ancora davanti al computer e non era la sveglia era il trillo di richiamo dell'omino verde... qualcuno vuole parlare con me, non capisco, cerco di riprendermi , leggo il messaggio: "cià ti va di giocare in cam per me ho voglia di godere..." Cosa? Subito non capisco poi realizzo... chi mi scrive sa che il mio computer è dotato di videocamera, rileggo il messaggio... la sveglia brutale mi ha indispettito e rispondo. "potrei anche farlo ma se davvero hai voglia vieni a casa mia... dal vero è molto meglio che nascosti dietro un pc..." non aspetto neanche la risposta , chiudo la messaggeria istantanea e me ne vado in bagno per poi andarmene a letto.. un letto che non c'è più: com'è possibile? C'era, ce sempre stato il mio letto, cosa sta succedendo... sono disorientato mi volto e la scrivania ed il computer ci sono, mi rivolto in direzione del letto assente, ed eccolo lì; mi gratto la testa e alzo lo sguardo e vedo il soffitto trasparente... mah!??  Suona la sveglia, sono le otto del mattino ed è ora di alzarsi per andare al lavoro. Apro gli occhi sono in camera mia sento uno strano profumo ed un braccio indolenzito, mi giro e una giovane ragazza nuda è nel mio letto... ma ieri notte non c'era, non doveva esserci nessuno qui! Suona la sveglia, sono le otto del mattino, mi sveglio di soprassalto, ho una paura tremenda, non so più chi sono e dove sono, sono sudato e teso... Cerco di darmi una calmata e faccio il punto della situazione: sono in camera mia, il letto c'è, nessuna giovane  ragazza nel letto con me... il computer è ancora acceso. Mi guardo attorno, le pareti sono trasparenti, ieri non lo erano, con lo sguardo al computer c'è una scritta: "benvenuto su THIRDLIFE  , ora sei un nuovo cittadino dell'era virtuale!!" Urlo! Urlo con tutto il fiato che ho in corpo e chiudo gli occhi... sento una mano che mi tocca, smetto di urlare, riapro gli occhi, un infermiera mi sorride e mi dice :"calma... calma era solo un brutto sogno ora è tutto a posto". Sono sempre più confuso mi guardo smarrito e preoccupato intorno: sono in ospedale: "Cosa mi è successo?" chiedo. L'infermiera mi dice sono sette giorni che ero in coma dopo essere caduto dalle scale sul lavoro e che mi sono appena risvegliato! Non ci posso credere stavo continuando a vivere la mia vita dal come dalla sera prima dell'incidente... non mi sembra possibile, ma tant'è che ora sono davvero sveglio e sono in ospedale. Mi rilasso e mi guardo intorno sino a che non mi assopisco... Mi risveglio e sono di nuovo davanti al computer. Guardo l'orologio è l'una di notte, guardo il monitor, nessun messaggio istantaneo, nessun soffitto trasparente, il letto è al suo posto, le pareti sono normali, sul monitor del pc un racconto di un diario intolato "il sogno che non finiva mai", scritto da me... Spengo tutto e sistemo ogni cosa perfettamente al suo posto nella borsa del computer. Chiudo le cerniere, prendo la borsa e mi dirigo verso la portafinestra, la apro ed esco sul balcone... Uno, due eee tre e scaravento il tutto fuori dal balcone facendo cadere la borsa in strada... Mi volto e torno in casa, mi spoglio, punto la sveglia alle sette e mezza del mattino e mi metto a letto.
La sveglia suona, la prendo e la guardo... Sono le otto del mattino, sto ancora sognando o vivendo la vita reale, non lo so, non mi pongo lo scrupolo più di tanto, mi rigiro nel letto e mi riaddormento... prima o poi le sette e mezza arriveranno.

Quando l'ho riletto sul quaderno, le emozioni mi hanno assalito, ritornando a quel periodo in cui vivevo queste vite virtuali schiavo di consuetudini ed ottenebrato da chissà quali chimere... non potevo non pubblicarlo.
(scritto una notte di novembre del 2007)

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