venerdì, aprile 10, 2009

Presunzione e Pregiudizio

E' ormai assodato, l'esperienza porta alla presunzione ed al pregiudizio… troppo tempo ho trascorso sulla rete di internet, muovendomi tra i vari social network, community, messaggerie, ecc. ecc. ed ormai non riesco più ad essere sgombro da preconcetti e supposizioni, ho già in testa come andrà a finire,  o riconoscendo chi mi ritrovo dall'altra parte solo leggendo poche righe che può aver scritto. Non mi preoccupo di scendere a fondo perché presuntuosamente so già che stanno recitando una parte e quale parte addirittura; sono convinto di capire chi scrive sinceramente, o chi scrive recitando una parte di cui ha piacere interpretare il personaggio, oppure so già chi sostiene di dire la verità di vivere una vita complessa ma che io riconosco invece come semplice auto-negazione dell'io che il mio interlocutore fa su se stesso… A leggere probabilmente non si capirà molto di quello che ho in testa, so solo che grazie ad alcuni eventi degli ultimi giorni sono tornato temporaneamente ad abbracciare il mio lato oscuro, spingendomi verso zone non troppo limpide e naturali ma più perverse e ammicanti… ed infine? A conclusione di questi ultimi e tumultuosi giorni mi ritrovo nel buio sul balcone ieri sera a occhi chiusi in piedi in posizione perfettamente eretta, ad ascoltare i suoni della notte che si portava verso Morfeo per superare una notte nel sonno più dolce. La testa si svuota mi vedo come un ologramma tridimensionale difronte alla mia presunzione e al mio pregiudizio verso certi soggetti con cui mi sono rapportato, mi rendo conto della superbia che mi colma l'animo verso di loro comprendendo anche che in questo modo sono io ad essere fuori tema, fuori percorso… che sto andando in una direzione tutta mia che sicuramente non è quella giusta, non importano  flebili tentativi di raddrizzare la rotta, di modificare l'atteggiamento mentale, di ricominciare nuove socializzazioni con uno spirito diverso, ormai sono marchiato, presuntuoso e pieno delle mie vane convinzioni che non cambiano ne ora ne mai il mondo: non posso contrastare la totalità della gente che va verso il futuro mentre io cerco di tornare al passato in una dimensione più "ignorante e meno multimediale". Uso degli strumenti che alla fine mi accecano e non mi permettono di esprimermi per quello che sono realmente e mi frustro per tutto questo, mi incapponisco e reitero gli errori e non modifico le mie convinzioni. Non so quanto posso durare continuando in questo modo, posso scegliere fermarmi o proseguire ed attendere di vedere l'inevitabile fine che mi attende.Vorrei che fossero maggiori i momenti in cui raggiungo la lucidità che fortunosamente mi ha colto ieri sul balcone, dopo stavo bene, avevo ragione di me  intimamente e di me nel mondo; come fare a raggiungere quella saggezza che permette di proseguire un cammino incuranti del modo in cui andrà a concludersi?

7 commenti:

  1. Zugo con la parlantina sciolta. Non incapponirti, che di gallinacei ce ne sono già troppi in giro...

    Devo dire che i tuoi post sono sempre fonte di ispirazione per me, che penso d'esser nata nell'epoca sbagliata e forse anche sul pianeta sbagliato. Anche io parto dal presupposto che gli altri mostrino solo una parte di un se più complesso. Che indossino una maschera, consapevoli o no. Mi è rimasta però la curiosità di vedere fino a che punto le persone che incrocio ci sono o ci fanno.

    Tutto cambia. Se fosse stato due anni fa invece di uno, probabilmente non avrei conosciuto nessuno di noi.

    Credo che le nostre convinzioni possano cambiare almeno la nostra vita, magari non quella del mondo. Non si può salvare chi non vuole essere salvato. Però si può vivere meglio. Con il lato oscuro e con quello più limpido. Con le delusioni e con le soddisfazioni, prendendo quello che viene senza crucciarsi troppo se il mondo non va come vorremmo. Parola di ex maniaca del controllo...

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  2. Tu ti fai troppi trip mentali.

    E forse sì, sei un po' troppo presuntuoso pensando di capire così a fondo la gente...

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  3. Come volevasi dimostrare le reazioni sono sempre diseguali... ma fortuna mia entrambi questi primi due commenti sono scritti con sincerità.

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  4. Io credo che troppo spesso i rapporti siano superficiali e ciò - oltre alle tante azioni di chiusura che si esercitano -, non permetta di capire molto, o "assaporare" molto dell'anima degli altri. Credo che un buon antidoto sia l'autenticità e auspicabilmente la profondità dei rapporti, che comincia con l'avvicinarsi e lasciare avvicinare le persone che senti "sane" e nutrienti per la tua anima. Penso che questo aiuti a vivere serenamente le esperienze, facendo affievolire la necessità di guardarsi le spalle e interpretare ogni gesto. Un abbraccio forte allo Zugo sul balcone :) Orsa

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  5. Cara Orsa come sempre tu fai aspirare alle profondità delle anime... occorre però essere scevri da vizi, pregiudizi e superbia, cose che ultimamente sono troppo miei compagni di viaggio. Fa bene comunque sentirselo dire.

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  6. Presunzione e pregiudizio non sono necessarimento negativi se si mantiene la capacità di lasciarsi stupire e di mettersi (o rimettersi) comunque in discussione qualora fosse necessario.

    La superbia, invece, ha una connotazione più negativa per quanto mi riguarda, quasi come una barriera che ci divide dagli altri, anche se il fatto che tu ne parli mi fa intendere che non sia vera superbia la tua.

    Non credo che esistano ricette o formule magiche, e "la saggezza che permette di proseguire il cammino incuranti del modo in cui andrà a concludersi" non la troveremo mai, altrimenti quel cammino non avrebbe più senso.

    Forse l'unica cosa possibile da fare è accettare la perfezione dell'essere imperfetti, imparando a fare un passo dopo l'altro, come quando eravamo bambini, imparando ad assaporare quello che ci circonda, e imparando a circondarci di persone che siano per noi e per il nostro io fonte di ricchezza e sostentamento.

    Così il viaggio sarà stato sicuramente piacevole e fruttuoso, per quanto lungo e arduo.


    A presto. :-)

    Viv

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  7. Viv ogni volta mi lasci senza parole... il commento che hai lasciato non salta una sola piega delle mie parole; ed io mi auguro di essere affetto da una superbia difensiva e concedermi l'opportunità di farmi stupire.

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