martedì, luglio 17, 2012

Internet - I Miei 15 anni -

Oggi sono 15 anni che sono sulla rete. Inizia i primi timidi passi aprendo la mia prima casella di posta elettronica su una delle piattaforme più in voga all'epoca che non aveva ancora la sua versione europea ne tanto meno italiana. Con la prime esperienza lavorativa (quindi guarda caso sono 15 anni che sto lavorando mese più, mese meno) ho avuto accesso alla rete di internet. Sono cambiate davvero molte cose da allora e di strade cybernetiche ne ho percorse parecchie, non sono mai stati un genio del computer, ma come in molte cose più le fai più prendi dimestichezza, così da semplici messaggi di posta elettronica inziò il mio vagabondare per il web che era molto più essenziale e molto più umano di quello che oggi si può trovare.
Sono transitato attraverso diverse chat collettive o punto punto, ho partecipato ad alcune delle comunità virtuali più o meno normali, ho sfogliato diverse pagine culturali e/o ludiche, ho aperto pagine personali, condiviso testi e immagini con gli strumenti che negli anni si rendevano disponibili. Ho visto cambiare il mondo della rete e soprattutto ho visto cambiare la popolazione di questo mondo di interconnessioni e il modo di comunicare.

Quando iniziai ad usare i primi programmi di navigazione il mondo in cui venni catapultato era decisamente più innocente e umano di quello che è oggi. Partendo dal fatto che gli strumenti erano decisamente più limitati, le aspettative erano più genuine: si sentiva e si leggeva nelle parole la voglia di scambiare, di condividere di trovare similitudini o scoprire diversità geografiche, culturali e generazionali. Esisteva veramente una etichetta cybernetica, esistevano regole non scritte a cui tutti si accomunavano per trovare i tempi ed i modi di comunicazione, anche perché le velocità erano 100 volte inferiori rispetto ad oggi, come anche la quantità di dati erano 1.000 volte di meno di quelle odierne. Nelle chat comuni si scriveva e si leggeva per spiegarsi, comprendersi e scambiare ogni sorta di pensiero, emozione, sensazione ritrovandole o scoprendone di nuove negli altri avventori di quel mondo che accorciava distanze e azzerava le discrepanze di età, culture, religioni, ideali politici ed esistenziali. Le differenze erano il valore aggiunto di quelle comunità che si creavano e scomparivano nell'arco di poche ore, per poi ritrovarsi nei giorni a seguire.
Nascevano amicizie, amori, incontri occasioni ma con lo stesso spirito di coloro che si trovavano nei vari luoghi di aggregazione.

Poi le tecnologie hardware e software iniziarono a correre e rincorrere mete sempre più lontane e veloci tali per cui tutto si è trasformato, iniziando l'era del consumo smodato della comunicazione. Fu così che comunità un tempo floride vennero abbandonate, altre assorbite da società telefoniche o di servizi tali per cui la modificazione genetica del web era inarrestabile; ci fu l'avvento delle applicazioni web che permettevano maggiori velocità e maggior quantità di dati da trasmettere, creando migliaia di mondi in cui potersi muover e per certi versi nei quali doversi districare. La popolazione inizialmente disorientata ha poi ripreso confidenza con tutta questa multimedialità trovandosi anche strumenti maggiori e più sofisticati da poter utilizzare, elevando qualcuno ad una conoscenza ed un utilizzo superiore alla media, dove quella italiana è assai bassa ancora oggi.
Contestualmente sono aumentati gli strumenti di connessione alla rete e le modalità di trasmissione così da incrementare oltremodo la popolazione che nel corso di questi 5 lustri si è andata smagrendo dei navigatori diligenti a discapito dei navigatori delle 24 ore su 24 ore che non hanno perso o non hanno mai conosciuto le regole di comportamento e ancor peggio non hanno più limiti. 

Oggi la multimedialità che offre internet è tale che si può essere connessi costantemente e ininterrottamente forse prevaricando la vita quotidiana, trovandosi compulsivamente  a dover trasmettere qualcosa in ogni istante delle giornata. Io in tutto questo mi sono perso già 5 anni fa. Non trovavo più i tempi di dialogo, non trovavo più un luogo "umanamente" accessibile: dalle chat comuni, alle chat private, dalle comunità di "settore" a quelle a più ampio respiro, alle applicazioni multifunzione, mi sono quasi relegato i quest'ultimo mondo di comunicazione e condivisione che sono i blog, traccheggiando di tanto in tanto sulle piattaforme sociali odierne.

Ho conosciuto ed incontrato un sacco di gente nei primi 10 anni, grazie proprio allo spirito di novità e libertà che internet concedeva, ho partecipato a diverse pizzate fatte con altre 30 e passa persone delle quali si conosceva solo l'alterego cybernetico, oppure ho incontrato piccoli gruppetti di persone se non con una sola persona alla volta, per il solo piacere di dare un volto a delle parole lette sulla rete. Oggi ho la sensazione che sia tutto un rincorrere aspettative ormonali piuttosto che ideologiche ma che non attaccano nei rapporti, almeno non più come un tempo. Siamo nel terzo millennio e viviamo del fast food cybernetico nei rapporti al punto da sentir dire: "se non sei su faccaidilibro non esisti". Affermazione folle! Esisto è basta! Non è una piattaforma sociale a determinare la mia presenza in questo mondo.

Qualche "vecchio marinaio" di questo oceano virtuale si incrocia ancora, ma sono diventati davvero pochi. Sono curioso di vedere cosa riserva il futuro, personalmente mi aspetto una recessione di molte realtà perché sono sovrappopolate e sature. Solo il tempo giudicherà.
Intanto per ora sono a 15!

2 commenti:

  1. A volte mi lascio fagocitare anche io, ma sono contenta che in alcuni casi, come nel nostro, il conoscersi e l'intuirsi non si sia fermato al solo chiacchiericcio in rete. limitato, se non ci si può guardar negli occhi...

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  2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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