mercoledì, luglio 08, 2015

Parole Evocate - "mamante"

L'Amante di Marco Amore - fonte www.ioarte.org
Qualche tempo fa, facendo un po' di pulizia nei vari miei "cofanetti dei ricordi" mi sono imbattuto in una quaderno: al suo interno ho trovato con mia sorpresa anche una busta, vuota ma sulla quale avevo scritto alcuni miei pensieri. Non ricordo bene quando ho scritto queste parole, ed è strano per me non poter individuare un periodo perché solitamente, oltre a firmare ogni pezzo di carta su cui scarabocchio un disegno o delle parole, metto sempre una data data, fosse anche solo l'anno. L'unico indizio è la busta che riporta una intestazione di una azienda per la quale ho lavorato tempo addietro e dal modo di scrivere e dal contenuto e dalla firma, non posso che pensare ad un unico periodo che va tra il 2007 ed il 2010.
Dunque per non lasciare che la carta sbiadisca ulteriormente e che quelle parole vadano perse, ve le ripropongo qui nella loro versione originale:

Fin dal primo mattino non aspetto che te, penso come potresti essere, d'umore, come sarai vestita e come ti sarai acconciata i capelli. Non sei mai banale qualunque sia il modo in cui ti presenti. Ognuno che ti conosce non può fare a meno di te, che tu voglia o no. La tua voce, il tuo sorriso e tutto il tuo corpo sono una fonte inesauribile dalla quale voglio dissetarmi. Difficilmente ti neghi, ma al contempo sei più generosa con chi ti aggrada.Illumini la giornata di tutti accogliendoli come una mamma premurosa e gentile ma il tuo essere donna va oltre a questo, il tuo sguardo caldo e suadente incorniciato dal sorriso che splendente e radioso ammalia chiunque, come il tuo corpo leggero e flessuoso accende la passione di chi ti può osservare e godere della tua solarità.Tu sei la "mamante" che chiunque vorrebbe: accogliente e gentile come una mamma, eccitante ed invogliante come un'amante. Tu non lo sai ma ti amano tutti perché racchiudi l'amore e la passione in un'unica anima. Pochi leggono il tuo corpo ed il tuo sguardo ed ancor meno ascoltano fino in fondo la tua voce, lasciandosi solo irretire dal tuo splendore.Non sei la perfezione ma sei la sua migliore espressione, con i tuoi piccoli difetti ti rendi umana e raggiungibile, vera ed unica. Ti cerco dal primo istante che posso, da quando sei entrata nella mia anima e ti ho vista per la prima volta... anzi no, dalla prima volta che ti ho sentita parlare, quando ancora eri lontana.Una fonte, una fonte dell'immortalità, ogni istante con te non è banale, non scontato (almeno per me). Sei entrata nel mio cuore e nella mia anima e come un seme nella terra sei cresciuta più di quel che mi aspettavo, portandomi al conflitto di ogni uomo: mamma o amante? Ma con te non si può scegliere sei la la "mamante" calda e rassicurante come una casa, invitante ed appetitosa come un frutto di stagione, di ogni stagione!Piango ora all'idea di non poterti più vedere, di non poterti ascoltare di persona, di dissetarmi nella tua anima.Mi consola solo che esisti e che sei entrata in me e che anche altre anime meritevoli potranno gioire come ho potuto avere l'onore io!Sono grato al destino di avermi condotto sino a te.

La forma di certo non è stata della migliori: è certamente una delle mie espressioni "analogiche", parole scritte di pancia mentre ero in uno dei tanti viaggi tra Roma e Torino, quasi sicuramente dettate da un ricordo di un passato precedente con il quale ancora non avevo tirato le somme. Se volete la potete considerare come una lettera di accomiato da una amante.

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