venerdì, aprile 17, 2009

Social Network? Ma anche no

Finalmente ho avuto l'occasione di dimostrarmi che quello che speravo, accade! Negli ultimi anni la moda di avvalersi dei cosiddetti social network ha preso sempre più piede, con varie motivazioni e prospettive sono sempre di più coloro che si iscrivono a community cybernetiche per tentare di socializzare. Personalmente non sono esente da questo fenomeno sia per mio interesse che per non essere diciamo
asociale rispetto alle varie conoscenze. Ma sempre più spesso sto mopdificando il mio comportamento per invertire la tendenza di vivere sulla "rete" e riportarmi di più nella vita sociale concreta. La mia quasi ossessione verso questa intenzione mi ha reso non dico impopolare, ma certamente mi rappresenta come un demonizzatore di questi moderni strumenti di cosidetta socializzazione. Ebbene ho avuto una occasione più che gradita oltre che fortuita di ottenere il miglior risultato di socializzazione degli utitmi 3 anni. Tutto nasce dal fatto di frequentare un lcoale nella pausa pranzo del lavoro in cui come spesso capita negli esercizi pubblici ci si ritrova più o meno con le stesse persone pur non condivendo altro che lo spazio o qualche cortese ed educato saluto; qualche giorna alcontrario del solito mi ritrovo da solo in questo locale per pranzo e conoscendo fortunatamente i titolari, avrei comunque potuto scambiare 2 parole con qualcuno, destino ha voluto invece che due graziose donzelle sedute ad un tavolo, in attesa dei loro abituali commensali, mi abbiano generosamente invitato al loro tavolo, disponibili ad una nuova conoscenza, non più limitata ad un volto ed un saluto. Invito che ho accettato di buon grado concedendomi e concedendo l'opportunità di fare amicizia: si è dato inizio quindi alle solite presentazioni e alle prime domande di routine, mentre arrivavano anche gli altri commensali del tavolo in cui eravamo già seduti, che senza alcuna remora hanno accettato la mia presenza, facendomi sentire accolto e benvenuto. Il resto del prnzo è trascorso allegramente soprattutto per gli altri che già conoscendosi si rccontavano e aggiornavano dei vari eventi comuni o separati, nei quali mi permettevo di entrare sporadicamente e in punta di piedi, non ricevendo mai sguardi di biasimo per vani o stupidi tentativi e comunque sempre coinvolto nei giochi di spirito tra i presenti al tavolo. Niente di eccezionale o nessuna rivelazione divina, o chissà che altro, ma certamente un oretta di buona e quasi anonima compagnia. Altro che social network, la possibilità di sentire le risa, ascoltare le parole ed i toni della voce, le piccole innocenti complicità, più soddisfacente di milioni di parole scritte, quasi senza consistenza corporea e di phatos che si possono spendere sulle varie community.
Spesso mi è stato detto usa lo strumento non farti usare, e concedo che deve essere così, ma con l'obiettivo di riportare le persone ad un punto di incontro fisico (non nel senso malizioso che qualcuno potrebbe pensare) in modo tale che la concretezza e la completezza di una persona si possa gustare fino in fondo tra pregi e difetti. In conclusione perseguo la mia azione di demonizzatore  dei social network, a cui partecipo attivamente ovviamente, invitando tutti a trovare spunto ed occasione di ritrovarsi per un caffè o un aperitivo e ritrovare il gusto dell'incontro reale piuttosto di virtuali nickname di cui mai si è certi l'appartenenza.

6 commenti:

  1. E' ovvio che sia così Zù.


    Forse tu ti fai tutte queste pippe mentali perchè vedi il social network come un modo per conoscersi.

    Invece se guardi il sottotitolo di Facebook c'è scritto "Ti aiuta a mantenere i contatti con le persone della tua vita". Quindi lungi da me fare amicizia tramite Facebook, non è lo scopo per il quale mi sono iscritta, e ben venga farci due chiacchiere con te mentre sono al lavoro (in un momento in cui non potrei concedermi una telefonata, figuriamoci un'uscita), vedere due foto di amici lontani, sapere come sta una vecchia amica che si è trasferita e non vedo da anni.

    Io su FB ho solo persone che conosco e che mi interessano. E appena un gradino più su degli sms e delle mail metto FB.

    Esattamente come non esco per andare in un locale dove non conosco nessuno a scopo di socializzazione, cercando di fare due parole con chiunque capiti, evito di chiedere o dare amicizia su FB a persone che non so chi cavolo siano.

    FB non è un'alternativa all'uscita tra amici, anzi, magari serve per organizzare velocemente un giro di messaggi in occasione di una serata o un evento.


    Gli altri, quelli con problemi di sociofobia, gli asociali, quelli che si consumano gli occhi dietro a un monitor e i segaioli depressi, speriamo stiano tutti a fare amicizia sui social network, così c'è molta meno gente malata in giro.

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  2. Concordo. Io ho cominciato per comunicare più velocemente con cugini lontani e amiche espatriate. Poi sì, ho anche conosciuto qualcuno. Ma non è che non ne abbia occasioni ogni giorno. Fino a un paio di anni fa una mia amica mi chiamava "il papa", perché ovunque andassi c'era gente che conoscevo. Eppure ad esempio su FB ho pochissimi contatti, frequento on line e off line solo alcune persone e non corro a conoscerne a milioni perché fa figo avere mille contatti.

    Per fortuna non siamo tutti così...

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  3. Sono contento per te.

    Il fatto a me sorprende, a Genova siamo tutti talmente mugugnoni e col naso piantato ognuno nel proprio piatto che una cosa del genere non può scientificamente accadere.

    Per quanto riguarda gli antisocial network ...beh... mi sono cancellato da tempo, non fanno davvero per me.

    Ma c'è chi ci passa la vita, lì sopra.

    Non ho bisogno di una vitaB. E' già abbastanza complessa questa qua.

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  4. Romins, quello che dici è sacrosanto, fatta eccezzione per quello che mi attirbuisci su come interpreto o considero i social network; la mia è una lunga riflessione che nasce da una frequentazione negli anni dei vari strumenti che internet mette a disposizione per creare o mantenere contatti. Le logiche e gli approcci di utilizzo sono cambiati, portando in alcuni casi a degli estremi che non comprendo e non voglio approfondire. Di per se mi accorgo che per te social network equivale parlare di FB (e protri sbagliarmi) ma in realtà sono molti di più ed ovviamente differenti nei servizi proposti e nei modi (meetic, un esempio, gratuito per le donne e a pagamento per gli uomini...) e portano tutti ad una gestione del raporto tra le persone sempre più freddo e facilmente mascherabile... ma ne abbiamo parlato abbondandetemente già in altre occasioni.

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  5. Paola meno male che non si è tutti così, altrimenti dovrei dare ragione a Romins che è una fortuna che i maniaci malati siano tutti su internet ;-D

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  6. Rex hai ragione sono stato fortunato, e in parte ammetto che la sensazione che alcuni genovesi sia mugugnoni, c'è ma sono certo che non siano tutti così (^_^)


    A volte occorre che qualcuo rompa le brute abitudini di antisocializzazione


    Grazie di essere passato e del tuo commento

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